Il dipartimento di Fisica di “Tor Vergata” ha realizzato i nanomateriali
Un nuovo studio mostra l'efficacia degli impianti di nanotubi di carbonio nel ripristino delle funzioni motorie e apre la strada a un nuovo approccio terapeutico per le lesioni del midollo spinale. La ricerca dal titolo “Functional rewiring across spinal injuries via biomimetic nanofiber scaffolds”, pubblicata su PNAS, la rivista dell’Accademia di Scienze degli Stati Uniti, è stata condotta dall’Università Roma “Tor Vergata” in collaborazione con la SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (prof. L. Ballerini) e l'Università di Trieste (prof. M. Prato).
I nanomateriali tridimensionali costituiti da nanotubi di carbonio sono stati sintetizzati da Manuela Scarselli e Maurizio De Crescenzi del Dipartimento di Fisica dell’Università Roma “Tor Vergata”. Dopo una prima serie di esperimenti condotti in vitro, sono stati eseguiti esperimenti in vivo, grazie all’inserimento di nanotubi di carbonio su animali reduci da lesione spinale. È stato così possibile verificare che nel sito della lesione si ristabiliscono le capacità motorie e la connettività neuronale.
«Lo studio - dicono i ricercatori di “Tor Vergata autori della ricerca - dimostra l’elevato potenziale degli approcci terapeutici che utilizzano le proprietà meccaniche ed elettriche delle strutture tridimensionali ( “scaffold”), rigenerative di nanotubi per trattare l'area danneggiata. Questi risultati non solo confermano le possibili applicazioni dei nanomateriali nel settore biomedicale, ma aprono anche la strada a nuovi metodi terapeutici che sfruttano le loro proprietà fisiche, meccaniche ed elettriche».
Vai all’articolo completo: https://www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.2005708117
A cura dell’Ufficio Stampa di Ateneo
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