L’impresa lancia la produzione a livello industriale di un nuovo ed efficiente agente antimicrobico e concorre tra le cinque finaliste per il premio europeo di 10mila euro “Youth Entrepreneurship Award 2018”
Un altro successo per lo spin-off BT-InnoVaChem, nato all’interno dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che opera nel settore dei prodotti chimici antimicrobici. Dopo anni di ricerca e un premio nel 2016 come Migliore StartUp JA italiana, è stato di recente selezionato tra le cinque idee imprenditoriali finaliste del premio europeo “Youth Entrepreneurship Award” promosso da AmChamEU (The American Chamber of Commerce to the European Union) in collaborazione con JA Europe (Junior Achievement Europe). I vincitori verranno annunciati il prossimo 5 aprile 2018, in palio 10.000 euro da investire nella propria società e un percorso di mentoring con i membri del consiglio esecutivo di AmCham EU.
Originariamente noto come BTeam e composto solamente da ricercatori e professori in Scienze Chimiche di “Tor Vergata”, nel 2017 il gruppo si è ampliato con l’aggiunta di profili economici e ingegneristici costituendo la società BT-InnovaChem s.r.l. Una start-up innovativa che ha sviluppato una tecnologia “green” per la produzione a livello industriale di un nuovo ed efficiente agente antimicrobico, chiamato bromotimolo (BT). Come ricorda la COO e co-founder di BT-InnoVaChem, Federica Sabuzi: “La partecipazione ai programmi di Junior Achievement Italia e di Junior Achievement Europe rappresentano per noi importanti occasioni di confronto per promuovere le nostre invenzioni frutto di tanti anni di ricerca. Grazie al successo ottenuto sinora abbiamo iniziato a farci conoscere e a partecipare ad altri contest per startup ottenendo così i primi finanziamenti per dare a quella che era un’idea imprenditoriale frutto della nostra ricerca una solida struttura e trasformarla in società”.
Fondamentale il supporto dell’Università “Tor Vergata” che, non partecipando al capitale dell’azienda, ha offerto in comodato d’uso i propri laboratori per le attività di ricerca e sviluppo. L’Università diviene quindi trampolino di lancio per il debutto imprenditoriale: “Siamo molto orgogliosi di riuscire ad applicare la tecnologia sviluppata nell’Università e di esplorare il lato business – ha dichiarato il CEO/co-founder Pierluca Galloni (Assistant Professorin Organic Chemistry) – Per noi chimici universitari è un traguardo importante. Siamo in gioco innanzitutto per offrire opportunità agli studenti e ai dottorandi che hanno contribuito alla scoperta delle nostre invenzioni e siamo fiduciosi che il mercato si farà sentire ancora di più. Ci sono interessanti progetti a cui stiamo lavorando e per noi l’essere stati selezionati tra i cinque finalisti europei dello AmChamYouth Entrepreneurship Award – JA Europe ci fornisce un’ulteriore conferma che stiamo procedendo bene, incentivandoci a perseguire ancora”.
Un percorso di crescita quello di BT-InnoVaChem che ha in serbo per il futuro ulteriori sviluppi applicativi. Come spiega Francesco Scafarto, advisor dell’azienda “Grazie al lavoro di ricerca che rende unico il nostro processo siamo in procinto di avviare una produzione industriale che soddisfi le richieste provenienti dai clienti in Italia e all’estero i quali potranno utilizzare il principio attivo da inserire in molteplici prodotti destinati alla cura della casa e delle persone, ma non solo. Sono al vaglio altre applicazioni del bromotimolo che allargano lo spettro delle opportunità di business soprattutto in settori di nicchia”.
Inoltre, con il supporto degli Uffici di trasferimento tecnologico d’Ateneo e del Parco Scientifico Romano, l’impresa ha richiesto il brevetto in Italia e Europa delle proprie scoperte, in modo da tutelare la proprietà intellettuale e consentire di attrarre altri investitori e partner.
In allegato la notizia pubblicata da Startupitalia.eu