Professore associato al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma "Tor Vergata", Francesco Ricci è il vincitore per il 2017 dell' "Heinrich Emanuel Merck Award", prestigioso premio internazionale nel campo della Chimica Analitica.
Il riconoscimento - assegnato a scienziati sotto i 45 anni impegnati nello sviluppo di nuovi metodi di analisi che possano migliorare la qualità della vita, ad esempio in campi come la protezione ambientale o la diagnostica clinica - è stato assegnato a Franceco Ricci come riconoscimento del suo lavoro di ricerca nel campo delle nanotecnologie a DNA, che hanno portato allo sviluppo di nuovi sistemi diagnostici basati su nanomachine costruite con DNA sintetico. Tali sistemi sono in grado di misurare un’ampia gamma di marker diagnostici quali anticorpi e proteine e presentano importanti vantaggi rispetto ai metodi attualmente utilizzati. Infatti, pur mantenendo un’elevata sensibilità, i metodi sviluppati nel laboratorio guidato da Ricci presentano un basso costo, una rapidità di risposta e una facilità di utilizzo che li rendono particolarmente adatti a una futura commercializzazione.
Nato nel 1977, Ricci ha studiato chimica all’Università di Roma "Tor Vergata" e all’Università di Lund (Svezia). Dopo aver ottenuto il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche presso l’Università di "Tor Vergata", grazie a una Fellowship Marie Curie ha trascorso un periodo di circa due anni negli Stati Uniti presso l’Università della California, Santa Barbara (UCSB). Nel 2005 riceve il premio come "Miglior giovane ricercatore” e nel 2007 il premio per la “Migliore tesi di dottorato” dalla Società Chimica Italiana. Responsabile di diversi finanziamenti internazionali, tra cui due grant assegnati dall’European Research Council (ERC) nel 2013 e 2015, è professore associato dal 2014 e responsabile del Laboratorio di Biosensori e Nanomachine nel Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma "Tor Vergata".