Vincente l’idea di un’etichetta al DNA per la tracciabilità dei prodotti
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Un' "etichetta" al DNA sintetico innocua e inalterabile, grazie alle particelle che la proteggono, è il sistema di tracciabilità innovativo sviluppato da Michela Puddu durante il lavoro di ricerca presso il Politecnico di Zurigo.
Grazie alla sua creatività Michela, romana, 32 anni, una laurea in “Scienze e Tecnologia dei Materiali” all’ Università di Roma “Tor Vergata” e un dottorato in “Ingegneria chimica” al Politecnico di Zurigo, ha vinto il Premio dell’Unione Europea per le Donne Innovatrici (categoria under 35), finanziato nell’ ambito del programma quadro per la ricerca Horizon 2020. L’idea poi,in collaborazione con il collega di studi Gediminas Mikutis (Lituania),ha dato vita ad “Haelixa” un’impresa spinoff dell'ETH ora "Haelixa AG" con sede a Zurigo, di cui Michela Puddu è co-fondatrice ed amministratore delegato. La giuria del Premio dell’Unione Europea per le Donne Innovatrici ha valutato il progetto tenendo conto principalmente di tre criteri: innovazione, impatto economico e sociale, ispirazione.
Michela Puddu, i consumatori chiedono sempre più trasparenza e vogliono essere sicuri che i prodotti acquistati rispettino principi etici e di sostenibilità, soprattutto ambientale. Come funziona l"etichetta” al DNA?
Il tracciante si compone di sequenze di DNA incapsulate all'interno di particelle di ossidi inorganici innocuo per le sostanze che si desidera tracciare - speiga Manuela Puddu - Viene applicato o spruzzato, come avviene per il cotone organico, direttamente sul prodotto rimanendo inalterato in tutte le successive lavorazioni industriali. Il DNA sintetico è il sistema di memorizzazione delle informazioni (origine del prodotto, produttore, data, composizione ecc.). Ogni sequenza è univoca e garantisce assoluta trasparenza, genuinità e sostenibilità della catena produttiva. A differenza dei sistemi di tracciabilità tradizionali, il tracciante al DNA non è soggetto a manomissioni e frodi come può avvenire con i metodi che sono fisicamente distaccati dal prodotto ad esempio certificati, codici a barre, fino alla blockchain. Il nostro sistema di tracciabilità è rivolto a tutti gli attori della filiera produttiva. Indubbiamente a giovarsene è il consumatore finale che avrà con certezza e reale attendibilità le informazioni sul prodotto e sulla sua autenticità e sostenibilità.
A quali prodotti è possibile applicarla?
«L"etichetta" è applicabile a qualsiasi settore della produzione, dal tessile alle pietre preziose fino al settore agricolo».
Per eseguire le analisi sui prodotti occorrono ricercatori di professione?
L’analisi delle sequenze di DNA può essere effettuata da noi o dalle imprese stesse attraverso test già in uso per l'analisi forense o clinica. Si fa un sorta di “test di paternità” del prodotto che non lo danneggia in alcun modo. Si può utilizzare anche un semplice dispositivo portatile già in commercio.
A cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo