Leggi gli articoli selezionati nel mese di Aprile 2017
Charting trends in apocalyptic and post-apocalyptic fiction
Fonte: The Economist, 12 Aprile
Le narrazioni apocalittiche esprimono le paure della gente di fronte a reali cambiamenti tecnologici o geopolitici. Dalla seconda guerra mondiale la letteratura ha raccontato differentemente la fine dell’umanita: prima erano le piante carnivore, poi la guerra nucleare, oggi i robot e il cambiamento climatico.
Consulta l’articolo:
http://www.economist.com/blogs/prospero/2017/04/writing-end-world
L’antiquité grecque 2.0
di Vincent Azoulay
Fonte: Le Monde, 14 Aprile
La civiltà greca fiorita sulla concorrenza, priva di un potere centrale, delle città-Stato sembra ispirare il modello dell’economia della conoscenza della Silicon Valley, ma dimostra anche come le innovazioni tecnologiche possono cambiare segno quando cambia il clima politico.
Zimbabwe’s mental health solution – “grandmothers”
di Ranga Mberi Harare
Fonte: The Guardian, 14 Aprile
La salute mentale in Zimbabwe è affidata a un programma che potrebbe diventare un progetto per gli Stati in via di sviluppo. In un Paese con poche risorse in cui uno su quattro soffre di malattie mentali, un approccio non convenzionale basato su una serie di colloqui con delle “nonne” esperte aiuta molte persone.
Marathon struggle of runner who changed athletics
di Alexandra Topping
Fonte: The Guardian, 19 Aprile
Kathrin Switzer, la prima donna che ha corso ufficialmente la maratona di Boston, nel 1967, quest’anno ha ripartecipato alla gara, compiuta con soli 25 minuti di differenza. E’ diventata un’icona del femminismo quando un funzionario arrabbiato tentò di buttarla fuori dalla corsa, fino allora riservata al sesso maschile.
“Les écrivains du XVIIe siècle parlaient du livre exactement comme on parle de l’intelligence artificielle aujourd’hui”
di Florence Noiville
Fonte: Le Monde, 7 Aprile
“Speak”, un romanzo di Louisa Hall, immagina un futuro vicino in cui grazie alle macchine acquisteremo una migliore comprensione di noi stessi scoprendo la labilità dei confini tra le varie forme di intelligenza e altre incognite che sposteranno sempre più in là la frontiera del quid umano.
The security threat to the global economy
Fonte: The Economist, 6 Aprile
Le tensioni geopolitiche minacciano l’economia globale, ma allo stesso tempo le dispute e gli interessi economici non aiutano a risolvere i conflitti globali. Il mondo sembra incapace di gestire le crisi geopolitiche, e i problemi di sicurezza che oggi ci troviamo ad affrontare ricordano l’epoca della Società delle Nazioni.
Consulta l’articolo:
http://www.economist.com/blogs/buttonwood/2017/04/half-league
Digital music tools are reshaping music education
Fonte: The Economist, 30 Marzo
La realtà aumentata può accrescere l’esperienza dell’apprendimento musicale attraverso programmi ispirati da videogames musicali e karaoke e dispositivi per computer, mentre Youtube, gli spartiti digitali e le apps per smartphone hanno rimpiazzato i libri di scale.
Consulta l’articolo:
http://www.economist.com/blogs/prospero/2017/03/casual-learner-era
Was heisst schon rechts, wo liegt links?
di Joachim Müller-Jung
Fonte: Die Frankfurter Allgemeine Zeitung, 12 Aprile
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Human Behaviour”, la chimica e la morfologia del cervello influenzano non solo le emozioni e le decisioni, ma anche le tendenze politiche e le inclinazioni . Per questo a certe discipline si dedicano prevalentemente menti conservatrici, mentre ad altre più spiriti di sinistra.
Consulta l’articolo:
Junge Europäer brauchen keine Religion
Fonte: http://www.faz.net, 6 Aprile
Da uno studio tedesco, “Generation what?”, che ha analizzato le risposte di 200.000 giovani di dieci Stati europei tra i 18 e i 34 anni, si può essere felici anche senza credere in un Dio. Una considerevole percentuale inoltre non esprime fiducia nelle istituzioni religiose.
Consulta l’articolo:
L’historien Vincent Debiais décrypte le rôle des textes dans les images du Moyen Age
di Étienne Anheim
Fonte: Le Monde, 31 Marzo
Nelle immagini medievali, lungo il filo della tradizione ebraico-cristiana, la scrittura non aderisce completamente alle figure, ma è nello scarto e nella distanza rispetto ad essa che la materia prende vita di fronte allo sguardo in movimento dello spettatore.
“Queer British Art” explores the diversity of desire
Fonte: The Economist, 5 April
Una nuova esposizione alla Tate Britain mostra cronologicamente lungo il periodo tra il 1861 e il 1967 in che modo i pittori manifestarono nelle loro opere “sessualità e identità di genere non convenzionali” nascoste e vietate, levando allo stesso tempo il velo della “purezza artistica” al tradizionale nudo femminile.
Consulta l’articolo:
http://www.economist.com/blogs/prospero/2017/04/adding-colour
Looking good can be extremely bad for the planet
Fonte: The Economist, 5 Aprile
L’industria dell’abbigliamento ha un notevole impatto ambientale sia per le sostanze chimiche usate per produrre i tessuti sia per il consumo di gas serra. Anche se alcune firme hanno tentato una via più ecologica occorre sviluppare nuovi materiali e confezionare dei prodotti più durevoli.
Consulta l’articolo:
Europe’s future is multi-speed and multi-tier
Fonte: The Economist, 23 Marzo
Il futuro dell’Europa è a più velocità e la crisi politica attuale deve far ripensare la struttura del suo progetto. Un modello a più strati sarebbe più inclusivo per quei Paesi che non riescono a tenere il passo, mentre consentirebbe una integrazione più profonda per il centro dell’eurozona.
Consulta l’articolo:
Tailler l’Europe comme un rosier
di Arnaud Leparmentier
Fonte: Le Monde, 30 Marzo 2017
Dopo Brexit, l’Europa si deve ricostruire da una parte escludendo quei partner non assoggettabili alla politica delle regole e ai valori della democrazia, e dall’altra riallacciando il rapporto con i propri cittadini per ridurre il deficit democratico e preparare la strada per una Confederazione di Stati.
The two-year countdown to Brexit has begun
Fonte: The Economist, 29 Marzo
Il 29 Marzo il Regno Unito ha iniziato il processo di negoziazione per lasciare l’UE nella prospettiva di una “profonda e speciale partnership” con l’UE. Riaffermando la rottura con il principio europeo della libertà di movimento delle persone, Theresa May ha espresso la volontà di un accordo di libero scambio su misura.
Consulta l’articolo:
Can Europe be saved?
Fonte: The Economist, 25 Marzo
Una sofferenza economica prolungata, le grandi potenze non entusiaste dell’Europa l’hanno resa debole e divisa. Se un’Europa più unita non è possibile, una UE a più strati riuscirebbe ad attrarre Paesi molto differenti, ma questo richiede un cambio di mentalità, più delle modifiche ai Trattati.
Consulta l’articolo: