Il distretto sarà il luogo deputato alla valorizzare dei beni e delle attività culturali del territorio attraverso l'impiego delle tecnologie più all’avanguardia
Sarà il Lazio la “casa” del Centro d’Eccellenza Dtc – Distretto tecnologico per i beni culturali, fondato da 8 Istituzioni dell’Accademia e della Ricerca presenti nella Regione Lazio, che lavorerà per valorizzare i beni e le attività culturali del territorio attraverso l'impiego delle tecnologie più all’avanguardia. Si tratta dello sforzo congiunto de "La Sapienza", dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", l'Università di Roma Tre, Università della Tuscia e Università di Cassino. Assieme a loro Cnr, Enea e Infn.
La presentazione, tenutasi presso l’Aula Magna dell'Università La Sapienza di Roma, ha visto riuniti i rappresentanti di tutte le strutture coinvolte, dai Rettori delle Università pubbliche del Lazio – il prof. Giuseppe Novelli dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, prof. Eugenio Gaudio di Sapienza, prof. Luca Pietromarchi per Roma Tre, il prof. Giovanni Betta dell’Università di Cassino e il prof. Alessandro Ruggieri dell’Università della Tuscia – ai rappresentanti dei più importanti centri di ricerca: il presidente dell'Infn Fernando Ferroni, il delegato del Cnr Gilberto Corbellini e la delegata dell'Enea Roberta Fantoni. Assieme a loro, il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il vicepresidente Massimiliano Smeriglio e Gian Paolo Manzella, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio.
Alle attività del Dtc contribuiranno, inoltre, Cna, Federlazio, Lega Coop e Unindustria.
“Viviamo in una regione nella quale convivono la forza della scienza e anche, come in nessun altro angolo del pianeta, la ricchezza del patrimonio culturale, storico, artistico e ambientale – ha sottolineato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che ha poi proseguito – dal capitello al chip, o al bit, se preferite. Non esiste nel mondo un’area geografica come quella della Regione Lazio nella quale convive questa duplice presenza”. “Oggi – ha poi aggiunto – siamo qui come squadra in primo luogo per far sentire il continuo sostegno e la volontà di continuare a investire affinché questa straordinaria alleanza si rafforzi, per far sì che l’Italia sia più forte per promuovere un sistema fondato sulla tecnologia e la scienza, che in questo momento storico serve moltissimo al paese. Il motivo di fondo della nostra volontà di investire su questo progetto riguarda infatti il futuro dell’Italia e dell’Europa. Credo che il sistema-Paese abbia un immenso bisogno di un nuovo modello di sviluppo per crescere, per tornare a produrre ricchezza, per creare giustizia e riproporre alla nostra comunità una speranza per il futuro”.
L'Italia è infatti al primo posto per numero di siti Unesco, e il Lazio spicca per quantità e qualità del patrimonio culturale, con 259 musei e gallerie; 28 aree e parchi archeologici; 29 monumenti di cui 5 Unesco, nonché 13 università, 4 primari organismi di ricerca, 6 Istituti centrali del Mibact, 40 mila imprese con 202 mila addetti (14% del totale nazionale), con una produzione di valore aggiunto pari a 14,7 miliardi di euro (16% del totale nazionale).
“La tecnologia produce e genera nuovi saperi – ha spiegato nel suo intervento il prof. Giuseppe Novelli, Rettore di “Tor Vergata” – soltanto se produce innovazione. Ma chi produce innovazione? Oltre ai grandi centri mondiali, gli ultimi distretti tecnologici sono stati attivati dalla Cina e dalla Malesia. Ed hanno fatto esattamente questo: distretti tecnologici ad elevato contenuto tra università, enti pubblici di ricerca, settori privati. In questo modo hanno rilanciato completamente l’economia producendo innovazione in quei paesi”. “Un distretto tecnologico è come un essere vivente – ha poi aggiunto Novelli – nasce, vive e muore secondo certi stimoli che ricordano le stesse dinamiche. Con il Dtc vogliamo creare un ecosistema, un ambiente favorevole, integrato tra infrastrutture locali con investimenti in ricerca e sviluppo, con collegamenti tra i ricercatori anche tra discipline distanti tra loro per produrre la capacità di risolvere problemi complessi. E’ esattamente quello che Regione, Università ed Enti di ricerca hanno in mente di realizzare oggi: un Distretto tecnologico che deve lasciare qualcosa alle generazioni future. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di interconnessione tra strutture diverse per dare un futuro ai nostri giovani”.
Il Dtc, coordinato dalla prof. Maria Sabrina Sarto, ha stabilito una serie di azioni volte al raggiungimento di propri obiettivi mettendo in campo un investimento complessivo di 41,7 milioni di euro (di cui 20,7 a carico della Regione Lazio e 21 a carico del Miur). Il primo punto è proprio il Centro di Eccellenza, che prevede un intervento di 6 milioni, con il coinvolgimento di 800 ricercatori e 400 assegnisti. Nei primi 18 mesi, ha illustrato il Rettore Eugenio Gaudio di Sapienza, sono previsti 18 corsi di Alta Formazione, 10 Master di primo e secondo livello e 3 grandi progetti di ricerca: «C'è una sinergia forte con il sistema di ricerca della Regione Lazio. Un progetto concreto in risposta ai problemi che vive oggi il Paese».
La struttura del Dtc prevede la presenza di una struttura di coordinamento centrale, alla quale si appoggiano 3 Hub, il primo dedicato a Tecnologie digitali e visualizzazione, il secondo a Tecnologie per la diuagnostica, conservazione e restauro e il terzo a Tecnologie per la progettazione e gestione risorse. Quattro sono invece i progetti già in corso: Adamo (Tecnologie di analisi, diagnostica e monitoraggio per la conservazione e il restauro dei Beni Culturali), Anagrafe (Anagrafe e osservatorio sulle competenze e sulle risorse terriotoriali del Dtc Lazio), Ecodigit (Ecosistema digitale per la fruizione e la valorizzazione dei beni e della attività culturali del Lazio) e Sismi (Tecnologie per il miglioramento della sicurezza e la ricostruzione dei centri storici in area sismica).