Come l’economista Becchetti di “Tor Vergata” guarda al futuro ‘energetico’ in Italia
È il trend topic del momento, il leit motiv della campagna elettorale: il caro bollette. È un’emergenza e il professore Leonardo Becchetti, docente di Economia politica all’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, nonché Direttore del
Festival Nazionale dell’Economia Civile, di cui si tiene dal 16 al 18 settembre 2022 la quarta edizione, e Cofondatore di
NeXt Nuova Economia per Tutti, riconosce che qualche passo avanti si è fatto.
In un’intervista dell’11 settembre scorso al programma “Presa Diretta” di Rai3, ha riconosciuto all'attuale governo di aver semplificato le procedure per l’installazione privata di pannelli solari e di aver stanziato incentivi per le aziende che investono nella riduzione di CO2. Allo stesso tempo però ha sottolineato anche quanta strada ancora ci sia da fare e come l’Italia sia in ritardo, rispetto ad altre nazioni europee, come per esempio Germania e Portogallo, che possono contare sul 60% di energia rinnovabile, mentre l’Italia è ferma al 20%, o agli Stati Uniti, dove il presidente Biden, ad agosto, ha firmato l'Inflation Reduction Act, con cui ha stanziato 700 miliardi di dollari per incentivare il passaggio alle rinnovabili.
Un percorso da cominciare quanto prima e neanche così lungo: “Il tempo necessario è un mese”, ha dichiarato prof. Becchetti, ospite nella puntata di “Porta a Porta” su Rai1 dello scorso 13 settembre, spiegando che l’inflazione e la conseguente crisi dipendono dall’aumento dei costi energetici e la risposta è diventare indipendenti dalle fonti fossili e accelerare sulle rinnovabili. Abbassando i costi di produzione le aziende possono diventare più competitive, in un’ottica di soluzioni intelligenti e sostenibilità ambientale, perseguendo lo sviluppo e contrastando efficacemente l’inflazione. Le aziende non energivore e forse più lungimiranti hanno scelto già da tempo di diventare autoproduttori di energia; pratica che può essere applicata sia su larga scala, sia nel piccolo, nel quotidiano, con piccole batterie, o anche organizzandosi in gruppi e condividendo l’accumulo.
Il professore ha affrontato già questa tematica come relatore nell’evento Scuola Estiva "Filosofia ed economia. Un incontro attuale e necessario”, organizzato dal DIEC e dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, il 9 e 10 settembre: scopo dell’incontro era sottolineare l’intreccio forte, anche se altalenante nel tempo, tra le due discipline, filosofia ed economia, che, se valorizzato, può portare alla costruzione di un’economia green, puntando sui giovani, poiché la consapevolezza delle opportunità che una decisiva svolta verso un’economia civile possa apportare al futuro economico e ambientale della Terra.
Fondamentale il concetto e il legame tra etica e progresso, tra tutela ambientale e benessere, in un approccio antropologico all’economia tradizionale. Con a cuore il motto kennediano (leggermente rivisitato): "non cosa può fare lo stato per te, ma cosa puoi fare tu per la comunità". In una parola, essere ‘generativi', fare qualcosa che renda utili e attivi, per sé e per tutti.
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