Mercoledì 10 dicembre 2025 dalle ore 9:00 fino alle 21:00, presso il MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma (via Nizza, 138), si tiene la XIV edizione dell'evento Food wine & Co. dedicato a celebrare e promuovere l'eccellenza che i brand, i prodotti, i servizi, le imprese e i territori italiani esprimono. Il titolo di quest'anno è The good vision(s). Dalla produzione allo stile di vita.
Organizzato congiuntamente dal Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media, dal Master in Marketing e Management dello Sport dell'università degli Studi di Roma Tor Vergata, quest'anno si avvale della collaborazione di Gambero Rosso, insieme al contributo di Regione Lazio e ARSIAL.
Nelle sue tredici precedenti edizioni, l'evento ha visto svolgersi 81 masterclass, a cui hanno preso parte oltre 4500 partecipanti, più di 350 relatori e oltre cento aziende, con sessioni tematiche pensate per coprire un ampio spettro di argomenti rilevanti per il settore.
Un settore molto attivo l'agroalimentare - e molto imitato all'estero - di cui, nel corso della giornata, ci sarà modo di analizzare i tratti fondamentali. Nel 2025, per fare un esempio, il valore della filiera agroalimentare supera i 707 miliardi di €, mentre l'export agroalimentare ha un valore di 70 miliardi di €. A dicembre 2024 le imprese registrate attive nei servizi di ristorazione erano 327.000, con più di 1.5 milioni di occupati in bar, ristoranti, aziende di banqueting e mense e quasi 500.000 lavoratori agricoli nel 2023 (varie fonti accreditate, 2025).
“Un nuovo marketing deve basarsi sulla trasparenza, l'autenticità della marca, il coinvolgimento del consumatore e il servizio da rendere. Dal punto di vista della rilevanza etica e territoriale, è fondamentale il focus sul territorio come valore, comunicando la resilienza di persone e ambienti e la tutela del paesaggio”. Così commenta Simonetta Pattuglia, direttrice dei due Master organizzatori dell'evento formativo, nonché dal 2012 sua ideatrice e curatrice. “Parallelamente – prosegue -, è necessario anche il brand activism: i brand di food & wine devono posizionarsi attivamente non solo sul valore dei loro marchi, ma su temi come lo spreco alimentare e l'equità sociale, ad esempio tramite iniziative contro il caporalato o sul recupero di eccedenze e di spreco alimentare. Per quanto riguarda la comunicazione, invece, l'obiettivo è tracciabilità e autenticità: si impone l'utilizzo di nuove tecnologie come blockchain e QR code per garantire la trasparenza radicale su origine, metodi di produzione e impatto, perché l'autenticità oggi si dimostra con monitoraggio e dati. La brand authenticity implica non raccontare solo il prodotto finito ma la fatica e l'impegno sostenibile dietro una bottiglia o un piatto. Infine – conclude la docente di Roma Tor Vergata -, le vendite passano dal prodotto al servizio attraverso l'enoturismo e iniziative di didattica: si devono massimizzare i ricavi attraverso servizi esperienziali (come le visite guidate), poiché il canale di vendita diretto e l'interazione con il personale aumentano la fiducia. È essenziale anche una segmentazione 'Anti-Crisi': differenziare l'offerta per intercettare sia il segmento premium (che cerca rarità) sia il segmento consapevole che cerca un ottimo rapporto Qualità/Prezzo/Impatto, QPI”.
Queste strategie possono essere riassunte in una serie di ripensamenti “visionari” secondo la prof. Pattuglia: ripensare l'identità (l'autenticità oltre il "Made in Italy"), ripensare la perfezione del prodotto e l'innovazione (l'imperfezione come valore), ripensare il premium price (la premiumization del benessere e del no-alcol) e ripensare il customer journey, ossia il viaggio del consumatore nel senso di una immersività sensoriale e culturale.
Per maggiori dettagli sulle sessioni previste, in allegato la locandina con il programma intero.
Per informazioni e iscrizioni: pignedoli@economia.uniroma2.it