La diga di Belo Monte è una parte fondamentale del progetto della centrale idroelettrica del fiume Xingù (un affluente del Rio delle Amazzoni), nella regione di Altamira dello stato di Parà, nel nord del Brasile. È una delle tre dighe più grandi al mondo, con una genesi tutt’altro che facile: le popolazioni indigene della zona e diverse associazioni ambientaliste si sono fortemente opposte alla sua realizzazione, per vari motivi (inquinamento, deviazione del fiume che, secondo un articolo di “Internazionale” del 2015, avrebbe provocato forti cambiamenti ambientali e lo sfollamento di 40.000 persone). Il progetto è nato e proseguito nonostante la preoccupazione della società scientifica, coinvolgendo anche le Nazioni Unite, ma è comunque stato realizzato.
Ora però è tempo di monitoraggio e controllo e l’opportunità di questo lavoro, grazie al progetto “Go for it” finanziato dal MUR e promosso da Fondazione CRUI, è stato svolto da Simone Franceschini, dottore di ricerca del Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, con referente il professor Tommaso Russo.
Il progetto di monitoraggio e valutazione degli effetti della diga sulla fauna del Fiume Xingù è nato dalle competenze del Laboratorio di Ecologia Sperimentale ed Acquacoltura, struttura del Dipartimento di Biologia a “Tor Vergata" presso la quale il prof. Russo insegna Ecologia e Biologia Marina, da decenni attivo nello studio degli ecosistemi acquatici e della modellistica ecologica. Fondamentale è stato il contatto professionale con il prof Tommaso Giarrizzo, che all’epoca del progetto lavorava presso l'Universidade Federal do Pará.
L’obiettivo dello studio del dr Franceschini è stato quindi di valutare lo stato di conservazione dell’ittiofauna del fiume Xingù, proprio nell’area di influenza della diga idroelettrica di Belo Monte, per monitorare i cambiamenti nell’abbondanza e diversità del popolamento. Cambiamenti che possono avere conseguenze negative sulla vita economica e sociale delle popolazioni locali che vivono di pesca.
Nell’ambito del progetto, sono state utilizzate tecniche di intelligenza artificiale, videomonitoraggio da remoto e nuovi approcci (come l’eDNA e il metabarcoding) per ottenere un quadro il più possibile completo sulla fauna del Fiume, sui suoi cambiamenti nello spazio e nel tempo e sugli effetti di diversi fattori a cominciare dalla diga stessa.
Il dottor Franceschini, ora impegnato nel Pacifico (Università delle Hawaii), racconta la sua esperienza all’Ufficio stampa dell'Ateneo:
Domanda - Un bilancio del lavoro svolto, della collaborazione con l'università brasiliana, le sue impressioni come ricercatore.
Risposta - L'esperienza di lavoro con l'Università del Parà è stata incredibilmente formativa. Mi ha permesso di conoscere realtà di lavoro, persone (ed ecosistemi) al di fuori della ricerca italiana. Lavorando a stretto contatto con l’Università di Roma “Tor Vergata”, abbiamo costruito una solida e lunga collaborazione tra il Laboratorio di Ecologia Sperimentale e Acquacoltura di “ or Vergata" e il Nucleo di Ecologia della Pesca dell'Università del Parà. Al momento, stiamo ancora collaborando attivamente in progetti di ricerca e nella scrittura di manoscritti scientifici. Durante la mia permanenza in Brasile, ho avuto anche l'opportunità di tenere lezioni agli studenti universitari e di relazionarmi con altri postdoc e studenti di dottorato, coinvolgendo alcuni di loro nel nostro lavoro. Avere l'opportunità di poter lavorare sul campo sul fiume Xingu, nella foresta amazzonica, è stata un'esperienza unica che mi ha permesso non solo di crescere come ricercatore, ma anche come persona. La foresta amazzonica ospita una ricchezza di specie ed ecosistemi che è difficile immaginare se non la si osserva con i propri occhi. Sono estremamente grato di questa opportunità ed esperienza.
D - Come si è svolto tecnicamente il suo lavoro?
R - Il mio lavoro è consistito principalmente in due parti. La prima comprendeva il campionamento della fauna ittica nel bacino del fiume Xingu, nella foresta amazzonica, dove dal 2016 è entrata in funzione a pieno regime la centrale idroelettrica di Belo Monte. La seconda, con la supervisione dei miei tutor il Prof. Tommaso Russo dell'Università di Tor Vergata e il prof. Tommaso Giarrizzo dell'Università del Parà, ha compreso lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale per stimare l'impatto della diga sulla biodiversità e la composizione del popolamento ittico sull'ecosistema fluviale.
D - Una sintesi dei risultati raccolti: a suo avviso la diga ha causato molti cambiamenti sull'ecosistema?
R - La costruzione della diga e la messa in funzione della centrale idroelettrica hanno drasticamente trasformato il paesaggio circostante, con evidenti impatti sull'ecosistema fluviale e sulla biodiversità ittica. Attualmente stiamo ancora scrivendo i risultati di questo lavoro e a breve saranno pubblicati su riviste scientifiche. In generale, dai risultati preliminari, abbiamo osservato un significativo impatto della diga sulla biodiversità e l'abbondanza del popolamento ittico del fiume Xingu.
D - Un'occhiata anche sul sociale: quanto ha influito sulla popolazione locale, anche al di là dello sguardo da ricercatore?
R - Speriamo che questo progetto di ricerca, nel lungo termine, abbia un positivo impatto sulle comunità locali, fornendo dati e risultati che possano aiutare a mediare la domanda energetica dello stato del Parà e le necessità della popolazione locale, per la quale la pesca ha un valore non solo economico, ma anche sociale e culturale. L'obiettivo finale è quello di fornire delle conoscenze ecologiche che permettano di regolare il funzionamento della diga cercando di imitare i flussi di piena naturali e stagionali del fiume Xingu. Facilitando quindi la riproduzione e migrazione delle specie ittiche di importanza cruciale per la pesca locale.
La Fondazione CRUI, con il progetto “Go for it”, ha messo a disposizione degli atenei interessati 80 assegni di ricerca finanziati per 12 mesi, dando così la possibilità a un numero selezionato di dottori di ricerca di compiere un’esperienza professionale in enti e istituzioni estere, promuovendo delle collaborazioni di eccellenza.
In questo caso con l’Universidade Federal do Pará, di Belém, istituzione con più di 60 anni di storia alle spalle e molto attiva sui programmi di scambio.
Credits combo
Diga "UHE Belo Monte" by Programa de Aceleração do Crescimento (PAC) is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.
Popolazione locale "Xingu" by paddling is licensed under CC BY 2.0.
Foto Simone Franceschini https://www.progetto-goforit.it/progetto-di-conservazione-dellittiofauna-del-fiume-xingu-nellarea-di-influenza-della-diga-idroelettrica-di-belo-monte/