Un incontro interdisciplinare articolato in due giorni incentrato sul poliedrico letterato italiano. Intervengono oltre 18 relatori.
Il 4 e 5 dicembre alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in Viale Castro Pretorio 105 - Sala 1, si terrà il convegno “E poi c’è chi ha le ali per volare”. Renato Poggioli (1907-1963). Il convegno nasce da un progetto di ricerca dedicato alla figura del grande intellettuale, critico e comparatista, ideato e coordinato da Bianca Sulpasso, docente di slavistica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, finanziato dal dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società dell’Ateneo.
La figura dello studioso, accademico, critico e mediatore è stata per molto tempo dimenticata: sia per il suo volontario esilio negli Stati Uniti, sia per la sua posizione definita antisovietica. Mentre godeva di tutt’altro status oltreoceano, dove si era infatti affermato tra le più considerate figure di spicco dell’accademia. Ruolo comprovato da materiale e carteggio, in gran parte inedito, messo a disposizione per l’evento dal fondo privato Renato Poggioli, tra cui spiccano nomi di gran prestigio, tra cui: Montale, Quasimodo, Calvino, Saba, García Lorca, Pedro Salinas, Jorge Guillén, Vjačeslav Ivanov, David Burljuk, Ortega y Gasset, Vladimir Nabokov, Gaetano Salvemini.
Tra i numerosi relatori ci sono ospiti di Harvard University, Boston College e University of Massachusetts Amherst.
4 dicembre - La giornata inaugurale si apre alle ore 15.30 con i saluti ufficiali di Stefano Campagnolo (Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), Lucia Ceci (Direttrice del Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Jeffrey Schnapp (Chair, Department of Comparative Literature della Harvard University), Cristiano Diddi (Sapienza Università di Roma, Presidente dell’Associazione Slavisti italiani), Sylvia Poggioli, figlia dello studioso, mentre Bianca Sulpasso (Delegata all’Internazionalizzazione dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata) introduce i temi del convegno.
La prima sessione, dedicata alla slavistica nazionale e internazionale, si snoda tra gli interventi di Cesare G. De Michelis (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Stefano Garzonio (Università di Pisa), Cristiano Diddi (Sapienza Università di Roma) e Alessandro Niero (Università di Bologna).
5 dicembre – Inizio lavori ore 9.00. Focus sulla letteratura russa e polacca fra Otto- e Novecento in particolare su scrittori come Tolstoj e Turgenev, ma anche sul premio Nobel Ivan Bunin e sugli studi di Poggioli relativi al dramma polacco. Seguono interventi di Justin Weir (Harvard University), Giuseppina Larocca (Università degli Studi di Macerata), Ornella Discacciati (Università degli Studi di Bergamo) e Marina Ciccarini (Università degli Studi di Roma Tor Vergata). La seconda sessione mattutina e le due sessioni pomeridiane si soffermano sulle letterature europee fra XIX e XX secolo soprattutto tedesca, francese, spagnola, italiana con un approfondimento sui rapporti di Poggioli con la rivista Inventario e la casa editrice Einaudi, sulla corrispondenza di Poggioli con Carlo Bo, sui suoi diari del periodo bellico.
Gli interventi in programma prevedono la partecipazione dei docenti Carla Francellini (Università di Siena), Paolo Bugliani (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Flavia Di Battista (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Pedro Luis Ladron de Guevara Mellado (Universidad de Murcia), Monica Lucioni (Università Cattolica del Sacro Cuore – Sorbonne Université), Mattia Acetoso (Boston College), Marta Fabrizzi (Ricercatrice Indipendente), Roberto Ludovico (University of Massachusetts Amherst), Giuseppe Ghini (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”) e Stefano Fumagalli (Università Cattolica del Sacro Cuore).
Una tavola rotonda sulle prospettive future di ricerca chiude il convegno.
L’incontro si rivela quanto mai attuale, alla luce delle tragiche vicende di questo periodo storico: obiettivo del dibattito è ribadire il ruolo prioritario della cultura come fondamento nella costruzione di ponti tra culture, strumento fondamentale di dialogo e di pace.
In allegato il programma del convegno.