Ieri la delegazione di studenti del nostro Ateneo ha ricordato il vuoto lasciato da Falcone e Borsellino nell’iniziativa che si è svolta alla Sapienza
Si è svolta oggi 26 aprile alle ore 10:00 presso l’Aula Magna del Rettorato della Sapienza Università di Roma la seconda edizione del progetto “Le Università per la Legalità” realizzato nell’ambito del Protocollo “Sensibilizzazione e formazione del mondo accademico per promuovere la cultura della memoria, dell’impegno e della legalità” siglato il 23 maggio 2016 tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e la Fondazione Falcone. La scelta della sede era stata affidata, il 23 maggio dello scorso anno, ad un sorteggio alla chiusura dei lavori della prima edizione della manifestazione svoltasi a Palermo.
La giornata ha dato voce alle delegazioni studentesche di 15 Atenei italiani, tra le quali anche la delegazione di “Tor Vergata”, per la presentazione di progetti volti all’assunzione di un impegno civico per il rigetto deciso di qualsiasi forma di criminalità organizzata e alla promozione di una cultura del cambiamento futuro della società.
La manifestazione è stata aperta dai saluti del Magnifico Rettore della Sapienza Università di Roma Prof. Eugenio Gaudio seguito dal Presidente di Fondazione Roma Sapienza Prof. Antonello Folco Biagini.
La presenza del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Dott. Federico Cafiero de Raho ha dato valore aggiunto allo stretto legame tra studenti e rivoluzione culturale.
Il suo intervento ha riassunto il fondamentale ruolo svolto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per la definizione di strumenti normativi adeguati quali l’introduzione del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso e la confisca dei beni, prima di prevenzione e poi allargata, nella visione che, se indebolita economicamente, la mafia perde forza. Ha richiamato l’attenzione sulla presenza purtroppo ancora molto forte delle mafie nel territorio mondiale attraverso le holding per il riciclo di denaro sporco, reinvestito nelle economie statali con la collusione di interfaccia quali professionisti, manager, avvocati.
La promozione da parte degli Atenei di una cultura non soltanto specifica, ma anche e soprattutto di principi e valori rispettosi del giusto, permette di essere uomini liberi e solidali capaci di rendere onore a chi ha dato la propria vita per la società. Non basta perseguire chi commette i reati, ha concluso il Procuratore, ma occorre creare una cultura della legalità in tutti gli strati della società e delle istituzioni.
L’evento ha visto poi la presentazione dei 15 progetti elaborati dagli studenti dei vari Atenei; in particolare la delegazione di “Tor Vergata” ha sottolineato il vuoto emozionale lasciato dai Giudici Falcone e Borsellino oltre che il vuoto normativo ancora presente in alcuni ambiti e, infine, il vuoto della conoscenza dei nuovi aspetti della criminalità mafiosa.
Altro autorevole intervento è stato quello del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Dott. Francesco Minisci che ha ricordato, dalla nascita della Repubblica, i 27 magistrati uccisi per mano di mafia definendoli dei “giganti della storia d’Italia”.
La conoscenza delle organizzazioni mafiose offre il metodo per combatterle e occorre recuperare la cultura dell’onore da praticare e vivere ogni giorno per offrire esempi positivi e scongiurare il rischio di essere affascinati dalle organizzazioni criminali. Nelle sue conclusioni il Dott. Minisci ha lanciato un appello di speranza affinché la famiglia, i docenti e i servitori dello stato diventino esempio e mito per i giovani.
La chiusura degli interventi è stata riservata alla Prof.ssa Maria Falcone che ha commosso con il racconto dei giorni delle stragi e del timore che tutto fosse perduto, ma poi la speranza ritrovata nelle parole di Giovanni Falcone in una delle ultime sue interviste: “Gli uomini passano, le idee restano e devono continuare a camminare sulle gambe di altri uomini e ognuno di noi deve fare la sua parte, grande o piccola che sia”.
Educare i giovani serve a questo e il testimone viene passato virtualmente a loro.
La terza edizione di Università per la Legalità il prossimo anno si svolgerà a Genova. La scelta è stata affidata nuovamente al sorteggio.