Sport, arte e cultura: strumenti fondamentali per l’inclusione sociale delle persone con disabilità
Giornata di confronto e discussione, quella che si è tenuta venerdì 18 marzo presso l' Auditorium "Ennio Morricone" della Macroarea di Lettere e Filosofia, dove si è svolto l'incontro "Zero in-differenza: valorizzare le differenze per abbattere l’indifferenza", promosso dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con Vivere da Sportivi - A Scuola di Fair Play. La manifestazione, indirizzata agli studenti universitari, ma non solo, è nata con l’intento di sensibilizzare la comunità sull’importanza dello sport, dell’arte e della cultura quali strumenti fondamentali di inclusione sociale, della valorizzazione delle differenze e di interazione con le persone con disabilità.
Durante l’evento, all’interno del quale si è tenuta anche la premiazione del concorso “Valori in corto”, con la proiezione dei cortometraggi finalisti realizzati dagli studenti dell’Università di Roma “Tor Vergata” sulle tematiche dell’integrazione sociale, si sono susseguiti numerosi interventi, tra i quali quello del prof. Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, che ha ricordato come “sia importantissimo compito delle istituzioni agire in questa direzione. Il nostro Ateneo ha scelto di portare avanti molte iniziative, non solo in ambito sportivo, per fare qualcosa di concreto. Penso ancora oggi a quando, tempo fa, avviammo il corso di studio per persone con disabilità psichica: erano tutti increduli, perché non si credeva possibile poter raggiungere un simile obiettivo. Oggi è un corso di grande successo, al quale molti altri atenei guardano come modello. Non dimentichiamo poi – ha continuato Novelli – che “disabilità” può essere considerata anche quella economica. Ci sono molti meritevoli studenti che non hanno i mezzi per potersi laureare e anche in questo senso la nostra Università è molto attiva: grazie a borse di studio, accordi e collaborazioni, saremo in grado di portare alla laurea, nei prossimi anni, 160 studenti tra i meno abbienti”.
Assieme al Rettore, presenti anche il direttore generale dell’Ateneo, dott. Giuseppe Colpani, e il direttore generale della “Fondazione Policlinico Tor Vergata” Tiziana Frittelli, che nel suo indirizzo di saluto ai presenti ha ricordato le molte attività che la Fondazione porta avanti sia in linea generale che peculiare, insistendo il Policlinico su un quadrante della città che presenta specifiche difficoltà. “Vorrei ringraziare davvero tutti gli operatori sanitari del Policlinico, una delle strutture più belle d’Italia - ha sottolineato la dott.ssa Frittelli - che con grande amore e grande professionalità si fanno carico delle loro responsabilità, per raggiungere un risultato che ci viene riconosciuto da tutta la città".
Le attività che L'Università di “Tor Vergata” conduce in merito a corsi e programmi volti all’integrazione delle persone con disabilità, contano sul prezioso lavoro del prof. Cosimo Tudisco, delegato del rettore per la Responsabilità Sociale di Ateneo, e del prof. Pier Gianni Medaglia, delegato del rettore per la Disabilità. Entrambi presenti all’incontro di questa mattina, hanno posto l’attenzione sulle testimonianze fornite da ex allievi della nostra Università, oltre che da importanti personalità del mondo politico, culturale e sportivo.
Tra gli ospiti, Luca Pancalli (Presidente CIP; vice presidente Comitato Roma 2024), che ha voluto spiegare agli studenti come “inclusione e integrazione non siano affatto la stessa cosa. Sono 35 anni che vivo in questo ambiente e posso dire, con un po’ di fastidio, che alcuni dei problemi e dei luoghi comuni che affrontiamo oggi, sono gli stessi di 35 anni fa. Negli ultimi 20 anni lo sport ha fatto molto di più di tante altre istituzioni ed ecco perché sono così felice oggi di essere qui e perchè trovo particolarmente significativo il fatto che ad ascoltare ci siate voi, gli studenti: è importantissimo dare a queste problematiche una dignità istituzionale e potrò essere appagato al pensiero che voi, che rappresentate i pilastri della società futura, veniate preparati al compito con cura “accademica”.
Ai ragazzi si è rivolta anche Laura Coccia (Camera dei Deputati, VII Commissione Cultura, scienza e istruzione): “Ho recentemente avuto modo di confrontarmi con alcuni colleghi durante un incontro internazionale – ha sottolineato - scoprendo, con sorpresa, che non avevo nulla da imparare. Per molti aspetti siamo avanti a tanti altri paesi europei”.
“La mente umana ha vari livelli di comunicazione – ha poi continuato – come ad esempio il disegno o l’arte. Sta tutto lì, e se ci pensate è abbastanza semplice: bisogna solo riuscire a capire quale sia il miglior modo per comunicare con chi abbiamo davanti”.
Anche Fiona May (Consigliere FIGC per l'integrazione e le politiche contro le discriminazioni razziali; campionessa olimpica) ha voluto rivolgersi ai ragazzi, parlando di quella che, in alcuni contesti e in alcune situazioni, può a tutti gli effetti rappresentare una “disabilità”: il colore della pelle. “Quando mi chiedono se gli Italiani siano razzisti io rispondo “ni” – ha asserito con rassegnazione – e mi capita ancora di vivere situazioni grottesche. Sono una mamma e sono spesso a contatto con gli amichetti dei miei figli: i bambini non nascono razzisti. Tutt’altro. La colpa è solo di chi li educa”.
Infine Annalisa Minetti (Artista e campionessa paraolimpica), con la consueta incisività ha preso di petto gli studenti: “Vi do una notizia: siete tutti diversamente abili, nel senso che ognuno di voi possiede delle qualità e delle peculiarità differenti da tutti gli altri. Le diversità ci qualificano, ci caratterizzano e ci rendono unici. Rappresentano un valore aggiunto, non dimenticatelo mai. E soprattutto non lasciate che qualcuno dica mai che non potete fare qualcosa: tutto dipende solo da voi”.