A Francesco Ricci, “Tor Vergata” il sostanzioso finanziamento dell’European Research Council
Università e centri di ricerca di oltre 40 Paesi europei, per un totale di circa 300 ricercatori premiati con uno stanziamento di oltre 570 milioni di euro: sono le cifre dell’assegnazione degli ERC Awards, con cui l’European Research Council premia i migliori ricercatori, nell’ambito del programma Horizon 2020. “Tor Vergata” è presente nella prestigiosa lista di assegnazione con il nome di Francesco Ricci, che ha sottoposto il suo progetto “PRO-TOOLKITS” assieme agli oltre 2300 ammessi alla fase di valutazione.
“A Francesco Ricci le congratulazioni più sincere per un risultato e un successo che ci onora e rende merito al grande impegno di tutti i talenti, le competenze e le professionalità di cui il nostro Ateneo può farsi vanto – è il commento del Rettore Giuseppe Novelli – una ulteriore “certificazione” internazionale dell’ottima qualità della ricerca nazionale e di “Tor Vergata”. Insieme al nostro Francesco Ricci, ben altri 14 ricercatori Italiani sono presenti nella lista dei Principal Investigators di quest’anno, con un totale di finanziamenti che sfiora i 30 milioni di euro. Cervelli Italiani che scelgono di proseguire il loro percorso di studio in Italia, e di investire nella loro istituzione madre”.
“Ancora – conclude Novelli – una prova che un ottimo lavoro di squadra, con le varie componenti di un Ateneo focalizzate sull’obiettivo della qualità e del risultato, questi risultati non tardano ad arrivare e ci proiettano sulla scena internazionale per meriti straordinari”.
“Il progetto, dal titolo ‘Programmable nucleic acid toolkits for cell-free diagnostics and genetically encoded biosensing - PRO-TOOLKITS’, – spiega il Dottor Francesco Ricci – ha come obiettivo quello di sviluppare kit diagnostici ‘cell-free’ e biosensori ‘genetically-encoded’. La sua durata è di 5 anni, con un budget complessivo di 1.999.375 euro”.
95 articoli, 4 brevetti, 5 capitoli in libri e volumi, un h-index pari a 37, 4350 citazioni secondo le ultime elaborazioni su Scopus: questi, secondo la metrica della valutazione della ricerca, i “numeri” di Francesco Ricci, giovane Professore associato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Ma non è tutto: all’attivo anche importanti riconoscimenti come il Premio internazionale 2017 "Heinrich Emanuel Merck Award" (assegnato a scienziati sotto i 45 anni impegnati nello sviluppo di nuovi metodi di analisi che possano migliorare la qualità della vita) oppure il “Proof of Concept” 2016 dell’European Research Council del valore di 150 mila euro (destinato a ricercatori già vincitori di un bando ERC e hanno l’obiettivo di determinare il potenziale di innovazione delle idee sviluppate, valutandone le potenzialità e l’orientamento per un eventuale sviluppo commerciale) grazie al progetto AB-SWITCH (Evaluation of commercial potential of a low-cost kit based on DNA-nanoswitches for the single-step measurement of diagnostic antibodies), che ha l’obiettivo di ottimizzare lo sviluppo commerciale di un sistema di diagnosi dell’HIV e di altre malattie infettive. Il sistema si basa sull’utilizzo di “nanomacchine” costruite con DNA sintetico e in grado di riconoscere e legare in maniera specifica un anticorpo target, fornendo un segnale ottico in seguito all’avvenuto legame.
“Per oltre 10 anni – si legge nella lettera con cui il Presidente ERC Jean-Pierre Bourguignon ha comunicato a Ricci l’esito positivo – l’European Research Council ha supportato idee eccellenti, e molti progetti hanno prodotto straordinarie innovazioni scientifiche. L’alto numero e l’elevata qualità dei progetti che si candidano all’assegnazione del contributo testimoniano il valore del programma e la necessità di investire nella ricerca di frontiera”.
Questi fondi – ha commentato ancora Bourguignon – consentono ad ambiziosi scienziati di costituire o rafforzare i propri team in Europa, ed essere realmente creativi nella loro ricerca, creando anche un ambiente di lavoro proficuo per giovani ricercatori a livello di dottorato e post-dottorato. Un impulso positivo a beneficio della società europea”. Questa tornata di finanziamenti crea infatti ben 1750 posti di lavoro tra ricercatori, studenti e staff.
Tra i Paesi presenti nella lista dei beneficiari, spiccano Gran Bretagna (55 grants), Germania (38), Francia (32) e Svizzera (29). L’Italia se ne aggiudica 15, ma i ricercatori di nazionalità italiana sono al secondo posto nella “classifica” delle nazionalità premiate (35), secondi solo alla Germania che ne conta 49.
Molto ampio il panorama dei settori disciplinari rappresentati dai 2389 progetti “in gara”: scienze mediche, ingegneria, scienze della vita, scienze sociali e scienze umane.
Solo il 12% ha ottenuto l’ambito finanziamento: ben il 32% dei ricercatori a proporre la loro idea sono donne.
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