Al progetto ha collaborato anche l’Università di “Tor Vergata”
È stata inaugurata lunedì 16 settembre in via della Lungara, all’interno dell’ambulatorio del centro di accoglienza gestito da volontari del Carcere di Regina Coeli, la prima “farmacia di strada”, un progetto sperimentale avviato lo scorso anno a Roma con il supporto dell’Elemosineria Apostolica e in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” per realizzare una rete di sei ambulatori di strada nella Capitale. Grazie ad un protocollo tra aziende e associazioni di categoria, da settembre 2018 sono stati raccolti e donati agli indigenti anche attraverso gli ambulatori solidali quasi 9 mila confezioni di medicinali, in particolar modo analgesici, antipiretici, antiipertensivi e gastrointestinali ma anche farmaci vitali come l’insulina. Gli utenti della farmacia di strada sono in gran parte persone, italiane e straniere, senza fissa dimora, la fascia più emarginata tra i 4 milioni che, dati Istat alla mano, rinunciano alle cure mediche per mancanza di mezzi.
Lucia Ercoli, direttore di Medicina solidale e responsabile scientifica del progetto, spiega sulle pagine dell’Avvenire che “la nascita della prima farmacia di strada è un atto concreto per andare incontro a quelle ‘periferie esistenziali’ indicate da Papa Francesco e nello stesso tempo rappresenta un segno di speranza per tanti cittadini di questa nostra metropoli che vivono ai margini, spesso dimenticati. Oggi, si realizza una coralità tra istituzioni civili, dell’impresa, del volontariato, gente comune che ha deciso di combattere la stessa battaglia. Perché siamo in una guerra, la guerra alla povertà”.