Corso di laurea - Classe L-5 - Accesso libero con prova di verifica obbligatoria delle conoscenze richieste per l'ammissione. L'esito della prova non preclude la possibilità di immatricolarsi
Lingua: Italiano
Informazioni generali
o Classe di Laurea: L-5 (D.M. 270/04)
o Tipologia di corso: Laurea
o Durata: 3 anni
o Tipo di accesso: Accesso libero, con verifica delle conoscenze in ingresso
o Area di afferenza: Lettere e Filosofia
o Dipartimento: Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell'Arte
o Codice corso: H42
Descrizione e obiettivi formativi
Il corso prevede l’acquisizione di una solida conoscenza della storia del pensiero filosofico dall'antichità ai nostri giorni, e un'informazione sul dibattito attuale in diversi ambiti della ricerca filosofica. L’offerta include: la conoscenza della terminologia filosofica e dei classici del pensiero filosofico, la padronanza delle tecniche argomentative, il possesso di strumenti teorici e metodologici, necessari per muoversi criticamente nei vari campi degli studi filosofici; la capacità di servirsi degli strumenti bibliografici tradizionali e telematici nell'ambito degli studi filosofici e in quelli affini; la padronanza di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, per la lettura di testi filosofici e per lo scambio di informazioni generali.
Il corso favorisce una partecipazione attiva da parte degli studenti e le lezioni sono completate da seminari, conferenze, incontri liberi che permettano di confrontarsi con voci diverse. Per i primi due anni, sono previsti sette corsi obbligatori, che ricoprono le tre principali divisioni della filosofia (teoretica, morale, estetica) e le sue epoche storiche: così si ha un'ampia formazione di base, condotta con attenzione ai testi classici e insieme con molti approfondimenti specifici. Per il terzo anno, tre o più corsi vengono scelti tra i numerosi offerti per la laurea magistrale: così si viene introdotti in una fase di studio più personale e originale. Durante il percorso bisogna inoltre scegliere alcuni corsi che connettono la filosofia agli altri campi della cultura: per esempio l'educazione, la storia, la letteratura, le arti, il diritto, l'economia, l'antropologia.
Sbocchi professionali
I laureati possono svolgere compiti professionali nei settori dei servizi e dell'industria culturale e degli istituti di cultura, nonché in enti pubblici e privati (ufficio studi, relazioni interne, stampa e pubbliche relazioni, promozione culturale, educazione degli adulti, organizzazione e gestione di materiale librario, documentario e archivistico) e per il coordinamento di relazioni interculturali e di servizi sociali in una società multietnica, multilinguistica e multireligiosa.
Condizione occupazionale (indicatori di efficacia e livello di soddisfazione dei laureandi): http://statistiche.almalaurea.it/universita/statistiche/trasparenza?CODICIONE=0580206200500001
Valutazione della didattica - Studenti
Anno accademico precedente
Riferimenti web e contatti
Sito Web della Macroarea: http://lettere.uniroma2.it/
Sito Web del Corso:
https://mondodomani.org/filosofiatorvergata/
Coordinatore del Corso:
Prof. Anselmo Aportone
e-mail: anselmo.aportone@uniroma2.it
È stato istituito, nell’ambito del Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte, l’Ufficio Orientamento Studenti.
L’ufficio Riceve su appuntamento da concordare scrivendo a:
orientamento.studenti@mondodomani.org
L’ufficio è sito presso la Macroarea di Lettere e Filosofia, Via Columbia 1, Edificio B, piano terzo, studio 45
Sportello Orientamento Studenti
orari:
Tel. +39 06 7259.5248-5000
orientamento@lettere.uniroma2.it
Il Corso di laurea in Filosofia vuole coniugare lo studio dei classici orientamenti del pensiero occidentale con l'approfondimento dei nuovi orizzonti che si aprono alla riflessione filosofica contemporanea.
Esso si configura come un laboratorio di ricerca e di pensiero, dove gli studenti abbiano la possibilità di confrontarsi direttamente con le sfide intellettuali delle diverse problematiche filosofiche, assistiti e guidati da un corpo docente in condizione di seguirli e con loro dialogare.
La formazione offerta da questo corso è orientata alla capacità di elaborazione di griglie interpretative e critiche atte a decodificare la complessità della realtà contemporanea, sulla base di competenze derivanti dall'acquisizione dei codici elaborati nel corso del tempo nella nostra come in altre tradizioni culturali.
L'organizzazione di seminari e giornate di studio, aperte alla partecipazione di studiosi di altre università italiane e straniere, completa e arricchisce l'offerta formativa.
L'ammissione al corso di laurea triennale in Filosofia viene effettuata secondo le modalità stabilite di intesa con gli altri corsi di laurea della Macroarea: un test a risposta multipla che comprende sia l'accertamento della comprensione di un test, sia la verifica di nozioni di cultura umanistica. I risultati, pur non essendo vincolanti per l'ammissione, in caso di non sufficienza vengono compensati con la frequenza di corsi zero nel primo anno accademico, anche in questo caso d'intesa con gli altri corsi di laurea della Macroarea.
La prova finale per il conseguimento consiste nella discussione di un elaborato scritto. I componenti effettivi e supplenti della Commissione preposta all'esame sono nominati dal Direttore del Dipartimento di riferimento, su proposta del Coordinatore, tenuto conto di quanto previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo.
I laureati nel Corso di laurea in Filosofia devono avere acquisito: una solida conoscenza della storia del pensiero filosofico dall'antichità ai nostri giorni e un'informazione sul dibattito attuale in diversi ambiti della ricerca filosofica; la conoscenza della terminologia filosofica e dei classici del pensiero filosofico, la padronanza delle tecniche argomentative, il possesso di strumenti teorici e metodologici, necessari per muoversi criticamente nei vari campi degli studi filosofici; la capacità di servirsi degli strumenti bibliografici tradizionali e telematici nell'ambito degli studi filosofici e in quelli affini; la capacità di svolgere compiti professionali nei settori dei servizi e dell'industria culturale e degli istituti di cultura, nonché in enti pubblici e privati (ufficio studi, relazioni interne, stampa e pubbliche relazioni, promozione culturale, educazione degli adulti, organizzazione e gestione di materiale librario, documentario e archivistico); l'acquisizione di competenze utili per il coordinamento di relazioni interculturali e di servizi sociali in una società multietnica, multilinguistica e multireligiosa; la padronanza di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, per la lettura di testi filosofici e per lo scambio di informazioni generali. I primi due anni di corso sono destinati alla costituzione da parte dello studente di un solido bagaglio di conoscenze e competenze filosofiche di fondo, alle quali sono ordinati gli insegnamenti filosofici relativi alle attività formative di base (48 CFU da conseguire nel primo biennio) e alle attività caratterizzanti (almeno 36 CFU di insegnamenti filosofici).
Sempre nel primo biennio è previsto si completino le attività di base (discipline storiche).
Allo studente è lasciata la possibilità di proporre una programmazione della distribuzione nei tre anni di corso degli esami residui: il piano di studio è comunque sottoposto a valutazione e approvazione da parte della commissione preposta a tale compito.
Requisito per l'accesso al corso di laurea in Filosofia è il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio, anche se conseguito all'estero, riconosciuto idoneo dal consiglio di dipartimento di riferimento ai sensi della normativa vigente.
È altresì richiesto il possesso o l'acquisizione di un'adeguata preparazione iniziale e di un'adeguata abilità linguistico-logica. La verifica della preparazione iniziale avverrà mediante un'apposita procedura, come specificato nel Regolamento didattico.
Modalità, tipologia e contenuti vengono dettagliati ogni anno nel relativo bando. Nel caso in cui la verifica delle conoscenze richieste per l'accesso non sia positiva sono previsti degli obblighi formativi aggiuntivi definiti in dettaglio nel Regolamento Didattico del corso di studio.
L'estetica di Moritz Geiger e l'approccio fenomenologico
Introduzione al pensiero tardoantico attraverso l’analisi di passi scelti, da autori medioplatonici, Plotino e Proclo. Il corso si propone di fornire un’introduzione alla filosofia della Tarda Antichità, dando particolare rilievo a Plotino. Esso si articolerà in tre parti. Nella prima parte verranno analizzati alcuni frammenti di pensatori medioplatonici (in particolare Numenio) e passi del Didaskalikos di Alcinoo. Nella seconda parte si analizzeranno alcuni testi di Plotino che affrontano questioni metodologiche e temi fondamentali relativi all’ontologia, all’antropologia e all’etica. A tal fine saranno letti brani estratti dai trattati VI 9 [9] (Sul bene o sull'Uno); V 9 [5] (Sull'intelletto, le idee e l'essere); V 1 [10] (Sulle ipostasi che sono principi); I 3 [20] (Sulla dialettica); III 8 [30] (Sulla natura, la contemplazione e l'Uno); II 9 [33] (Contro gli gnostici); VI 7 [38] (Come nasce la molteplicità delle idee e sul Bene); III 7 [45] (Sull'eternità e il tempo); V 3 [49] (Sulla conoscenza di sé). Nella terza parte, saranno analizzati elementi fondamentali della filosofia di Proclo. Prima parte: 1. Il pensiero del cosiddetto Medioplatonismo. 2. Il Didaskalikos. 3. Analisi di alcuni frammenti di Numenio. Seconda parte: 4. Introduzione a Plotino e prospettive metodologiche: a) L'atteggiamento verso il passato: la filosofia come esegesi. b) La dialettica. c) La dialettica nell'esegesi. d) Memoria e intellezione. 5. Struttura ipostatica e architettonica dell'intelligibile. a) Principi o ipostasi (hypostasis). b) Processione (próodos) e conversione (epistrophê). c) Intelletto (noûs). d) L'anima (psykhê). e) Il valore del sensibile e del bello: il "ciclo antignostico". f) La materia. 6. Il Principio Primo. a) Negatività e limiti del discorso. b) I modi della conoscenza. 7. Prospettive etico-antropologiche. a) Tipi umani. b) Elementi psicologici: passioni e virtù. c) Autoconoscenza e autoevidenza nell'intelletto. Parte terza: 1. Proclo: gli Elementi di teologia e la Teologia platonica (passi scelti).
Il *Don Giovanni, o il Convitato di pietra* (1665) di Jean-Baptiste Poquelin (1622-1677) in arte Molière, è uno dei capolavori assoluti del teatro occidentale che, in età moderna, ha fatto scuola anche in Filosofia. Dopo il capolavoro omonimo di Tirso de Molina (*Dom Juan. El Burlador de Sevilla*, 1616) e le precedenti numerose versioni del mito del «libertino punito», il lavoro di Molière segna una svolta nel trattamento della figura, introducendo nel testo teatrale numerosi filosofemi tratti dalla «nuova filosofia» del tempo (Cartesio, Malebranche, Cordemoy ecc.) che ne arricchiscono lo spessore intellettuale e il carattere. La filosofia è utilizzata da Molière in vista della produzione di effetti comici. Il Laboratorio studierà i molteplici aspetti del *Don Giovanni* anche in rapporto alla sua originale posterità (Da Ponte/Mozart, Kierkegaard) e verterà, come di consueto, sullo studio e la ritraduzione/adattamento del testo originale e sulla messa in scena della *pièce*, che implicherà anche lo studio della tecnica attoriale e degli elementi fondamentali di drammaturgia e di regia.
Offrire una visione organica di ciò che sta alla base della vita di una impresa, e che le consente di competere quotidianamente sui mercati: - inquadrando il tema nella sua evoluzione storica, - condividendo un comune dizionario e corredandoil testo di un glossario per mettere il discente nelle migliori condizioni di comprensione della terminologia specialistica, - fornendo una classificazione delle imprese in funzione delle aree di attività e delle classi dimensionali, - descrivendo gli elementi costitutivi dell’impresa intrinsecamente caratteristici a livello concettuale e validi a qualunque latitudine e in qualunque settore di mercato, - passando in rassegna gli aspetti più rilevanti degli “economics”, - descrivendo le attività di gestione, mediante illustrazione di alcune esperienze maturate sul campo.
Il corso affronterà il tema dei fondamenti storici e teorici dell'interazione essere umano-ambiente naturale, indagandone le conseguenze sulle malattie e sull'approccio della medicina occidentale al corpo e alla terapia. In particolare, il tema sarà indagato prendendo in esame il caso del trattato ippocratico *Arie acque luoghi*, prima opera nella storia occidentale a mettere in relazione il clima e l'ambiente naturale con le caratteristiche delle popolazioni, i sistemi sociali e politici, e lo sviluppo di malattie endemiche ed epidemiche. Ciò consentirà anche di approfondire l'origine del razzismo scientifico che di qui è nato.
Pitagora e pitagorismo nel Medioevo Il corso intende presentare la figura di Pitagora nel medioevo quale emblema delle discipline matematiche racchiuse nel 'quadrivio', la quadruplice via filosofica che ha nel filosofo di Samo il suo mitico padre fondatore, e quale figura carismatica della tradizione filosofico-teologica che assume il numero a fondamento ontologico della realtà. Partendo dall'età di Boezio, al quale si deve lo stesso conio del termine quadrivio, saranno ripercorsi alcuni snodi principali del pitagorismo medievale fino alla riproposizione umanistica. I testi saranno forniti a lezione, in traduzione italiana. Gli studenti lavoratori non frequentanti devono concordare con la docente le integrazioni bibliografiche che verranno comunicate al termine del corso.
La scrittura pubblica e privata nelle epigrafi delle poleis greche. Storia della disciplina; i principali repertori. Caratteristiche e metodologie dell’epigrafia greca. Il sistema alfabetico. Esempi di iscrizioni di varia tipologia e cronologia. Compilazione di una scheda epigrafica. Gli studenti non frequentanti dovranno concordare il programma con la Docente.
PROGRAMMA GENERALE Il problema dell’ateismo filosofico nel pensiero moderno, dai Libertini a Nietzsche. MODULO B – 6 CFU Semestre I – Inizio: 10 novembre 2021 Programma: Dall’ateismo alla «morte di Dio». Nietzsche e il nichilismo. Il termine «ateo», fin dalla sua nascita, è un marchio d’infamia, una temibile ingiuria : la «parola dell’Altro» (O. Bloch). Fin dall’Antichità sono esistite figure di «atei» famosi, che non si autodefinivano tali (Democrito, Epicuro, Teodoro «l’Ateo» ecc.) e che negarono il disegno di una «divina provvidenza» nel quadro della formazione del mondo. Tuttavia, solo in Età Moderna, con la frattura del Cristianesimo sancita dalla Riforma, e con la conseguente «crisi della coscienza europea» (P. Hazard), s’afferma a poco a poco una figura «positiva» di ateo, l’«ateo virtuoso» (P. Bayle), l’ateo «filosofo», incarnato in modo eminente da B. Spinoza, di cui F. Nietzsche, nell’annunciare la «morte di Dio» ("Gaia Scienza"), ebbe a dire : «Ho un precursore! E che precursore! (…...) non solo la tendenza generale della sua filosofia è identica alla mia: – fare dell’intelletto la passione più poderosa; ma mi ritrovo ancora in cinque punti capitali della sua dottrina…». Nella definitiva separazione della morale filosofica dalla religione, precursori, tanto di Spinoza quanto dello stesso Nietzsche, furono quei pensatori libertini che R. Pintard definì: « il rovescio del Secolo dei Santi», in un’età che presto non conoscerà più altra «santità» se non quella della morale civile dei Droits de l'’Homme.
"Ontologia e/è metafisica? Strumenti, temi e compito dell’ontologia". Il corso intende illustrare nei suoi aspetti specifici e tecnici quel ramo della ricerca filosofica che dal ‘600 in avanti è noto come “ontologia”. Ne sarà discussa pertanto la natura, confrontando alcune delle definizioni che di essa sono state date; ne saranno delineati i metodi di indagine, facendo riferimento anche agli orientamenti più recenti; ne saranno presentati i temi classici. Per svolgere queste considerazioni saranno lette alcune significative pagine tratte da testi filosofici antichi e moderni che risultano rappresentativi delle diverse tendenze affermatesi in questo campo.
Nell'età contemporanea il tema della teologia della storia s'intreccia strettamente con quello della filosofia della storia. Questo nesso ottiene un duplice effetto simmetrico: da una parte il discorso sulla storia e la sua interpretazione diventa di pertinenza di una filosofia della religione, dall'altra si apre la possibilità per una secolarizzazione del discorso cristiano, il cui accento viene spostato sul suo carattere sociale e politico. Queste evoluzioni saranno esaminate prendendo come punto di riferimento alcune delle opere più significative in entrambe le direzioni.
Se l'intera storia della teologia cristiana può essere considerata una storia delle variazioni nell'interpretazione della Bibbia, le parabole di Gesù offrono un punto di vista originale per comprendere parte di questa storia: sono tra i testi più noti e suggestivi del Vangelo, vengono presentate come uno stile di linguaggio caratteristico di colui che le pronuncia, eppure non sempre il loro significato è evidente e in un caso paiono perfino presentate come veicolo di un insegnamento intenzionalmente enigmatico. Nell'ambito della grande disputa tra interpretazione letterale e allegorica, che segnò le origini cristiane e si protrasse in varie forme fino al Medioevo (e all'età moderna), le parabole si trovano quindi in una condizione privilegiata: questa vicenda e le sue trasformazioni saranno ricostruite attraverso la lettura e il confronto delle testimonianze più importanti.
Il modulo verte sul dibattito in corso relativo all'insegnamento della filosofia nelle scuole superiori e nel recente quadro normativo sulla formazione alla cittadinanza. I contesti di riferimento sono le indicazioni ministeriali del 2017 "Orientamenti per l'insegnamento della filosofia nella società della conoscenza" (on-line), gli obiettivi formativi stabiliti nel DM 211 del 2010, le direttive europee sull'educazione alla cittadinanza e le finalità dell'Agenda 2030. Il corso prevede simulazioni di lezioni e presentazione di UDA (Unità Didattiche di Apprendimento). Le lezioni riguarderanno tre ambiti: 1) Normative 2) Strumenti didattici 3) Metodologie didattiche.
Pitagora e pitagorismo nel Medioevo Il corso intende presentare la figura di Pitagora nel medioevo quale emblema delle discipline matematiche racchiuse nel 'quadrivio', la quadruplice via filosofica che ha nel filosofo di Samo il suo mitico padre fondatore, e quale figura carismatica della tradizione filosofico-teologica che assume il numero a fondamento ontologico della realtà. Partendo dall'età di Boezio, al quale si deve lo stesso conio del termine quadrivio, saranno ripercorsi alcuni snodi principali del pitagorismo medievale fino alla riproposizione umanistica. I testi saranno forniti a lezione, in traduzione italiana. Gli studenti lavoratori non frequentanti devono concordare con la docente le integrazioni bibliografiche che verranno comunicate al termine del corso.
Agamben riflette sul metodo come un processo di regressione nel proprio percorso di pensiero fino al punto in cui qualcosa è rimasto oscuro e non tematizzato. Lo porta dunque fuori degli orizzonti procedurali in cui una lunga tradizione filosofica ci ha abituato a collocarlo. In dialogo con Foucault, Benjamin e altri la sua indagine si concentra su tre figure concettuali e sul loro intreccio: il paradigma (teoria dell’esempio), la segnatura e l’archeologia. Una concezione assai articolata e non procedurale del metodo è già presente nel pensiero di I. Kant, secondo cui “stando al cammino percorso dalla ragion umana esso costituisce piuttosto l’ultimo traguardo, allorquando la scienza sia già da lungo tempo compiuta (…) Occorre infatti che si conoscano già gli oggetti, e in grado piuttosto elevato, se si vogliono fornire le regole in base alle quali si possa costituire una scienza di quegli oggetti”. Esso sembra quindi trattare “dell’attenzione, dei suoi impedimenti e delle sue conseguenze, dell’origine dell’errore, dello stato di dubbio, di scrupolo, di convinzione e così via”. Sarà interessante mettere a confronto stili di riflessione tanto diversi.
Pochi anni prima dell'inizio del XX secolo il teologo luterano Adolf Jülicher pubblica una monumentale opera sulle parabole di Gesù che rifiutan in maniera radicale ogni interpretazione allegorica e inaugura un'era nuova nella loro lettura. Con un approccio debitore della critica biblica e della teologia liberale, alcuni elementi avanzano in primo piano e rivoluzionano le tradizionali interpretazioni: il radicamento nella vita reale dei racconti, il loro carattere di sfida e provocazione nei confronti dell'ascoltatore, il legame con l'annuncio del «regno», ora rimesso al centro della predicazione di Gesù. Ciò rende le parabole un luogo privilegiato di analisi e proposta dell'essenza del cristianesimo, sullo sfondo della quale si trova anche l'evoluzione della filosofia contemporanea.