“Acoustic Diagnostics” torna a Terra per l’analisi dei dati biomedici
Foto: European Space Agency
L'udito degli astronauti può essere messo a rischio dalla microgravità e dai rumori a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss)?
Per rispondere a questa domanda ricercatori di “Tor Vergata” hanno lavorato all’esperimento chiamato “AUDIO - Acoustic Diagnostics”, il quarto dei sei esperimenti realizzati dall'Agenzia spaziale italiana (Asi) per la missione Beyond dell'Agenzia spaziale europea (Esa), che si è concluso a bordo della Stazione Spaziale.
Per valutare gli eventuali danni all'apparato uditivo, gli astronauti sono stati sottoposti a test audiologici prima e dopo la missione. Durante la loro permanenza in orbita gli astronauti Luca Parmitano ed Andrew Morgan hanno fatto da cavia indossando delle cuffie.
L'esperimento ha come responsabile scientifico Arturo Moleti dell'Università di Roma “Tor Vergata”: «Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica di “Tor Vergata”, in collaborazione con i laboratori INAIL di Monte Porzio Catone, il Campus Biomedico e la Altec SpA di Torino, ha sviluppato la strumentazione necessaria ad una tecnica innovativa per la misura dei prodotti di distorsione otoacustici (DPOAE),- spiega il prof. Moleti - in grado di fornire una valutazione della funzione uditiva in un ambiente rumoroso, in modo veloce, non invasivo, e senza la partecipazione attiva degli astronauti».
I risultati permetteranno di evidenziare o di escludere danni all'apparato uditivo, anche di lieve entità e di natura transitoria, e avranno ricadute sulla progettazione di future missioni di lunga durata.
Nel team di ricerca anche Università Sapienza e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). All'esperimento hanno collaborato anche Argotec e Telespazio che hanno supportato l'integrazione, la raccolta di dati biomedici prima e dopo la missione e le operazioni a bordo della Iss.
A cura dell’ Ufficio Stampa di Ateneo
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