Corso di laurea magistrale - Area di Lettere e Filosofia - Accesso libero con verifica di requisiti e preparazione in ingresso - Classe LM-78 (D.M. 270/2004)
Lingua: Italiano
Informazioni generali
o Classe di Laurea: LM-78 (D.M. 270/04)
o Tipologia di corso: Laurea Magistrale
o Durata: 2 anni
o Tipo di accesso: Accesso libero con verifica di requisiti e preparazione in ingresso
o Area di afferenza: Lettere e Filosofia
o Dipartimento: Studi letterari, filosofici e di Storia dell'arte
o Codice corso: H59
Descrizione e obiettivi formativi
Il corso fornisce una conoscenza approfondita degli strumenti teorici e metodologici degli studi filosofici e dell'evoluzione storica del pensiero filosofico; un'apprezzabile capacità di comprensione delle ragioni di fondo delle problematiche filosofiche e della dimensione filosofica ermeneutica e dei problemi della comunicazione nei diversi contesti di vita sia in termini conoscitivi sia etici; gli strumenti di una riflessione estetica e le conoscenze essenziali relative all'etica, alla storia e alla filosofia politica, al diritto e alle scienze sociali contemporanee, alle scienze naturali, alle scienze cognitive.
Per comporre il piano di studi, lo studente può scegliere materie avanzate in vari campi e approfittare degli insegnamenti per essere coinvolti nell’attività di ricerca svolta dal docente. Il campo antichistico studia le origini della civiltà occidentale nel mondo greco e romano e nei primi secoli del cristianesimo. Il campo storico-filosofico studia l’evoluzione della filosofia attraverso i tempi, mostrando le sue dinamiche interne e le correlazioni con gli altri fenomeni culturali. Il campo etico approfondisce sia le questioni di carattere fondativo, sia quelle di orientamento applicativo. Una particolare attenzione è inoltre dedicata a discipline e temi che coinvolgono il mondo dell’economia, dell’educazione, delle arti.
Sbocchi professionali
Il corso può dare accesso a professioni oggi in crescita come la consulenza filosofica, non solo a livello personale ma anche a livello aziendale, soprattutto nella gestione del personale di strutture produttive. Rimangono inoltre aperte, ma con competenze più elevate, le prospettive professionali già proprie della laurea triennale in filosofia: compiti professionali nei settori dei servizi e dell'industria culturale e degli istituti di cultura, nonché in enti pubblici e privati (ufficio studi, relazioni interne, stampa e pubbliche relazioni, promozione culturale, educazione degli adulti, organizzazione e gestione di materiale librario, documentario e archivistico) e per il coordinamento di relazioni interculturali e di servizi sociali in una società multietnica, multilinguistica e multireligiosa.
Inoltre, il corso conferisce un livello di conoscenze storico-teoriche nel campo della filosofia (con qualche integrazione riguardante gli aspetti pedagogici) adeguato per la selezione, in base alla normativa vivente, dell'accesso all'insegnamento nella scuola secondaria superiore. Per coloro che desiderano continuare gli studi, il corso costituisce un’introduzione al dottorato di ricerca, gestito da una Scuola superiore di studi in Filosofia con un collegio dei docenti prestigioso e internazionale e che apre, eventualmente, alla carriera scientifica in strutture universitarie.
Valutazione della didattica - Studenti
Anno accademico precedente
Condizione occupazionale (indicatori di efficacia e livello di soddisfazione dei laureandi):
http://statistiche.almalaurea.it/universita/statistiche/trasparenza?CODICIONE=0580207307900002
Riferimenti web e contatti
Sito Web di Macroarea: http://lettere.uniroma2.it/
Sito Web del Corso:
https://mondodomani.org/filosofiatorvergata/
Coordinatore del Corso:
Prof. Anselmo Aportone
e-mail: anselmo.aportone@uniroma2.it
È stato istituito, nell’ambito del Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte, l’Ufficio Orientamento Studenti.
L’ufficio riceve su appuntamento da concordare scrivendo a:
orientamento.studenti@mondodomani.org
L’ufficio è sito presso la Macroarea di Lettere e Filosofia, Via Columbia 1, Edificio B, piano terzo, studio 45.
Ulteriori informazioni sono presenti in allegato.
Il Corso di laurea magistrale in Filosofia vuole coniugare lo studio avanzato dei classici orientamenti del pensiero occidentale con l'approfondimento critico dei nuovi orizzonti che si aprono alla riflessione filosofica contemporanea.
Esso si configura come un laboratorio di ricerca e di pensiero, dove gli studenti abbiano la possibilità di confrontarsi direttamente con le sfide intellettuali delle diverse problematiche filosofiche, assistiti e guidati da un corpo docente in condizione di seguirli e con loro dialogare.
La formazione offerta da questo corso è orientata alla capacità di elaborazione di griglie interpretative e critiche atte a decodificare la complessità della realtà contemporanea, sulla base di competenze derivanti dall'acquisizione dei codici elaborati nel corso del tempo nella nostra come in altre tradizioni culturali.
L'organizzazione di seminari e giornate di studio, aperte alla partecipazione di studiosi di altre università italiane e straniere, completa e arricchisce l'offerta formativa.
Il Corso si articola in tre curricula: Filosofia, Filosofia Politica Economia, Forme della razionalità/Formen der Rationalitaet, rispettivamente di carattere più generale, interdisciplinare e internazionale a doppio titolo.
Per l'ammissione al corso di laurea magistrale sono richiesti specifici requisiti curriculari e un'adeguata preparazione personale. Requisiti per l’ammissione sono: a) il possesso della laurea triennale conseguita nella Classe delle lauree in Filosofia (L-5) in una università italiana; o b) il possesso di altro titolo di studio, anche se conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dal Consiglio di Dipartimento di riferimento ai sensi della normativa vigente; o c) il possesso di una laurea triennale o di altro titolo di studio riconosciuto idoneo e dei seguenti requisiti curricolari: almeno 84 CFU nelle Attività formative indispensabili della Classe delle lauree in Filosofia, come definite nel Decreto ministeriale del 16 marzo 2007, di cui almeno 60 nei settori M-FIL/01, M-FIL/02, M-FIL/03, M-FIL/04, M-FIL/05, M-FIL/06, M-FIL/07, M-FIL/08, IUS/20, SPS/01; o d) per i titolari di una laurea triennale nelle classi di laurea L-14 (Lauree in Scienze dei Servizi Giuridici), L-16 (Lauree in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione), L-18 (Lauree in Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale), L-33 (Lauree in Scienze Economiche) e L-36 (Scienze politiche e delle relazioni internazionali), il possesso dei seguenti requisiti curricolari: almeno 84 CFU nelle Attività formative indispensabili della Classe delle lauree in Filosofia, come definite nel Decreto ministeriale del 16 marzo 2007, o nei s.s.d.: SECS-P/02, SECS-P/04, SECS-P/10, IUS/02, IUS/07, IUS/13, IUS/21; di tali CFU almeno 48 devono essere stati conseguiti nei settori M-FIL/01, M-FIL/02, M-FIL/03, M-FIL/04, M-FIL/05, M-FIL/06, M-FIL/07, M-FIL/08, M-STO/04, IUS/20, SECS-P/01, SPS/01, SPS/02, SPS/03. Per tutti gli studenti sono richiesti inoltre almeno 6 CFU in una lingua straniera dell’Unione europea, eventualmente attestabili anche con un diploma linguistico approvato dal Consiglio d’Europa o riconosciuto dal MIUR. Per le modalità di valutazione dell'adeguata preparazione personale dello studente si rimanda al Regolamento didattico del corso di studio.
I laureati nel Corso di Laurea magistrale in Filosofia devono avere acquisito: - in maniera approfondita gli strumenti teorici e metodologici degli studi filosofici; - una buona conoscenza dell'evoluzione storica del pensiero filosofico; - un'apprezzabile capacità di comprensione delle ragioni di fondo delle problematiche filosofiche in vista di una personale elaborazione teoretica delle questioni generali e specifiche che interessano l'essere umano, il suo rapporto con la natura e l'universo delle scienze, il legame con le tradizioni culturali e religiose, il mondo dell'espressività artistica, il bisogno di conoscenza, anche tenendo conto dell'articolazione delle problematiche legate al genere; - una comprensione della dimensione filosofica ermeneutica e dei problemi della comunicazione nei diversi contesti di vita sia in termini conoscitivi sia etici; - gli strumenti di una riflessione estetica in grado di contribuire alla comprensione delle diverse forme artistiche che caratterizzano la cultura dei popoli; - le conoscenze essenziali relative all'etica, alla storia e alla filosofia politica, al diritto e alle scienze sociali contemporanee, alle scienze naturali, alle scienze cognitive; - la conoscenza avanzata, in forma scritta e orale, di almeno una lingua rilevante per la filosofia. Il percorso formativo del biennio è articolato in semestri.
A ogni studente viene assegnato un docente avente la funzione di tutor.
Il corso di studi prevede che gli studenti seguano un percorso formativo, delineato attraverso la scelta guidata degli insegnamenti, che anzitutto consolidi la conoscenza del pensiero filosofico nelle sue dimensioni teoriche e storiche e permetta in progressione di conoscere più approfonditamente l’ambito tematico da loro scelto in relazione agli interessi disciplinari e alle possibili opzioni professionali, considerando anche le eventuali o necessarie connessioni interdisciplinari.
Questo vale in modo particolare per gli studenti del curriculum 'Filosofia Politica Economia', che devono anche integrare le conoscenze e abilità acquisite nella loro carriera pregressa con quelle richieste dal profilo interdisciplinare che costituisce l’obiettivo dei loro studi.
In ogni caso, le capacità e le competenze maturate a un livello specialistico vengono ulteriormente affinate e messe alla prova nella redazione e discussione della tesi.
Nel corso del biennio lo studente è incoraggiato a seguire un ampio ventaglio di iniziative collaterali (convegni, seminari, giornate di studio) e a partecipare ai programmi Erasmus, funzionali al raggiungimento di una piena maturità culturale e di una maggiore consapevolezza del profilo professionale che si intende costruire.
Il corso di laurea promuove la conoscenza delle lingue dell'Unione Europea.
L'ammissione al corso di laurea magistrale in Filosofia viene effettuata secondo le modalità stabilite nel regolamento didattico.
Il colloquio di ammissione ha in particolare la finalità di accertare l'effettiva preparazione del candidato (che non sempre è desumibile semplicemente dal curriculum seguito).
In caso di itinerari previ non perfettamente congruenti con una laurea magistrale in filosofia, la sede del colloquio è utilizzata anche per consigliare integrazioni al proprio curriculum e opzioni nel piano di studio che facilitino l'inserimento nel corso di laurea magistrale.
La prova finale per il conseguimento della laurea magistrale consiste nella discussione di un elaborato scritto, La composizione della Commissione preposta all’esame conclusivo per il conseguimento del titolo di laurea si attiene a quanto previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo.
Introduzione alla filosofia politica II Verranno illustrati alcuni lemmi fondamentali della filosofia politica – fra cui “giustizia”, “libertà” “eguaglianza”, “libertà”, “potere”, “sovranità”, “obbligo”, “legittimazione”, “cittadinanza”, “diritti”, “costituzione”, “pubblico/privato”, “democrazia”, “moderno”, “normatività” nonché la natura del “politico” – con riferimento agli autori principali della tradizione filosofico-politica a partire da Locke e con particolare attenzione dedicata agli sviluppi recenti del liberalismo. Come approfondimento verrà ricostruita la proposta rawlsiana di un “liberalismo politico” e in particolare la nozione di “ragione pubblica”.
Operatori logici e linguaggio della logica classica proposizionale Tavole di verità, tautologie, contraddizioni, formule vero-funzionalmente contingenti Quantificatori e linguaggio del prim'ordine Alberi di refutazione Relazione d'identità Distinzione tra ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo Tipi di ragionamento induttivo Russell sull'induttivismo Critica di Popper all'induttivismo Aspetti fondamentali del falsificazionismo
Nei *Prolegomeni ad ogni futura metafisica* che possa presentarsi come scienza Kant intende offrire un filo d'Arianna per orientarsi nel labirinto della *Critica della ragion pura*, ma anzitutto "convincere tutti coloro che ritengono valga la pensa occuparsi di metafisica, del fatto che è necessario e indispensabile [...] prima di ogni altra cosa sollevare la questione se, in generale, qualcosa come la metafisica sia anche solo possibile. Se la metafisica è una scienza, come mai non riesce ad ottenere un'approvazione universale e duratura, come avviene con altre scienze?" Il modulo è mutuato da Teoria della conoscenza A.
Nell'età contemporanea il tema della teologia della storia s'intreccia strettamente con quello della filosofia della storia. Questo nesso ottiene un duplice effetto simmetrico: da una parte il discorso sulla storia e la sua interpretazione diventa di pertinenza di una filosofia della religione, dall'altra si apre la possibilità per una secolarizzazione del discorso cristiano, il cui accento viene spostato sul suo carattere sociale e politico. Queste evoluzioni saranno esaminate prendendo come punto di riferimento alcune delle opere più significative in entrambe le direzioni.
Agamben riflette sul metodo come un processo di regressione nel proprio percorso di pensiero fino al punto in cui qualcosa è rimasto oscuro e non tematizzato. Lo porta dunque fuori degli orizzonti procedurali in cui una lunga tradizione filosofica ci ha abituato a collocarlo. In dialogo con Foucault, Benjamin e altri la sua indagine si concentra su tre figure concettuali e sul loro intreccio: il paradigma (teoria dell’esempio), la segnatura e l’archeologia. Una concezione assai articolata e non procedurale del metodo è già presente nel pensiero di I. Kant, secondo cui “stando al cammino percorso dalla ragion umana esso costituisce piuttosto l’ultimo traguardo, allorquando la scienza sia già da lungo tempo compiuta (…) Occorre infatti che si conoscano già gli oggetti, e in grado piuttosto elevato, se si vogliono fornire le regole in base alle quali si possa costituire una scienza di quegli oggetti”. Esso sembra quindi trattare “dell’attenzione, dei suoi impedimenti e delle sue conseguenze, dell’origine dell’errore, dello stato di dubbio, di scrupolo, di convinzione e così via”. Sarà interessante mettere a confronto stili di riflessione tanto diversi.
"Mondo, corpo, movimento. Il pensiero di Jan Patočka". Il corso intende impostare lo studio analitico della riflessione di Jan Patočka, pensatore ceco ancora non adeguatamente valorizzato nel panorama filosofico attuale. Allievo di Husserl e di Heidegger, Patočka sviluppa la fenomenologia in maniera molto originale e creativa, specie in riferimento ai concetti di mondo naturale, corpo vivo e movimento, che rappresentano gli assi portanti della sua proposta teorica.
Se l'intera storia della teologia cristiana può essere considerata una storia delle variazioni nell'interpretazione della Bibbia, le parabole di Gesù offrono un punto di vista originale per comprendere parte di questa storia: sono tra i testi più noti e suggestivi del Vangelo, vengono presentate come uno stile di linguaggio caratteristico di colui che le pronuncia, eppure non sempre il loro significato è evidente e in un caso paiono perfino presentate come veicolo di un insegnamento intenzionalmente enigmatico. Nell'ambito della grande disputa tra interpretazione letterale e allegorica, che segnò le origini cristiane e si protrasse in varie forme fino al Medioevo (e all'età moderna), le parabole si trovano quindi in una condizione privilegiata: questa vicenda e le sue trasformazioni saranno ricostruite attraverso la lettura e il confronto delle testimonianze più importanti.
Pochi anni prima dell'inizio del XX secolo il teologo luterano Adolf Jülicher pubblica una monumentale opera sulle parabole di Gesù che rifiutan in maniera radicale ogni interpretazione allegorica e inaugura un'era nuova nella loro lettura. Con un approccio debitore della critica biblica e della teologia liberale, alcuni elementi avanzano in primo piano e rivoluzionano le tradizionali interpretazioni: il radicamento nella vita reale dei racconti, il loro carattere di sfida e provocazione nei confronti dell'ascoltatore, il legame con l'annuncio del «regno», ora rimesso al centro della predicazione di Gesù. Ciò rende le parabole un luogo privilegiato di analisi e proposta dell'essenza del cristianesimo, sullo sfondo della quale si trova anche l'evoluzione della filosofia contemporanea.
Hannah Arendt: la responsabilità del pensiero Il corso si propone di fornire strumenti e chiavi di lettura utili alla comprensione di alcune categorie fondamentali della riflessione morale del Novecento, a partire dall'analisi del pensiero di Hannah Arendt. A questo riguardo, verranno presi in considerazione i concetti di responsabilità e giudizio, che la Arendt propone come una sorta di "antidoto”" alla degenerazione morale dei nostri tempi.
Il modulo verte sul dibattito in corso relativo all'insegnamento della filosofia nelle scuole superiori e nel recente quadro normativo sulla formazione alla cittadinanza. I contesti di riferimento sono le indicazioni ministeriali del 2017 "Orientamenti per l'insegnamento della filosofia nella società della conoscenza" (on-line), gli obiettivi formativi stabiliti nel DM 211 del 2010, le direttive europee sull'educazione alla cittadinanza e le finalità dell'Agenda 2030. Il corso prevede simulazioni di lezioni e presentazione di UDA (Unità Didattiche di Apprendimento). Le lezioni riguarderanno tre ambiti: 1) Normative 2) Strumenti didattici 3) Metodologie didattiche.
Espressioni dell’ eros nella letteratura della prima età ellenistica: Callimaco, Teocrito, Apollonio Rodio. Verranno presi in considerazione tre brani dove viene descritta e narrata in dettaglio l’esperienza del sentimento amoroso, in contesti e generi letterari diversi. L’illustrazione dei tre casi mostrerà la varietà e la profondità di trattamento del fenomeno dell’eros da parte della cultura letteraria del III secolo a.C. I testi in programma sono: Callimaco, Aitia frr. 67-75e Pfeiffer-Harder (Aconzio e Cidippe) Teocrito, Idillio 2 (Le incantatrici/Φαρμακεύτριαι) Apollonio Rodio, Argonautiche, libro III vv. 6-29, 83-166, 275-299, 442-471, 616-687, 724-726, 740-824, 948-974, 1008-1024, 1063-1071, 1077-1078, 1102-1132, 1140-1141, 1151-1162 (l’intero III libro è da leggere in traduzione italiana; si indicherà a lezione quali dei versi sopra elencati dovranno essere letti in metrica e tradotti in sede d’esame).
Offrire una visione organica di ciò che sta alla base della vita di una impresa, e che le consente di competere quotidianamente sui mercati: - inquadrando il tema nella sua evoluzione storica, - condividendo un comune dizionario e corredandoil testo di un glossario per mettere il discente nelle migliori condizioni di comprensione della terminologia specialistica, - fornendo una classificazione delle imprese in funzione delle aree di attività e delle classi dimensionali, - descrivendo gli elementi costitutivi dell’impresa intrinsecamente caratteristici a livello concettuale e validi a qualunque latitudine e in qualunque settore di mercato, - passando in rassegna gli aspetti più rilevanti degli “economics”, - descrivendo le attività di gestione, mediante illustrazione di alcune esperienze maturate sul campo.
PROGRAMMA GENERALE Il problema dell’ateismo filosofico nel pensiero moderno, dai Libertini a Nietzsche. MODULO B – 6 CFU Semestre I – Inizio: 10 novembre 2021 Programma: Dall’ateismo alla «morte di Dio». Nietzsche e il nichilismo. Il termine «ateo», fin dalla sua nascita, è un marchio d’infamia, una temibile ingiuria : la «parola dell’Altro» (O. Bloch). Fin dall’Antichità sono esistite figure di «atei» famosi, che non si autodefinivano tali (Democrito, Epicuro, Teodoro «l’Ateo» ecc.) e che negarono il disegno di una «divina provvidenza» nel quadro della formazione del mondo. Tuttavia, solo in Età Moderna, con la frattura del Cristianesimo sancita dalla Riforma, e con la conseguente «crisi della coscienza europea» (P. Hazard), s’afferma a poco a poco una figura «positiva» di ateo, l’«ateo virtuoso» (P. Bayle), l’ateo «filosofo», incarnato in modo eminente da B. Spinoza, di cui F. Nietzsche, nell’annunciare la «morte di Dio» ("Gaia Scienza"), ebbe a dire : «Ho un precursore! E che precursore! (…...) non solo la tendenza generale della sua filosofia è identica alla mia: – fare dell’intelletto la passione più poderosa; ma mi ritrovo ancora in cinque punti capitali della sua dottrina…». Nella definitiva separazione della morale filosofica dalla religione, precursori, tanto di Spinoza quanto dello stesso Nietzsche, furono quei pensatori libertini che R. Pintard definì: « il rovescio del Secolo dei Santi», in un’età che presto non conoscerà più altra «santità» se non quella della morale civile dei Droits de l'’Homme.
Il pensiero filosofico moderno è figlio di un dialogo fecondo con le forme della dissidenza religiosa e dell'eresia sviluppatesi in età rinascimentale (in campo cattolico e riformato). Da Descartes a Spinoza fino a Pierre Bayle, il cosiddetto "illuminismo radicale" (Israel) matura entro una fitta rete di relazioni intellettuali e di aspre polemiche teologico-politiche e metafisiche che prendono le mosse da un radicale ripensamento della categoria di 'cristianesimo' che, avviato con la Riforma, si sviluppa in modo tutt'altro che lineare nei diversi schieramenti in campo (sociniani, anabattisti, "cristiani senza chiesa").
ll corso verterà sulla percezione e i problemi a essa connessi, con particolare attenzione alle nozioni di allucinazione e illusione, cui ci si accosterà con approccio storico e teoretico. Una prima parte del corso si concentrerà sul dibattito stoici-scettici circa l'affidabilità delle percezioni e delle impressioni cognitive tramite la lettura di testi (8/10 ore); una seconda parte sarà dedicata alla lettura di testi tratti dagli scritti di Cartesio e Berkeley, che costituiscono un vero e proprio turning-point nella trattazione del problema (12/10 ore); una terza parte sarà dedicata ai dibattiti contemporanei (10 ore).
La presentazione e discussione della Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti dell’'uomo, adottata dall’UNESCO nel 2005, costituirà la premessa per un approfondimento dell'orizzonte concettuale, dei contenuti e del metodo della bioetica globale. La prospettiva elaborata da uno degli studiosi più influenti in questo ambito (Henk ten Have) sarà il punto di riferimento per l'illustrazione di questo approccio.
http://didattica.uniroma2.it/docenti/curriculum/4571-Francesco-Miano
Programma: Pragmatismo e democrazia nel pensiero politico americano I. John Dewey. Pragmatismo e democrazia II. Reinhold Niebuhr. Pragmatismo e realismo III. Dewey, Niebuhr e la Grande crisi
La scheda specifica dell’insegnamento con il dettaglio di obiettivi, prerequisiti, metodologie di insegnamento e di verifica, programma del corso e bibliografia è reperibile alla pagina web ufficiale del Corso di Studi in Filosofia: http://www.mondodomani.org/filosofiatorvergata
Modulo A: Platone prima di Platone: il "Critone". Il corso sarà interamente dedicato alla lettura e al commento del "Critone" di Platone. L'argomento del dialogo è strettamente connesso alla vicenda giudiziaria di Socrate, il quale affronta con il suo interlocutore il delicato tema dell'intreccio fra la questione morale della giustizia e quella etico-politica del rispetto delle leggi. La lettura dell'opera, oltre a discutere questi aspetti, mira a mettere in evidenza quei nuclei concettuali che presentano una certa specificità rispetto al dettato degli altri dialoghi politici di Platone Modulo B: Platone dopo Platone: l' "Epinomide". Oggetto del corso sarà il dialogo pseudo-platonico intitolato "Epinomide", giacché fu inteso come una prosecuzione dei "Nomoi" (le "Leggi") di Platone. La lettura e il commento di questo scritto consentirà di mettere in luce alcuni dei tratti caratteristici che la filosofia dell'Academia venne via via assumendo dopo la morte di Platone e, probabilmente, già negli ultimi anni della sua vita: l'assenza di riferimenti alla teoria delle idee, il disegno di un percorso paideutico che pone al suo vertice l'astronomia, lo spirito religioso che anima la promozione di un culto astrale. L' "Epinomide" è dunque un documento prezioso per la comprensione di una delle direzioni prese dal pensiero di Platone dopo Platone.
Distanza 1) Bioetica – definizioni 2) Diritti umani e persona 3) Inizio della vita e giustizia 4) Trapianto d’organi: quale scelta giusta? 5) Clonazione umana e il sogno dell’immoralità 6) Razza e genetica 5) Sperimentazione clinica e vulnerabilità 6) Scienza vs Religione 7) La Chiesa Cattolica e il dibattito bioetico-legale 8) Biotecnologia e Cyborg nella prospettiva del diritto 9)Natura o Cultura 10)Diritti naturali Presenza: 1) Bioetica e giurisprudenza - definizioni 2) Diritti umani e individualità 3) Inizio della vita, trapianto d’organi e fine vita: come fare scelte giuste? 4) Razza e genetica 5) Sperimentazione clinica e vulnerabilità 6) Scienza versus Religione 7) La Chiesa Cattolica e il dibattito bioetico-legale 8) Biotecnologia e Cyborg: una prospettiva del diritto 9) Uguaglianza dei trattamenti, non discriminazione e diritti umani 10)Diritti naturali versus diritti positivi 1) Definition(s) of bioethics and jurisprudence 2) human rights and personhood 3) The beginning of life, Organ transplantation, end of life : how to make a fair choice? 4) Race and genetics 5) Clinical Trials and vulnerability 6) Science vs Religion 7) Catholic Church and bioethical/legal debates 8) Biotechnology and Cyborg: a legal perspective 9) Equal treatment, non discrimination and human rights 10)Natural Rights vs Positive rights
Il corso affronterà il tema dei fondamenti storici e teorici dell'interazione essere umano-ambiente naturale, indagandone le conseguenze sulle malattie e sull'approccio della medicina occidentale al corpo e alla terapia. In particolare, il tema sarà indagato prendendo in esame il caso del trattato ippocratico *Arie acque luoghi*, prima opera nella storia occidentale a mettere in relazione il clima e l'ambiente naturale con le caratteristiche delle popolazioni, i sistemi sociali e politici, e lo sviluppo di malattie endemiche ed epidemiche. Ciò consentirà anche di approfondire l'origine del razzismo scientifico che di qui è nato. Il modulo è mutuato da Storia del pensiero scientifico antico A.
La maggior parte del corso sarà dedicata al "Protreptico" di Aristotele: saranno letti e commentati tutti i frammenti di cui l'opera si compone, nelle ricostruzioni che di essa sono state fornite. Da tale analisi emergerà in qual modo il giovane Aristotele ha concepito il senso del filosofare e in qual modo questa sua concezione si ingrani all’interno del quadro di riferimento concettuale che il filosofo andava elaborando in modo originale durante la permanenza nell’Academia di Platone. La lettura del "Protreptico" darà poi lo spunto per allargare lo sguardo, nelle ultime fasi del corso, a due altri testi ("Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?" di Kant e "Che cos'è la filosofia?" di Deleuze-Guattari) che propongono ulteriori riflessioni sulla natura e l'intento del filosofare, scaturenti da esperienze storiche e culturali ben differenti. Sarà l’occasione per mettere a confronto distinti orientamenti di pensiero e riflettere sullo statuto e il senso attuale del filosofare.
La scheda specifica dell’insegnamento con il dettaglio di obiettivi, prerequisiti, metodologie di insegnamento e di verifica, programma del corso e bibliografia è reperibile alla pagina web ufficiale del Corso di Studi in Filosofia: http://www.mondodomani.org/filosofiatorvergata
ll corso verterà sulla percezione e i problemi a essa connessi, con particolare attenzione alle nozioni di allucinazione e illusione, cui ci si accosterà con approccio storico e teoretico. Una prima parte del corso si concentrerà sul dibattito stoici-scettici circa l'affidabilità delle percezioni e delle impressioni cognitive tramite la lettura di testi (8/10 ore); una seconda parte sarà dedicata alla lettura di testi tratti dagli scritti di Cartesio e Berkeley, che costituiscono un vero e proprio turning-point nella trattazione del problema (12/10 ore); una terza parte sarà dedicata ai dibattiti contemporanei (10 ore).
L’insegnamento si caratterizza: a) per una prima parte “generale” sui principi del diritto pubblico, che coinvolge le fonti del diritto europeo e nazionale, gli ordinamenti dell’UE e interno, gli enti pubblici anche territoriali, la pubblica amministrazione, il procedimento amministrativo e gli atti e i provvedimenti, l’integrazione amministrativa, cenni alla tutela del cittadino in sede giurisdizionale e in via amministrativa. b) La seconda parte è “speciale” in quanto tratta temi più specifici funzionali al Corso di Laurea “Filosofia, Politica, Economia”: la Costituzione economica, l’intervento pubblico nell’economia e l’incidenza dei poteri pubblici sull’economia, esaminando le forme e le discipline applicabili nell’ambito dei rapporti tra Stato e mercato sulla base del diritto europeo e nazionale. Saranno illustrati i modelli di Stato in relazione all’economia, l’UE e l’incidenza sulla sovranità statale, la politica di coesione europea, gli strumenti di intervento adottati durante le crisi, l’Unione Bancaria Europea, il mercato interno ed europeo, la finanza pubblica così come anche la globalizzazione.
Il corso si articola in 6 tematiche: 1) Le origini dell’economia politica: mercantilismo e fisiocrazia 2) L’economia classica e le teorie del sovrappiù: Smith, Ricardo, Malthus, Say, Marx. 3) Dai classici al marginalismo: Socialisti post-ricardiani, Bentham, Mill 4) Il marginalismo e l’economia neoclassica: La scuola di Losanna, Marshall e il marginalismo inglese 5) L’economia di Keynes e dei Keynesiani 6) L’economia del secondo novecento: sintesi neoclassica del pensiero keynesiano, economia post-keynesiana, liberalismo – ordoliberalismo.
Dimostrazioni costruttive e non costruttive Dimostrazioni indirette e reductio ad absurdum Critica al principio del terzo escluso La filosofia della matematica di Brouwer Deduzione naturale per le logiche classica e intuizionistica Modelli di Kripke per la logica intuizionistica (correttezza e completezza)
"Mondo, corpo, movimento. Il pensiero di Jan Patočka". Il corso intende impostare lo studio analitico della riflessione di Jan Patočka, pensatore ceco ancora non adeguatamente valorizzato nel panorama filosofico attuale. Allievo di Husserl e di Heidegger, Patočka sviluppa la fenomenologia in maniera molto originale e creativa, specie in riferimento ai concetti di mondo naturale, corpo vivo e movimento, che rappresentano gli assi portanti della sua proposta teorica.