Con oltre 1000 download in circa dieci giorni, la ricerca pubblicata su “Viruses” ha attirato l’attenzione della comunità scientifica
E’ passato poco più di un mese da quando un gruppo composto da docenti, ricercatori e studiosi afferenti al Dipartimento di Chimica dell’Università Degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ha deciso di inviare il proprio lavoro alla prestigiosa rivista Viruses. Lo studio, dal titolo “Molecular Investigation of SARS–CoV-2 Proteins and Their Interactions with Antiviral Drugs”, coordinato dal prof. Alessio Bocedi, indaga e riporta importanti risultati utili alla ricerca di nuovi antivirali specifici per il SARS-CoV-2.
Con sorpresa da parte degli autori, la pionieristica ricerca ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica, portando oggi il documento a contare oltre mille download.
Oltre al prof. Bocedi, lo studio porta la firma del prof. Giorgio Ricci e di due preziosi collaboratori del Dipartimentio di Scienze e Tecnologie Chimiche del nostro Ateneo: il dott. Paolo Calligari e la dott.ssa Sara Bobone.
“Il presente articolo scaturisce da alcuni dialoghi e scambi di idee riguardanti la pandemia nel suo stadio iniziale – ha spiegato il prof. Bocedi - Il SARS-CoV-2 è un coronavirus, diretto parente a livello filogenetico del SARS-CoV, assai studiato in passato. Pertanto, ci siamo avvalsi dei dati delle strutture tridimensionali delle proteine esistenti, come stampo, per elaborare i modelli delle nuove proteine di SARS-CoV-2 secondo una ben nota prassi a livello bioinformatico. Con i suddetti modelli strutturali tridimensionali, abbiamo effettuato prove di legame con farmaci antivirali concepiti per le terapie proprie dell’HIV e dell’HCV. Le proteine indagate con maggiore attenzione sono state le ormai celeberrime Spike e Proteasi”.
“Quando inviammo lo studio per la pubblicazione verso la fine di febbraio, – prosegue il Professore – poco si sapeva su diversi aspetti e trattamenti terapeutici del virus SARS-CoV-2. I dati epidemiologici riportati erano di gran lunga inferiori rispetto a quelli odierni; al lettore questa evidenza, da noi sottolineata, non sfuggirà scorrendone la parte introduttiva della ricerca. La nostra speranza è che i risultati, parzialmente confermati da alcuni articoli scientifici di tipo clinico, possano essere di aiuto ed ispirazione per i medici, che devono affrontare in prima linea la grave situazione generata dal COVID-19”.
“E’ doveroso da parte mia un ringraziamento al prof. Giorgio Ricci – conclude il prof. Bocedi – biochimico di altissimo livello, per tutti i consigli e gli indirizzamenti dati durante lo svolgimento della ricerca, senza i quali questo lavoro non avrebbe visto la luce, e alla prof.ssa Valeria Conte, Direttore del Dipartimento, che fin dall’inizio ha manifestato interesse ed attenzione nei confronti del nostro lavoro”.
Si aggiunge quindi un altro cruciale tassello al mosaico di studi e proposte che la nostra Università sta avanzando già da settimane, per dare il proprio fondamentale contributo alla lotta, ormai senza quartiere, che l’intera comunità scientifica sta affrontando in questo momento di grande paura e difficoltà, per restituire a tutti noi una normalità agognata, ogni giorno di più.
Il documento integrale è disponibile in allegato.
A cura dell’Ufficio Stampa D’Ateneo
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