Intercettata la “musica” dell’universo
Questa volta è vero. Le onde gravitazionali, previste da Einstein 100 anni fa, esistono. Le ha rivelate l’esperimento LIGO, negli Stati Uniti. E in questa che molti già chiamano “la scoperta del secolo” c’è anche la firma dell’Università di Roma Tor Vergata e della locale Sezione INFN, ben 14 firme per l’esattezza, tra docenti e giovani ricercatori.
La ricerca, pubblicata su Physical Review Letters, è destinata a rivoluzionare il modo di studiare l’universo. Dopo mesi di attesa e di voci non confermate, l’annuncio ufficiale è arrivato giovedì 11 febbraio, in una conferenza stampa congiunta nelle sedi dei due osservatori che hanno unito le proprie forze in un’unica collaborazione internazionale: VIRGO (Cascina, Pisa) e LIGO (Washington). E’ stato proprio LIGO a captare le flebili perturbazioni del campo gravitazionale provocate dallo scontro di due buchi neri.
Presso il Dipartimento di Fisica del nostro Ateneo, si è svolta la diretta streaming della conferenza stampa. “È un momento emozionante e indimenticabile: ho speso 36 anni della mia vita in queste ricerche” - dichiara Eugenio Coccia professore presso il Dipartimento di Fisica del nostro Ateneo e Presidente dal 2011 al 2015 del prestigioso Gravitational Wave International Committee - “ed è meraviglioso avere in un sol colpo osservato le onde gravitazionali e dimostrato l'esistenza dei buchi neri. L'umanità acquista un nuovo senso: d'ora in poi non solo vedremo il cosmo, ma ascolteremo le sue vibrazioni, la sua musica”.
Se finora abbiamo studiato l’universo principalmente grazie alla “vista”, ovvero ai fotoni che ci arrivano dalle stelle, saper captare le onde gravitazionali ci permette di “ascoltare” eventi cosmici finora inaccessibili. Si tratta infatti di increspature nel tessuto dello spazio tempo generate dal movimento di grandi masse, quali buchi neri o stelle di neutroni. Il propagarsi delle onde gravitazionali è simile all’effetto prodotto sulla superficie di un lago dal lancio di un sasso, ma avviene alla velocità della luce, come previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein.
“Ci sono voluti 100 anni e strumenti sempre più grandi e sofisticati, gli interferometri laser, per riuscire a osservare queste impercettibili vibrazioni” dichiara Viviana Fafone, professoressa a Tor Vergata e coordinatrice del gruppo INFN Virgo di Roma Tor Vergata e tra i massimi responsabili degli sviluppi tecnologici di questi fantastici strumenti, che aggiunge: “Gli interferometri come LIGO e Virgo, costituito da due bracci di 3 km l’uno, disposti a formare una L, hanno una sensibilità tale da poter rilevare variazioni di lunghezza dell’ordine di un miliardesimo di miliardesimo di metro, circa venti milioni di volte inferiore alle dimensioni di un atomo di idrogeno.”
“Si tratta di una scoperta epocale - ha sottolineato il rettore di “Tor Vergata”, prof. Giuseppe Novelli - che rivoluzionerà lo studio della Fisica. Sono orgoglioso del contributo scientifico fornito dall'Università di Tor Vergata, grazie alla collaborazione di un folto gruppo di scienziati e ricercatori del Dipartimento di Fisica e della sezione INFN-Tor Vergata, ai quali esprimo, a nome di tutta la Comunità universitaria, i più vivi complimenti per l’eccezionale scoperta a conferma delle teorie di Einstein”.
Uno speciale seminario sulla scoperta, aperto a tutto l’Ateneo, della Prof.ssa Fafone è previsto lunedì 15 febbraio alle ore 15 in Aula Gismondi (Macroarea di Scienze).