Nel 1968 la missione Apollo 8 e il film di Kubrik “2001 Odissea nello Spazio” accendevano grandi speranze: in realtà scienziati e ricercatori devono navigare ancora molto per arrivare a una nuova Itaca
Da tempo il professore associato dell’università di Roma “Tor Vergata” Amedeo Balbi, astrofisico, si occupa di una questione che torna spesso nelle speranze e nei discorsi di gente comune ma anche di esperti di settore: la possibilità di vivere su un altro pianeta.
Anche nei giorni scorsi, il 15 novembre, al programma “Di Buon Mattino” sul canale TV2000, intervistato da Antonella Ventre, Balbi ha toccato l’argomento ribadendo la sua posizione: Marte stuzzica la fantasia di molti, ma effettivamente è molto inospitale, lontanissimo, ben 55 milioni di chilometri, 150 volte la distanza tra Terra e Luna; ci vorrebbero 6 mesi di viaggio per arrivare, con tanti rischi lungo il percorso. Inoltre solo superficialmente somiglia alla Terra, viene spesso paragonato all’Antartide ma è decisamente più ostile di un luogo già poco vivibile. Altri pianeti papabili ce ne sono, tantissimi, ma tutti estremamente distanti (nella via Lattea il più vicino è Proxima B, scoperta nel 2016 dall’astronomo finlandese Mikko Tuomi, raggiungibile con un viaggio di “soli” 56.700 anni!).
“L’esplorazione dello spazio in qualche misura ci ha fatto capire meglio anche il posto da cui veniamo e dove viviamo” continua Balbi, commentando “Earthrise” la prima foto scattata alla Terra dallo spazio, nel 1968, durante la missione Apollo 8, preparativa all’allunaggio dell’anno successivo.
L’esplorazione spaziale è fondamentale per la ricerca scientifica, per approfondire la conoscenza del nostro pianeta, ma Balbi assume un atteggiamento cauto e lievemente critico verso il “turismo spaziale” e l’iniziativa privata, come quella di Elon Musk: “La colonizzazione è un’illusione pericolosa che distrae dai problemi del nostro pianeta”.
A questo tipo di operazioni sarebbe preferibile - continua Balbi - focalizzarsi sull’attività di ricerca degli scienziati, che può valorizzare una grande risorsa: lo Spazio è ricco di energia, la difficoltà è nel trovare la tecnologia adatta e pulita per poterla sfruttare.
Nel frattempo tanta soddisfazione per la missione Artemis-1, partita, dopo tre rinvii, il 16 novembre alle 7,48 ora italiana: a bordo, ricerca e tecnologia italiana con ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, Thales Alenia Space e Argotech. Restando in attesa, probabilmente già il prossimo anno, di Artemis-2 e dell’uomo sulla Luna. Non ce ne voglia il prof. Balbi.
Credits foto "Earthrise / Apollo 8" by woodleywonderworks is licensed under CC BY 2.0.
Rassegna Stampa
https://www.youtube.com/watch?v=K5Rwy6e57eM
Corriere L’Economia, 17 novembre 2022, pag. 24, Massimiliano Del Barba
https://www.meteoweb.eu/2022/11/marte-ostile-antartide/1001168392/
https://www.capital.it/articoli/scienza-intervista-amedeo-balbi-nuovo-libro/
https://www.ilmessaggero.it/scienza/amedeo_balbi_marte_exomars_astrofisica_cosmo-4162030.html
https://www.deejay.it/articoli/estinzione-umana-quando/
17/11/2022, Corriere della Sera, Artemis 1, scattata la missione che ci riporterà sulla Luna, (pg. 1, 21)
17/11/2022, La Repubblica, Torino, Torino sbarca sulla luna, (pg 1, 9)
17/11/2022, La Stampa, Dopo Apollo, l'era Artemide "Nel 2024 torneremo sulla Luna", (pg 30)
17/11/2022, La Stampa, La prima stazione orbitante Torino fa rotta sulla Luna (pg 65)
17/11/2022, Avvenire, "Artemis 1" ce l'ha fatta Ora la Luna è più vicina (pg 15)