Lo studio, pubblicato sul “Journal of Cardiovascular Medicine” e sostenuto dalla Fondazione Roma, è frutto di una collaborazione tra l’Università di Roma “Tor Vergata” e il San Raffaele di Milano
Già a quaranta anni si potrà prevedere il rischio di infarto. E’ il risultato di anni di lavoro svolto congiuntamente da un’équipe multidisciplinare dell’Università di Roma “Tor Vergata” e il San Raffaele di Milano. Lo studio, sostenuto dalla Fondazione Roma e pubblicato sul Journal of Cardiovascular Medicine, è stato condotto da Giuseppe Novelli, genetista e rettore del nostro Ateneo, Francesco Romeo, ordinario di Cardiologia, Maurizio Talamo, ordinario di Sicurezza informatica – entrambi di Tor Vergata – e Maurizio Ferrari, docente di Patologia clinica al San Raffaele di Milano. La mappa del rischio cardiaco individuale è basata sullo studio di undici geni associati al rischio infarto e a un algoritmo in grado di svelare le probabilità di insorgenza della patologia.
In allegato l’articolo de Il Messaggero