Leggi gli articoli selezionati nel mese di Giugno 2019
Adela Cortina retrata al pensador en su 90° cumpleaños
di Adela Cortina
Fonte: El País, 15 Giugno
La difesa di Jürgen Habermas della attività filosofica parte dalla delusione per la filosofia tedesca. La sua teoria dell’azione comunicativa contrappone alla concezione della lingua come messaggera di una identità escludente lo scambio dialogico tra persone della stessa dignità e libertà.
Die fünf grossten Myten über den Mond
di Florian Freistetter
Fonte: Der Standard, 15 Giugno
La Luna vista dalla Terra ha acceso la curiosità scientifica e cullato la fantasia dell’uomo. Nel cinquantenario dell’atterraggio della nostra specie sul suo suolo ecco qui spiegati al lume della ragione i principali miti elaborati dal pensiero umano sin dalla notte dei tempi.
Warnhinweis: bitte nicht bekifft autofahren!
di Maria Mast
Fonte: Die Zeit, 5 Giugno
Secondo il Global Drug Survey la cannabis, la più amata delle sostanze stupefacenti non solo crea dipendenza, ma è pericolosa per la salute neuropsichiatrica, soprattutto dei più giovani, e ha gli stessi rischi del tabacco. In più, è causa di incidenti stradali.
Consulta l’articolo:
https://www.zeit.de/wissen/gesundheit/2019-05/cannabis-legalisierung-kanada-labels-warnhinweise
Food: bigger than the plate leaves you wanting more
Fonte: The Economist, 22 Maggio
Una nuova mostra al Victoria and Albert Museum di Londra presenta attraverso settanta installazioni le fasi del ciclo di produzione del cibo, ponendo ciò che mettiamo nel piatto come una questione di scelta e di responsabilità.
Consulta l’articolo:
https://www.economist.com/prospero/2019/05/22/food-bigger-than-the-plate-leaves-you-wanting-more
Im Auge des Betrachters
di Julia Sica
Fonte: Der Standard, 5 Giugno
Una ricerca dell’università di Vienna intende studiare in termini psicologici l’attrazione umana per la bellezza, un senso innato che non si spiega solo con l’istinto biologico, ma investe il sistema della percezione e i codici culturali in modo complesso.
The Earth is round
di Lee Mcintyre
Fonte: Newsweek International, 14 Giugno
I Flat Earthers sono un interessante capitolo di sociologia delle comunità rinchiuse nelle proprie convinzioni. Non è mai questione di logica, certezza ed evidenza controbattere i negazionisti della scienza. Le persone non sono convinte dai dati, ma da coloro di cui si fidano.
Un mundo de ciudadanos controlados
di Ignacio Vidal-Volch
Fonte: El País, 9 Giugno
Il dominio della tecnologia sulla vita privata e il controllo dei gruppi di potere sull’informazione realizzano una versione minore del Grande Fratello immaginato da Orwell 70 anni fa. Non è difficile nemmeno riconoscere nelle reti sociali e nelle condizioni attuali dei ceti medio-bassi alcune profezie del grande scrittore.
Nathaniel Rich
di Coralie Schaub
Fonte: Libération, 8 Giugno
La lotta per il cambiamento climatico non è un fenomeno recente. La propaganda dell’industria fossile ha seppellito i buoni propositi della politica degli anni 80 e abbassa il livello del dibattito, scansando un aspetto fondamentale del problema, che è la crisi della nostra civiltà.
L’écologie présente les traits d’une nouvelle religion séculière
di Jean-Pierre Le Goff
Fonte: Le Figaro, 4 Giugno
L’ecologia è il nuovo dogma apolitico, manicheo e moralizzante predicato dai più giovani, il nuovo filtro di interpretazione della storia dell’Occidente, una storia da cui tutti ci dobbiamo redimere. Ma mentre pensiamo al Pianeta, noi adulti dovremmo curarci anche di quale cultura trasmettiamo ai nostri figli.
Für einen neuen Gesellschaftsvertrag
di Alexander Görlach
Fonte: Der Standard, 3 Giugno
Che senso hanno i diritti civili e sociali stampati nelle Costituzioni delle società democratiche, se il cittadino non ha quasi niente da mangiare? Un nuovo contratto sociale fondato non sui numeri della economia, ma sui problemi reali delle persone, se affrontati con empatia, può battere il populismo.
Bernard-Henry Lévy: apostrophe au “peuple européen”
di Alexis Lacroix
Fonte: L’Express, 29 Maggio
In Looking for Europe ritorna lo spirito battagliero ed europeo di Bernard –Henri Levy. Alla fine della Storia, del confronto tra ideologie in cui si coltivano lo scetticismo, il relativismo e il nichilismo, quello che ci rimane è la battaglia culturale per i valori transnazionali.
L’homme qui fait parler les plantes
di Claire Chartier
Fonte: L’Express, 29 Maggio
La Révolution des plantes di Stefano Mancuso spiega l’intelligenza del mondo vegetale dal punto di vista di un neurobiologo: pur non essendo dotate di neuroni, le piante hanno una sensibilità e trasmettono segnali elettrici in grado di comprendere, comunicare e manipolare l’ambiente circostante.
Big data e bioéthique
di Éric Favereau
Fonte: Libération, 30 Maggio
Il comitato di bioetica francese è intervenuto recentemente sul cambiamento di scala dei big data relativi alla salute di una persona, affermando che i rischi che comportano nella misura in cui determinano delle decisioni mediche non giustificano una posizione ostile alle tecnologie digitali e ai vantaggi di cui sono portatrici.
Les citoyens semblent avoir réalisé combien l’Europe est utile
di Noémie Rousseau
Fonte: Libération, 30 Maggio
La Merveilleuse Histoire d’Europe curata da Jean Louis de Valmigère con prefazione di Antonio Tajani, un romanzo continentale collettivo e intergenerazionale ma dedicato ai giovani spiega le ragioni dell’amore per l’Europa, che iniziano ma non si esauriscono nei suoi sessantacinque anni di pace.
Die Wissenschaft als magische Glaskugel
di Alexander Reutlinger
Fonte: Die Faz, 9 Maggio
Nozioni come la verità o il fatto, sbandierate nelle marce per la scienza, da una prospettiva filosofica sono ingenue e non utili a fondarne la difesa. Invece, sostenere la libertà della ricerca legittima il posto della scienza nella società, perché la libertà è un valore essenziale della democrazia.
Consulta l’articolo:
On est ici entre le portrait et l’allégorie à travers cette beauté androgyne qui tend vers l’idéalisation
di Letizia Dannery
Fonte: L’Express, 29 Maggio
Nel castello di Chantilly un disegno al carboncino di grandi dimensioni, chiamato Monna Vanna perché richiama la celebre Monna Lisa, sembra essere da attribuire sulla base delle tecniche utilizzate, prove di laboratorio e ricostruzioni storiche, proprio a Leonardo che lo concepì come doppio erotico del modello del Louvre.