Il docente di Calcolo delle probabilità dell’Università di Roma “Tor Vergata” si è aggiudicato il premio speciale Merck 2018 per il suo saggio intitolato: “Perché la cultura classica. La risposta di un non classicista”
Giovedì 12 luglio si è svolta a Roma, a Villa Miani, la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Merck 2018, giunto alla sedicesima edizione. Istituito dall’azienda biofarmaceutica Merck Italia, leader nei settori Healthcare, Life Science e Performance Materials il premio ha lo scopo di valorizzare e premiare saggi e romanzi che sviluppano il confronto e l'intreccio tra Scienza e Letteratura.
La giuria ha deciso di assegnare quest’anno al prof. Lucio Russo, docente di calcolo della probabilità dal 1984 presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, un premio speciale per il saggio intitolato: “Perché la cultura classica. La risposta di un non classicista” (Mondadori, 2018).
Il prof. Lucio Russo si è distinto per aver riproposto all'attenzione del pubblico con il suo saggio l'urgenza della riunificazione delle due culture, scientifica ed umanistica: una necessità, quella di integrare nuovamente due forme essenziali della conoscenza umana, che è anche la finalità principale del Premio Letterario Merck. Il saggio vuole dimostrare che c'è un nesso profondo fra cultura classica e cultura scientifica e che il debito dell'Occidente verso le civiltà greca e romana è di gran lunga superiore a quello usualmente riconosciuto, perché ha riguardato tutti gli aspetti della cultura e non solo quelli classificati come “umanistici”. La scienza europea, infatti, ha mutuato i suoi fondamenti epistemologici dallo studio dei pochi trattati ellenistici che ci sono pervenuti.
Il Premio Merck 2018 è stato assegnato a Carl Safina, naturalista americano con il saggio “Al di là delle parole” (Adelphi 2018).
Consulta articolo apparso su La Stampa Tutto Scienze intitolato: “Le radici classiche della scienza” nella Rassegna Stampa di oggi al link: https://bit.ly/2uvN4bc
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