Si è spento improvvisamente a Roma, lo scorso 11 giugno, Enzo Musco, già professore ordinario di diritto penale, sino al 2015, presso la Facoltà (poi Dipartimento) di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Il professor Musco, nato a Carlentini e laureato in giurisprudenza presso l’Università di Catania nel 1966, è stato uno dei maestri del Diritto penale, coautore, con Giovanni Fiandaca, di uno dei più importanti manuali di diritto penale, sul quale si sono formate generazioni di avvocati e magistrati.
Intrapreso il percorso accademico presso l'Università di Catania, ha svolto attività di ricerca anche presso l’Università Cattolica di Milano e l’Istituto Max Planck per il diritto penale internazionale e comparato di Friburgo, sotto la guida del prof. Hans Heinrich Jescheck. È stato dal 1979 professore ordinario di diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania e quindi, dal 1989 sino al collocamento a riposo del 2015, presso l'Ateneo di “Tor Vergata”.
Nel 1985 pubblica, per i tipi della Zanichelli, la prima edizione del manuale di “Diritto penale” assieme al collega Giovanni Fiandaca; si tratta di un'opera fondamentale che copre la parte generale e speciale della materia e che ha avuto il merito di rivoluzionare la concezione manualistica tradizionalmente invalsa sino ad allora nella scienza penalistica; non a caso, col passare del tempo, il Manuale viene adottato in molte facoltà giuridiche italiane, divendo un punto di riferimento anche per la preparazione al concorso di magistratura, all’esame di avvocato e in generale per tutti i più importanti concorsi pubblici, e viene quindi tradotto all'estero, da ultimo anche in Cina).
Nei suoi lavori, una particolare attenzione è sempre stata rivolta al rapporto tra diritto penale e principi costituzionali: fondamentali, in questa prospettiva, le opere dedicate al bene giuridico (Bene giuridico e tutela dell'onore, 1974) e alle misure di sicurezza (La misura di sicurezza detentiva, 1978); l'approfondimento successivo del rapporto tra politica e scienza penale, è culminato, nel 2004, nel volume “L’illusione penalistica”, nell'ambito del quale è stato elaborato e proposto un ‘nuovo’ modello di soluzione dei più recenti problemi collegati alla crisi della legislazione e dell'interpretazione penalistica. Tra le ulteriori opere, vanno ricordati anche gli approfondimenti monografici dedicati al diritto penale tributario e societario, oltre al volume sui delitti contro l’ordine costituzionale, scritto, nel 1984, con Ettore Gallo, nel quale sono messi in evidenza gli aspetti più autoritari della disciplina penalistica realizzata da Alfredo Rocco nel 1930 e sono enucleate soluzioni interpretative più in linea con i principi costituzionali.
Enzo Musco era condirettore della “Rivista italiana di diritto e procedura penale”, della “Rivista penale”, della “Rassegna tributaria”, della “Rivista penale di lingua spagnola”, oltre che delle collane di studi penalistici “Itinerari di diritto penale” e “Quaderni penali”.
Lascia nel nostro Ateneo, nella comunità penalistica e nei suoi allievi un vuoto profondo; resterà vivo il tratto indelebile del suo insegnamento, improntato a estremo rigore e costante rispetto dei principi fondamentali.
A cura dell'Ufficio Stampa d'Ateneo