Si è tenuta il 23 gennaio, presso l'Auditorium "Ennio Morricone" della Macroarea di Lettere dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, la cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2016-2017 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All’evento hanno preso parte diverse personalità istituzionali, tra cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
La cerimonia ha avuto inizio alle ore 11 con l’ingresso del Corteo Accademico e l’esecuzione dell’inno nazionale della Repubblica italiana da parte del coro Claudio Casini dell’Università di “Tor Vergata”. Il rettore Giuseppe Novelli ha pronunciato il discorso inaugurale intitolato “Poesia e dinamiche dominanti per un nuovo anno” sottolineando come «I giovani possono essere una forza trainante fondamentale nella costruzione di un futuro di dignità per tutti solo se saremo in grado di far espandere le loro opportunità e capacità nei prossimi 15 anni. Le università devono quindi sviluppare capacità non nozioni; far acquisire capacità critica, insegnare a imparare e reimparare, preparare i giovani per una “real life”». Subito dopo Juan Romo, Rettore dell’Università Carlos III di Madrid e Presidente Young European Research Universities Network (“YERUN”) ha posto l'attenzione sulla cooperazione fra le università europee: «L’Europa non avrebbe senso se non fosse per le sue realizzazioni e YERUN è una delle realizzazioni di cui sono particolarmente fiero. YERUN dà corpo alla nostra volontà di creare le reti che rafforzano la conoscenza e l’innovazione europee, con lo scopo di garantire alla nostra società maggiore ricchezza, progresso e benessere. Il nostro compito è affermarci nel mondo globale e in esso profondiamo ogni possibile energia.»
Ha poi preso la parola il Direttore generale dell’Università Giuseppe Colpani che ha messo in evidenza come «l’orizzonte strategico dell' Ateneo sia orientato sul binario della “sostenibilità”, intesa non solo come efficienza in senso stretto, ma anche in senso più ampio come migliore combinazione di fattori per un ambiente di lavoro stimolante e sereno, con al centro il valore della persona. L’Università è una comunità di persone».
L’evento è proseguito con l’intervento di Daniele Garozzo, studente della Facoltà di Medicina e Chirurgia di “Tor Vergata” e medaglia d’oro nel fioretto individuale alle Olimpiadi di Rio 2016 che ha sottolineato di come la sua Università «abbia compreso come Studio e Sport non siano in antitesi, bensì complementari. Due facce della stessa medaglia. Tutte e due richiedono impegno, sacrificio, organizzazione puntualità».
La prolusione dal titolo “Notum e Novum” è stata pronunciata da Ivano Dionigi, ordinario di Letteratura latina dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e presidente della Pontificia Accademia della Latinità: «Pacificare e fare coabitare il notum col novum. Vale a dire le risposte dei padri con le domande dei figli; la tradizione, la storia il passato con l’inaudito, e mai sperimentato, e mai pensato: l’inatteso che irrompe sulla scena. Novum per i classici era sempre qualcosa di dirompente e traumatico; oggi è ciò che imprevedibilmente e irreversibilmente segna il destino individuale e collettivo. Il novum possiamo coglierlo nell’avvento della rivoluzione sociale, ovvero l’arrivo di nuovi popoli, che migrano verso il nostro Occidente in cerca di quella giustizia che noi abbiamo rimosso dal nostro lessico, e della rivoluzione tecnologica, ovvero l’impeto dei media digitali, forma avanzata di conoscenza che porta con sé nuovi pensieri, nuove relazioni».
La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Il compito che la Costituzione italiana assegna all’Università e che essa svolge è creare un tessuto umano, civile, repubblicano, di cittadini capaci di avere spirito critico, protagonismo nella vita sociale e culturale. Le recenti immagini dei soccorritori che in mezzo alla tormenta salvano vite umane sono un esempio di quello che intendiamo per popolo repubblicano».
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