Presentato nel teatro della casa circondariale, davanti a un pubblico di studenti, professori e volontari. Si tratta di un corso triennale organizzato dall'università “Tor Vergata” e conta già 9 iscritti
"Una sfida" la definisce il professor Sergio Bernardini, presidente della Facoltà di Scienze motorie e una "responsabilità, perché – ha detto rivolto alle matricole - se daremo i risultati sperati sarà un modello da replicare". Poi li rassicura: "per noi siete studenti di Tor Vergata a pieno titolo, cambia solo la sede", ma certo "dovrete impegnarvi, perchè non ci saranno agevolazioni. Studenti come gli altri, proprio come quelli che stanno fuori. Contaminate i vostri compagni con lo sport, man mano che apprendete insegnate".
Parole decisamente sentite quelle del prof. Bernardini, che non ha nascosto la soddisfazione e l’emozione nel presentare il corso di laurea in scienze motorie per i detenuti del carcere romano di Rebibbia, pur ammettendo che qualche disagio questa insolita sede lo darà (come ad esempio la pratica degli sport d’acqua), ma si cercherà di superare tutti gli ostacoli che si incontreranno. Il corso è solo l’ultima delle iniziative che l’Ateneo di “Tor Vergata” già da tempo porta avanti assieme alla Casa Circondariale di Rebibbia. Chi uscirà dal carcere con questa laurea avrà uno strumento per cercare un lavoro. Si tratta di una chance per affrontare il mondo fuori le mura quando verrà il momento di varcare il cancello del carcere.
Tra le attività che l'Università di “Tor Vergata” ha in programma con il carcere di Rebibbia, a stetto giro di posta, c’è la settimana della cultura sportiva dell'università, che si terrà dal 4 al 10 maggio nella sede universitaria, con la possibilità per qualche detenuto di partecipare. Poi l'8 maggio è previsto un incontro sul campo di calcio tra detenuti di Rebibbia e gli studenti del Cus di “Tor Vergata”.
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