La possibilità di una nuova strategia immunoterapeutica, evidenziata da uno studio multidisciplinare coordinato dal prof. Maurizio Fraziano, immunologo all'Università di Roma "Tor Vergata", è stata recentemente pubblicata sulla rivista statunitense PNAS. "Proceedings of the National Academy of Science". La ricerca, validata anche nel modello animale, ha sviluppato un sistema che potenzierebbe la risposta immunitaria nei confronti di importanti batteri patogeni (tra i quali Mycobacterium tuberculosis, l'agente eziologico della tubercolosi) caratterizzati da farmaco-resistenza, la cui incidenza è in costante aumento anche nei Paesi occidentali.
Un team multidisciplinare internazionale coordinato dal Prof. Maurizio Fraziano, Immunologo del Dipartimento di Biologia dell'Università di Roma "Tor Vergata", ha ideato e sviluppato una nuova strategia immunoterapeutica in grado di potenziare le difese immunitarie nei confronti di importanti batteri patogeni, tra i quali Mycobacterium tuberculosis, l'agente eziologico della tubercolosi. La ricerca pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze "Proceedings of the National Academy of Science - PNAS", ha visto il contributo di immunologi, fisici, microbiologi, infettivologi e pneumologi. La tubercolosi è ancora oggi la malattia infettiva, causata da singolo agente patogeno, responsabile del più alto numero di morti nel mondo. I lunghi tempi di terapia, che prevede l'assunzione di 4 diversi farmaci antibiotici assunti quotidianamente per almeno 6 mesi, rendono questa malattia difficilmente trattabile soprattutto nelle aree povere del mondo dove essa è endemica e dove la frequente scarsa aderenza al regime terapeutico prescritto favorisce l'insorgenza di ceppi batterici farmaco-resistenti. Oggi, le forme cliniche causate da micobatteri multi-farmaco resistenti o da ceppi micobatterici definiti "estremamente resistenti" rappresentano un problema sanitario di rilevanza mondiale e i dati di sorveglianza epidemiologica indicano che la sua incidenza è in costante aumento anche nei paesi occidentali tra i quali l'Italia. Inoltre, la progressiva resistenza dei microrganismi patogeni (anche diversi da Mycobacterium tuberculosis) agli antibiotici, soprattutto nell'ambito di infezioni nosocomiali, è ormai una realtà accertata in diversi paesi dell'UE diventando una delle priorità in ambito sanitario della comunità europea. In una nota del 17 novembre 2011, la Commissione Europea dichiara che sono circa 25.000 i decessi causati ogni anno da infezioni provocate da batteri resistenti ai farmaci, con un costo, in termini di spese sanitarie e perdite di produttività, che si stima superiore a un miliardo e mezzo di euro.
«L'aspetto innovativo delle nostre ricerche - spiega il Prof. M. Fraziano - risiede nel fatto che abbiamo ideato un sistema per potenziare la risposta immunitaria antimicrobica innata dei fagociti, mantenendo contemporaneamente bassa la risposta infiammatoria spesso responsabile di danno tissutale. Questo nuovo approccio strategico è stato reso possibile attraverso la produzione di piccole sfere di natura lipidica, liposomi, la cui superficie esterna è rivestita da un fosfolipide, la fosfatidilserina, che agisce come segnale per il riconoscimento specifico da parte dei macrofagi (importanti cellule deputate all'eliminazione dei microrganismi patogeni), mentre la superficie interna è composta da un diverso fosfolipide, l'acido fosfatidico, coinvolto nell'attivazione della risposta microbicida. Questi liposomi a doppia faccia, chiamati da noi "liposomi di Giano" (a ricordo della dualità del volto di Giano nella mitologia romana), si sono dimostrati estremamente efficaci nel potenziare anche in vivo, nel modello animale di infezione tubercolare, la risposta immunitaria anti-micobatterica riducendo drammaticamente la carica microbica e la risposta infiammatoria istopatologica. La scelta strategica di potenziare la risposta immunitaria innata tramite i "liposomi di Giano" - prosegue il Prof. Fraziano - comporta il vantaggio di avere uno strumento terapeutico flessibile in grado di poter trattare patologie infettive anche diverse dalla tubercolosi, offrendo una valida e possibile soluzione terapeutica nei confronti di microrganismi responsabili di infezioni recidivanti o caratterizzati da resistenze farmacologiche».
Roma, 04.05.2012
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