Gli 800 campioni archeologici verranno analizzati nel Dipartimento di Biologia di “Tor Vergata”
Una ricerca sulla storia evolutiva del gatto è stata premiata dall’Unione europea con un finanziamento di 2.000.000 euro. A vincere il prestigioso ERC Consolidator grant è stato il biologo molecolare Claudio Ottoni per il progetto di ricerca “FELIX - Genomes, food and microorganisms in the (pre)history of cat-human interactions”.
Claudio Ottoni, una laurea e un dottorato a “Tor Vergata”, è uno dei 17 ricercatori italiani che si sono aggiudicati questo tipo di grant presso università o centri di ricerca nazionali mentre sono 30 gli italiani che hanno ricevuto il grant e che lavorano presso istituzioni straniere.
Il ricercatore condurrà la sua ricerca, che durerà cinque anni, presso il Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, diretto dalla professoressa Olga Rickards, Dipartimento di Biologia dell’Università Roma “Tor Vergata”.
Il rapporto fra uomini e felini è stato fin dai tempi più antichi molto intenso. «Il progetto FELIX – ha spiegato Ottoni - si occuperà dell’analisi di oltre 800 campioni archeologici di gatto (ossa, denti e anche campioni di mummie egiziane) che risalgono a 10.000 anni fa fino ad arrivare a epoche storiche recenti (XVIII – XIX secolo). I campioni vengono da siti archeologici in Europa, Medio Oriente e Nord Africa».
Uno studio precedente, pubblicato nel 2017 dalla rivista scientifica “Nature Ecology and Evolution”, ha dimostrato che nella loro storia i gatti hanno essenzialmente seguito due rotte. Una via terra, che li porta a popolare il medio oriente e l'Anatolia quando gli uomini iniziano a coltivare la terra circa 10mila anni fa; e una che passa per le vie commerciali marittime, dall’antico Egitto a diversi porti europei fino ad arrivare al Mare del Nord, tra VIII e XI secolo.
Lo studio seguirà tre linee investigative, quella genomica - in cui verranno analizzati interi genomi e non soltanto DNA mitocondriale, e due linee di ricerca nuove, rispetto allo studio precedente, quella della dieta e quella dei microrganismi.
«Faremo un'analisi dei genomi antichi del gatto per investigare a una risoluzione maggiore rispetto allo studio del 2017 i processi selettivi associati all’interazione con l'uomo e il mescolamento tra popolazioni di gatto di differenze aree geografiche (e anche selvatiche e domestiche), in particolare in relazione alla diffusione del gatto con le popolazioni umane in epoca preistorica e storica», spiega Claudio Ottoni.
ll gatto odierno, secondo le ricerche finora condotte, è molto simile a quello di allora. Sono cambiati pochi tratti dovuti soltanto a selezione artificiale ovvero a quelli “scelti” dall'uomo puramente per ragioni estetiche.
«Studieremo, inoltre, in che modo la dieta del gatto è cambiata in associazione con l’uomo, analizzando gli isotopi stabili, marker chimici di dieta antica, e il tartaro dei denti. Infine – conclude Ottoni – studieremo lapresenza di eventuali microrganismi patogeni nei gatti antichi e in che modo il rapporto uomo-gatto ha determinato il passaggio di particolari malattie infettive all’uomo (zoonosi)».
L’Italia con 47 ricercatori su 327 vincitori del grant, è il paese più premiato nell’edizione 2020 degli ERC Consolidator Grant, istituiti nel 2013 dal Consiglio Europeo della ricerca. Gli ERC Consolidator Grant sono premi destinati ai ricercatori con un’esperienza compresa tra i sette e i dodici anni dal completamento del dottorato di ricerca per rispondere alle grandi domande scientifiche presso i centri di ricerca di tutta Europa.
«Un sentito grazie va al gruppo dell’Ufficio Ricerca Internazionale dell’Università di “Tor Vergata” – ha detto il ricercatore – per tutto il supporto tecnico fornito nelle diverse fasi di preparazione della domanda del progetto».
Per maggiori info vai alla notizia sul sito del Consiglio Europeo delle Ricerca ERC Consolidator Grant 2020
A cura dell’Ufficio Stampa di Ateneo