Dal 2017 ogni 7 febbraio nel mondo si celebra la Giornata contro il Bullismo e il Cyberbullismo, data in cui istituzioni, esperti e associazioni specializzate si impegnano a diffondere e sensibilizzare giovani e famiglie su una problematica che è sempre più emergenza. Una ricorrenza legata al Safer Internet Day che la Commissione Europea ha deciso di istituire nella giornata del 9 febbraio.
Il bullismo è una manifestazione di violenza e aggressività, che può esprimersi in tante modalità: verbale, fisica, psicologica.
La rete, soprattutto in questi ultimi anni di pandemia, è stata per molti un rifugio ma può tramutarsi anche in una trappola: con internet, social, ambienti virtuali (anche gaming) si può incorrere in pericoli e situazioni drammatiche con molta più facilità e uscirne è anche più difficile rispetto al mondo fisico.
Fondamentale nelle scuole, già dalla primaria, sarebbe una “media education”, un’istruzione in cui i nuovi media abbiano un ruolo importante come strumento; e “una media literacy” cioè un'educazione all’uso dei nuovi media, per diventarne più competenti.
I ragazzi devono conoscere il mezzo per avere un comportamento corretto, una coscienza sociale, e sapersi difendere dalle insidie: non sempre si è consapevoli del fatto che negli ambienti digitali si è contemporaneamente fruitori e creatori di contenuti.
Argomento di cui si discute nel corso di Psicologia degli Ambienti Digitali del professor Mattia Della Rocca, docente presso l’università di Roma “Tor Vergata”, per il corso di studi in Scienze dell’Informazione, della Comunicazione e dell’Editoria. Intervistato da RaiRadio1 per il programma “Inviato Speciale” nella puntata del 4 febbraio, ha sottolineato come ci sia continuità tra il mondo reale e quello digitale, come le dinamiche si ripropongano, pensando erroneamente che il confine sia netto. Invece no: “Facciamo fatica a renderci conto di quanto questi ambienti non siano più accessori, si intersecano con la vita concreta e materiale. Se un adolescente vive una situazione di stress, non può semplicemente staccare la spina”. Insistendo sull’indelebilità dei contenuti che viaggiano in rete: “C’è un detto «Internet non dimentica»: nonostante la percezione che sia qualcosa di effimero e transitorio, un semplice messaggio può essere inviato e rimane lì per sempre. È la componente forse più drammatica: si perde il controllo sull’immagine di sé”.
Per affrontare questa emergenza a “Tor Vergata” è stato istituito nel 2020 l’Osservatorio Bullismo, Cyberbullismo e Disagio Giovanile coordinato dal CREG, il Centro di ricerche economiche e giuridiche, all’interno della sezione dedicata alla Tutela della famiglia e dei minori. L’Osservatorio riunisce istituzioni ed esperti nell'ambito della sicurezza, per osservare e contrastare i fenomeni di bullismo all’interno delle scuole e creare sinergie di intervento e sostegno dove necessario. Tra i coordinatori c’è il prof. Enzo Rossi, che descrive così l’attività dell’osservatorio “Vi partecipano rappresentanti di istituzioni impegnate in attività di campo e studiosi di «Tor Vergata» e non. La prima attività svolta da questo osservatorio è di studio e di confronto. A questo scopo sono stati promossi incontri e convegni - mediamente 6-8 all’anno- molti ospitati nel nostro Ateneo - coinvolgendo esperti e pratictioneers di vari settori. Partecipano abitualmente il rappresentante del Comitato media e minori del Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentanti della Commissione lavoro della Regione Lazio, autorità Garante dell'infanzia e dell'adolescenza, membri dell'apposita commissione del Ministero dell'istruzione sul disagio minorile bullismo e cyberbullismo, nonché giudici dei Tribunali minorili e Prefetti. Oltre ai nostri studiosi. Da questi incontri sono scaturite indicazioni di carattere normativo/giuridico e indicazioni operative”.
Ecco alcuni programmi sperimentali dell’Osservatorio Bullismo, Cyberbullismo e Disagio Giovanile
promozione di attività sociali, culturali e sportive per valorizzare il rispetto delle diversità senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali, nonché l’educazione ai sentimenti, all’affettività e alla gestione dei conflitti, la legalità e l’uso consapevole della rete internet e dei new media;
• la promozione di uno stile di vita familiare diretto a ridurre l’esposizione a modelli di comportamento violenti e aggressivi, anche in relazione all’uso eccessivo di videogiochi, video online e trasmissioni televisive inappropriate;
• l’organizzazione di corsi di formazione per il personale scolastico e per gli educatori, allo scopo di fornire le adeguate tecniche psico-pedagogiche ed educative per prevenire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo;
• l’avvio di specifiche intese e di interventi congiunti con i servizi minorili dell’amministrazione della giustizia, delle prefetture - uffici territoriali del governo, delle forze dell’ordine, delle aziende sanitarie e degli enti locali- volti ad instaurare forme permanenti di collaborazione;
• l’organizzazione di corsi e di programmi di supporto per aiutare i genitori ad acquisire la consapevolezza del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, in particolar modo della prevenzione dello stesso e dell’importanza del dialogo.
• l’attivazione di programmi di sostegno in favore delle vittime, degli autori e degli spettatori di atti di bullismo e di cyberbullismo;
• l’istituzione di sportelli di ascolto negli istituti scolastici con il supporto delle figure professionali competenti e genitoriali;
• la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte in particolar modo ai bambini, ai giovani, alle loro famiglie, agli insegnanti e agli educatori sulla gravità del fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e delle loro conseguenze;
• la promozione di una strategia educativa che favorisca la comunicazione, la sensibilizzazione e lo scambio di esperienze tra pari e fra gruppi di giovani (peer education).
Tra i partecipanti alle attività di campo c’è anche il gruppo GS Flames Gold, operativo con molti istituiti romani e della Regione Lazio. “Si è costituita una rete con numerose scuole” conclude Rossi “e alcune iniziative sono già state avviate”.
Rassegna stampa:
Per approfondire
http://creg.uniroma2.it/tutela-della-famiglia-e-dellinfanzia/
https://www.youtube.com/playlist?list=PL212uWdeGF_Nr9BjmfiddrN3uLSarhJK_
https://youtube.com/live/jUDmygY9r6g?si=EnSIkaIECMiOmarE
Credits foto
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