Chi sono i dottori e le dottoresse di ricerca di “Tor Vergata”, cosa fanno e come lo fanno, una volta terminato il ciclo di studi
E’ stato da poco pubblicato il report 2022 di AlmaLaurea, il consueto focus sulla salute dei nostri atenei e su tutto ciò che ruota intorno ai percorsi di laurea e alle conseguenti carriere di chi è pronto a entrare, o migliorare la sua posizione, nel mondo del lavoro.
Nel dettaglio, per quanto riguarda l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, sono state raccolte le risposte di 263 dottori di ricerca, su un totale di 2295 laureati, tra magistrali biennali e a ciclo unico.
L’identikit che ne scaturisce è interessante e appagante per il nostro Ateneo: una grossa fetta (il 48,9%) ha infatti studiato e svolto il dottorato nella stessa Università in cui si è laureata e il 43,3% ha concluso il dottorato prima dei 30 anni. Anche quello dell’età è un dato interessante, se si pensa che l’età media è invece di 34,1 anni.
Se una piccola parte (4,2%) ottiene un bando progettato in collaborazione con le imprese, un buon 16% lo consegue con più istituzioni universitarie (joint degree o double/multiple degree), avendo così la possibilità di partecipare ad attività formative strutturate (74,8%) anche all’estero (34,7%, di cui il 30,8% per più di 6 mesi, valutando con piena soddisfazione questa esperienza, dato che la media voto è di 8.7 punti su 10); le ore dedicate all’attività sono per il 26,7% oltre 40 a settimana, per lo più in gruppi di ricerca (68,3%), realizzando anche delle pubblicazioni (84,4%, di cui 79,6% in lingua inglese).
Per molti (78,6%) si tratta di un percorso auspicato e auspicabile già al momento della laurea, per vari motivi: migliorare la propria formazione (87,8%); studiare e ricercare in ambito accademico (53,4%); prospettive lavorative (52,5%).
Tutte queste opportunità lasciano piena soddisfazione, valutando come segue il dottorato (scala 1-10)
- Acquisizione di nuove competenze e abilità specifiche: 8,2
- Approfondimento di contenuti teorici: 7,9
- Padronanza di tecniche di ricerca: 7,9
Non a caso il 75,2% si iscriverebbe nuovamente ad un dottorato.
Per l’indagine riguardante il post dottorato, il campione in esame conta 274 dottori e vuole indagare la situazione occupazionale ad un anno dal termine del progetto di ricerca.
Buone notizie anche qui: l’85,1% ha un’occupazione, il 40,9% prosegue l’attività intrapresa prima del dottorato, il 7,9% ha cambiato lavoro, il 51,2% ha iniziato ex-novo.
Nel dettaglio, queste le modalità e le condizioni:
- Contratto a tempo indeterminato: 36,2%
- Assegno di ricerca: 24,8%
- Contratto a tempo determinato: 16,8%
- Altro (formazione, autonomi, senza regolare contratto, ecc.): 4,0%
- Retribuzione media: 1.862€ netti
- Professione principalmente intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione: 75,2% (di cui il 34% è ricercatore o tecnico; il 41,1% altra professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione)
- Impiego nel settore pubblico: 69,8%
- Impiego nel settore privato: 27,5%
- Impiego nel settore no profit: 2,7%
- Settore servizi: 90,6%
- Settore industriale: 8,7
In allegato il rapporto su “Tor Vergata”
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