Avvistate per la prima volta negli anni 80 e portate all’attenzione della Scienza dal prof. Gabriele Gentile, zoologo dell’Università di Roma Tor Vergata, che le ha descritte come una nuova specie nel 2009 , le iguane rosa, meravigliosi rettili delle Galapagos, hanno un nuovo supporter.
Leonardo DiCaprio dal suo profilo Instagram dedica un post alle iguane rosa e valorizza, come solo una star hollywoodiana sa fare, il grande lavoro che c’è dietro la salvaguardia e lo studio dedicato a questa specie rarissima. E tagga il dipartimento di Biologia del nostro ateneo.
Nel 2021, il Parco Nazionale Galápagos ha promosso uno sforzo comune a livello internazionale per la redazione di un piano di gestione sotto l’egida dell’IUCN .Il prof Gentile, che è la senior authority del documento, ce ne spiega il significato: “È un documento importante che delinea le attività prioritarie per la salvaguardia dell’iguana rosa ora inserita nella Lista Rossa della IUCN come specie a rischio critico di estinzione. Sono coinvolte varie istituzioni che, in modo coordinato, contribuiscono a questo lavoro immenso. Il nostro ateneo ha vari compiti e tra questi anche quello di seguire via satellite il movimento delle iguane rosa da cui estrarre informazioni direttamente utilizzabili per la loro conservazione”.
Infatti, in una collaborazione tra il Dipartimento di Biologia e quello di Ingegneria Elettronica, “Tor Vergata” ha sviluppato un dispositivo GPS che permette di capire come l’iguana rosa usi il suo ambiente e cosa sia importante per la sua sopravvivenza.
“Raccogliere dati sui movimenti delle iguane rosa, sull’ecologia e biologia riproduttiva, arrivando a definire le aree di nidificazione grazie ai nostri GPS, ci permette di progettare più in grande fino a pensare a una introduzione dell’iguana rosa in habitat adatti in altre isole dell’arcipelago. Attraverso la ricostruzione del modello ecologico della specie, sarà possibile prevedere come varierà il suo ambiente in relazione a possibili cambiamenti climatici futuri”. “Il gruppo che coordino è formato da tante persone ed è di livello internazionale – aggiunge il prof Gentile – con la partecipazione di importanti centri di ricerca ed università come il San Diego Zoo Wildlife Alliance e la North Caroline State University, oltre che il Parco Nazionale Galapagos.”
Nel frattempo, i GPS di “Tor Vergata” hanno permesso al personale del Parco Nazionale Galapagos di localizzare con precisione alcuni nidi di iguana rosa, nell’area segnalata dai dispositivi. Recentissimamente, sono stati finalmente individuati alcuni individui neonati, mai visti prima.
Molte persone hanno collaborato negli anni alla ricerca sull’iguana rosa. Attualmente, Marco Gargano e Lorenzo Garizio, due studenti di dottorato, sono impegnati nell’analisi dei modelli ecologici e nello studio della dieta dell’iguana rosa e insieme a Giuliano Colosimo e Paolo Gratton sono impegnati nella valutazione della competizione esistente tra l’iguana rosa e la sua congenerica gialla, con cui condivide l’ambiente sul vulcano Wolf. La tecnologia GPS, sviluppata attraverso la collaborazione con gli ingegneri elettronici Pierpaolo Loreti, Lorenzo Bracciale, Alexandro Catini, Massimiliano De Luca (CNR) e Corrado Di Natale è in continuo sviluppo e miglioramento e ha riscontrato l’interesse di colleghi erpetologi a livello internazionale.
Gabriele Gentile è anche coordinatore del “Consortium for Iguana Genomes”, un’iniziativa internazionale che coinvolge diverse istituzioni, tra cui l’università di Leeds, l’università malese Kebangsaan e il Malaysia Genome Institute. “E’ un progetto ambizioso che mira al sequenziamento del genoma di tutti i generi di iguana della famiglia iguanidi”. Tre studenti di dottorato sono coinvolti in questa ricerca, Cecilia Paradiso, Julia Lopez Delgado e Mohd Syafiq Abd Rahim. “I loro progetti mirano a rivelare le basi genetiche degli adattamenti delle iguane – spiega ancora Gabriele Gentile - come per esempio la capacità che l’iguana marina ha di immergersi per lunghi minuti a profondità di più di dieci metri, ma anche dischiudere la storia demografica di queste specie, racchiusa nel genoma di questi animali di cui sappiamo ancora molto poco”.
Crediti immagini: @LeonardoDiCaprio Instagram account, Giuliano Colosimo.