Prestigioso riconoscimento al ricercatore del Dipartimento di Fisica, scopritore del “respiro dei buchi neri”
Una storia di talento e passione, quella di Francesco Tombesi, giovane ricercatore che nel 2016, grazie al programma “Rita Levi Montalcini”, si è aggiudicato uno dei 24 posti a tempo determinato presso le Università italiane banditi e finanziati dal MIUR , e oggi è risultato vincitore del Premio Aspen 2017 per la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti.
Tombesi, astrofisico noto per la prima osservazione del “respiro dei buchi neri”, dopo il Dottorato in Fisica nel 2010 presso l’Università degli Studi di Bologna, è approdato alla NASA (Goddard Space Flight Center), diventando Research Associate presso l’Università del Maryland, USA.
Di origini marchigiane, Tombesi, con il suo team di scienziati, si è conquistato la copertina della prestigiosa rivista Nature con il titolo «Growing in the wind», descrivendo la straordinaria storia di un buco nero supermassiccio al centro della galassia IrasS F11119 che sferza l'ambiente circostante con venti fino a un quarto della velocità della luce, smorzando la formazione stellare. Il tutto a 2,3 miliardi di anni luce da noi.
Diventato il simbolo positivo del fenomeno inverso alla “fuga dei cervelli”, lo scienziato motiva la sua scelta di “ritorno” sottolineando la qualità degli Atenei italiani: “Ho scelto “Tor Vergata” e il suo Dipartimento di Fisica – ha spiegato Tombesi al Sole 24 Ore – perché qui ci sono le competenze e tutte le condizioni per continuare al meglio la mia ricerca. Nel campus universitario dove lavoro ci sono anche strutture dell’agenzia spaziale italiana e di quella europea oltre l’istituto di astrofisica, mentre l’osservatorio astronomico è qui vicino”.
Parole che certificano “l’ottima direzione di marcia intrapresa dal nostro Ateneo – ha commentato il Rettore di “Tor Vergata” Giuseppe Novelli congratulandosi con il giovane ricercatore per il nuovo prestigioso Premio – perché se da un lato questo tipo di successi testimoniano il valore della nostra formazione, che prepara gli studenti secondo standard qualitativi di eccellenza, dall’altro danno un segnale forte e positivo al mondo della ricerca, in cui bisogna investire, credere e perseverare. Le conquiste di Francesco Tombesi ci rendono orgogliosi come comunità universitaria e danno un senso al grande e costante lavoro di tutti”.
Tra i riconoscimenti ottenuti da Tombesi, anche la “Exceptional Scientific Achievement Medal” nel 2016, dal National Aeronautics and Space Administration (NASA) e il “2015 Robert H. Goddard Honor Award” for Exceptional Achievement in Science al Goddard Space Flight Center, NASA.
Assieme a Francesco Tombesi, anche altri quattro scienziati hanno scelto “Tor Vergata” per il loro rientro in Italia con il programma “Rita Levi Montalcini”, tre lo scorso anno e uno quest'anno: il fisico teorico Raffaele Savelli, la fisica Elena Cannuccia, il matematico Yoh Tanimoto e l'astrofisica Marina Migliaccio.
Raffaele Savelli, teorico delle stringhe, dopo aver conseguito la laurea in Fisica all’Università di Pisa, il Dottorato alla SISSA (Trieste), e due posizioni di post-dpc in Francia e Germania, ha ricoperto una posizione di post-doc all’Instituto de Física Teórica di Madrid.
Elena Cannuccia si è formata presso il nostro Ateneo conseguendo la Laurea e il Dottorato in Fisica nel 2010. Dopo due posizioni di post-doc in Spagna e Francia, dal 2014 è Maître de Conference presso il Laboratoire de Physique des Interactions Ioniques et Moleculaires dell’Università di Aix-Marseille, Francia.
Yoh Tanimoto, 32 anni, ha ottenuto il posto di ricercatore RTDb (tenure track da associato) presso il Dipartimento di Matematica del nostro Ateneo con il finanziamento più alto.
Dopo il dottorato a “Tor Vergata”, sotto la supervisione del prof. Roberto Longo, Tanimoto aveva vinto un post-doc all’Università di Göttingen. Da un paio di mesi era tornato presso il Dipartimento di Matematica di “Tor Vergata” con una borsa di studio JSPS per il Giappone. Ora, nell’ambito del Programma “Rita Levi Montalcini”, potrà proseguire la sua collaborazione in Ateneo per i prossimi 3 anni.Tanimoto ha vinto il Premio Cuozzo e il Premio Takebe ed è stato, negli ultimi anni, l’autore con il maggior numero di pubblicazioni nella prestigiosa rivista “Communications in Mathematical Physics.
Marina Migliaccio si è laureata e ha preso il suo diploma di Dottorato all’Universita’ degli studi di Roma "Tor Vergata". Ha trascorso come Research Associate un anno all’Instituto di Fisica de Cantabria, Spagna, e più di 3 anni all'Università di Cambridge, UK. E’ un'astrofisica esperta di tecniche di analisi dati applicate alle osservazioni cosmologiche, e in particolare ha lavorato sui dati delle missioni spaziali Planck e Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea
Per saperne di più, alcuni articoli apparsi sulla stampa italiana: il Sole 24 Ore, la Repubblica e l’agenzia Ansa.