C’è un laboratorio per il DNA antico che è ermeticamente chiuso e separato dall’ambiente esterno. “Tor Vergata" lo ha progettato e realizzato oltre 15 anni fa in una delle ali della rinascimentale Villa Mondragone, Centro congressi e di Rappresentanza dell’Università di Roma “Tor Vergata” a Monte Porzio Catone. Il DNA antico viene studiato, grazie al progetto Gedeon dai ricercatori e dalle ricercatrici di Antropologia Molecolare che studiano l’evoluzione umana, un team guidato dalla professoressa Olga Rickards del dipartimento di Biologia. D'altronde la storia della specie umana dura da sei milioni di anni ed è stata ricostruita grazie ai numerosi fossili rinvenuti in tutto il mondo e alla traccia che ha lasciato in essi, ma anche nei residui organici nel terreno e nel nostro DNA di uomini e donne contemporanei.
Quest’anno il premio nobel per la Medicina e la Fisiologia è stato dato a un ricercatore per i suoi studi sul DNA antico. E la prof. Rickards così commenta questo premio importantissimo: "Oggi è un grande giorno non solo per l’Antropologia Molecolare ma per tutti gli studiosi di Evoluzione Umana: il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia è stato assegnato a Svante Pääbo, il padre delle ricerche sul DNA antico, per il suo contributo alla decifrazione dell’intero genoma di Neandertal e di altri ominini ormai estinti.
Infatti, ottenere sequenze di Neandertal e Denisova ha rappresentato una tappa fondamentale per ricostruire molti eventi della preistoria dell’uomo e della sua evoluzione. Ci ha permesso non solo di conoscere a livello genetico questi nostri antenati, con cui abbiamo in parte coabitato e con cui ci siamo mescolati, ma anche di comprendere cosa ci rende umani, ossia la nostra specificità.
E sono certa che nel prossimo futuro la paleogenomica, e più in generale gli studi sulle macromolecole antiche, rivestiranno un ruolo sempre maggiore per definire nei dettagli il quadro evolutivo umano, che si sta rivelando sempre più complesso, e per chiarire alcuni passaggi del nostro passato che sono ancora oscuri.
Grazie Svante Pääbo!"
Rassegna stampa