Il premio Nobel per L’Economia 2006 ha tenuto una lecture dal titolo : "Will Cina Out-Innovate the West?"
“Will China Out-Innovate the West?”: è questo il titolo della lecture che il Premio Nobel Edmund S. Phelps, ha tenuto oggi, 26 giugno, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
L’evento, che si inserisce nell’ambito delle Celebrazioni per il Trentennale della Facoltà di Economia, ha visto i saluti istituzionali del Rettore Giuseppe Novelli e l’introduzione del Prof. Giovanni Tria, già Preside della Facoltà di Economia e recentemente nominato Ministro dell’Economia e delle Finanze. Autore della lecture il prof. Edmund S. Phelps, Premio Nobel per l’Economia 2006, oggi direttore del Center on Capitalism e docente presso la Columbia University.
L’intervento di Phelps ha focalizzato l’attenzione sull’urgente bisogno dell'Occidente di cambiare rotta rispetto agli ultimi decenni, in cui governi occidentali hanno offerto protezioni alle imprese incumbent, a spese dei nuovi operatori del mercato e della crescita della produttività in generale. La Cina, d’altro canto, realizza rapidamente il valore della concorrenza leale e libera, introducendo iniziative volte ad aumentare sia l'imprenditorialità che l’innovazione.
Al termine del suo intervento il Prof. Phelps è stato insignito della carica di “Distinguished Professor” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Il prof. Phelps ha preso inoltre parte ieri all’apertura della trentesima edizione dell’International Economic Seminar della Fondazione Economia “Tor Vergata” (FUET) presso Villa Mondragone, intitolato quest’anno “Yearning for Inclusive Growth and Development, Good Jobs and Sustainability”: il Premio Nobel è intervenuto ponendo l’accento sui problemi strutturali che precludono una good economy in Italia e che hanno a che fare con l’innovazione “indigena” e “importata”.
“I paesi europei e occidentali – ha dichiarato – per ritornare prosperi e floridi, dovrebbero ripristinare lo spirito di innovazione”. In Italia si è avuta una graduale perdita di innovazione autoctona negli anni ’50, ’70 e ’90 , che precedentemente aveva garantito salari elevati e maggiore occupazione. Phelps ha precisato che l’innovazione dei secoli precedenti era soprattutto a risparmio di capitali (capital saving), mentre quella attuale, grazie anche alla digital economy, produce guadagni ed è maggiormente labor saving (riduce l’impiego di manodopera nei processi produttivi). “I governi – ha concluso Phelps – dovrebbero favorire il dinamismo delle proprie economie e mantenere l’afflusso di tecnologie sufficientemente lento, in maniera tale da poter sostenere salari e occupazione, anche grazie a maggiori entrate fiscali”.
A Villa Mondragone, il prof. Giuseppe Novelli, Rettore di “Tor Vergata”, ha sottolineato quanto discutere di crescita inclusiva e sviluppo sia "in piena sintonia con la direzione strategica di “Tor Vergata", che ha fatto del paradigma dello sviluppo sostenibile l’asse portante di ogni azione. Nel processo avviato dalla comunità internazionale verso il raggiungimento degli obiettivi individuati dall’Agenda 2030, il ruolo delle università è sempre più centrale. Instabilità, flussi migratori, separazione nord-sud e tensioni geopolitiche, da sempre ostacolo dei fattori di crescita e sviluppo, vanno contrastati con un piano di azioni integrato e condiviso da più soggetti. Progresso e sviluppo necessitano di alcuni prerequisiti: buone idee e apertura al dialogo, unite a forte volontà e impegno sul fronte istituzionale. L’auspicio è che occasioni come questa sappiano offrire il giusto contributo al dibattito internazionale”.
La tre giorni dell'International Economic Seminar della Fondazione Economia “Tor Vergata” (FUET) si concluderà il 27 giugno presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con un incontro dedicato alle conclusioni e indicazioni di policy per favorire la diffusione delle idee maturate nei giorni precedenti.