Nella Carta di Roma 2016 Instrumentum laboris la risoluzione finale sul ruolo dell’Università
Si è tenuta giovedì 8 settembre presso il Centro di Rappresentanza di Villa Mondragone dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata", l’annuale “World Conference of University Rectors”, organizzata dal Vicariato di Roma – Ufficio Pastorale Universitaria nell’ambito del Giubileo delle Università e dei Centri di Ricerca e delle Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Roma 7-11 settembre 2016). Al centro dell’incontro, al quale hanno preso parte Rettori (e/o loro Delegati) di ben 57 Paesi – tra cui Siria, Iran, Israele, Palestina – il tema della Terza missione delle Università come strumento per un nuovo sviluppo globale.
L’evento, che si colloca all’interno di una serie di iniziative per celebrare il Giubileo straordinario, costituisce l’incontro principale del Giubileo dei docenti universitari e dei Centri di ricerca e degli Istituti di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica sul tema “Conoscenza e Misericordia”, mettendo in evidenza le grandi responsabilità proprie del mondo universitario. L’Università è infatti un soggetto altamente qualificato per parlare in sede internazionale (UE e ONU) e ha il dovere di promuovere la cultura della solidarietà e della pace con un approccio accademico che sia insieme umano e scientifico e di operare con cura nell’ambito delle relazioni internazionali per promuovere e raggiungere il necessario rispetto dei diritti umani.
Ad aprire i lavori, l’intervento del prof. Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata": “Il mondo sta cambiando – ha sottolineato – e lo sta facendo molto in fretta. Si sta sviluppando in una direzione non sostenibile. Oggi siamo qui per discutere di sviluppo globale, crescita, disuguaglianza, sostenibilità (integrate nelle dimensioni istituzionali, economiche, sociali e ambientali) e quindi del ruolo cruciale delle università in questo contesto. Tramite un processo continuo di osmosi, attraverso la Terza Missione, le Università possono infatti attivare un'interazione diretta con il mondo società civile, istituzioni e aziende), con l'obiettivo di promuovere conoscenza, cultura, crescita e innovazione.
La terza Missione deve infatti essere l’attività principale dell’Università, utile a creare collaborazione per lo sviluppo di idee e talenti, mediando tra istituzioni e territorio, per la costruzione di un nuovo futuro”.
Molto diretto l’intervento del prof. Massimo Maria Caneva, coordinatore del XIII Simposio Internazionale Conferenza dei Rettori, che ha ribadito l’importanza dell’Università come istituzione alla quale tocca il compito di formare, all’insegna della pace, i futuri leader mondiali: “Intorno a questo tavolo ci sono Rettori provenienti da nazioni che sono in guerra tra loro e Rettori di atenei i cui paesi sono in fortissima crisi. Eppure noi siamo qui, perché vogliamo e possiamo cambiare. Quando ci presentiamo in queste occasioni lo facciamo come “professore”, “ambasciatore”… ma di cosa? Siamo persone, prima di tutto, uomini che vogliono fare qualcosa per cambiare lo stato attuale delle cose. Fuori da qui ci sono tante altre persone che sperano in un miglioramento della propria vita: l’Università, come istituzione, ha le possibilità e il dovere di intervenire. Tutti noi lo abbiamo”.
La Carta di Roma 2016 Instrumentum laboris, formulata a conclusione del XIII Simposio Internazionale dei Docenti Universitari su “Conoscenza e misericordia”, raccoglie le riflessioni sul futuro dell’uomo e del pianeta emerse durante gli incontri dei Rettori in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia.
La Carta costituisce la risoluzione finale presentata in sei lingue sul ruolo dell’Università per un efficace sviluppo della terza missione, affinché l’Accademia costituisca sempre più il “luogo di elaborazione teorica di un nuovo modello di sviluppo autenticamente sostenibile e responsabile”.
Video: Alcuni interventi dei partecipanti all’evento
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