037 - Alla Comunità universitaria - #covid-19 #coronavirus
Alla Comunità universitaria,
Le disposizioni governative che hanno disciplinato la c.d. FASE 2, intesa come graduale ripresa, in sicurezza, delle attività lavorative, comprese quelle che riguardano la vita in Ateneo, ci impongono di affrontare, con estrema pazienza e autodisciplina, una situazione nuova ma non certamente più facile e priva di rischi.
Ognuno di noi sarà chiamato a gestire sentimenti ed emozioni contrastanti quali il desiderio di riprendere la propria vita come era prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria e la paura di un nuovo contagio, il dover riorganizzare le nostre giornate tra lavoro e impegni familiari osservando, comunque, le vigenti disposizioni stabilite dal governo.
Le linee guida emanate dall’Ateneo per definire le condotte idonee ad affrontare la graduale ripresa delle attività da sole non potranno essere risolutive se non riusciremo a mettere al centro di ogni comportamento una solida responsabilità individuale che rappresenterà la vera leva della ripartenza, nella consapevolezza che non è solo il nostro destino a dipendere da noi ma quello di tutti secondo una rinnovata attenzione alla salute collettiva.
Tornare alle nostre attività presupporrà, quindi, la massima cautela nello svolgimento delle azioni quotidiane che costituirà la migliore garanzia rispetto agli inevitabili rischi connessi all’avvio della seconda fase dell’emergenza.
L’Ateneo, anche e soprattutto sulla base dei dati epidemiologici che quotidianamente verranno forniti dalle autorità governative e sanitarie, vigilerà sul corretto svolgimento delle attività ed adotterà ogni misura che riterrà necessaria per garantire le migliori condizioni di lavoro avendo come elemento primario di riferimento la salute dell’individuo.
Per questo non posso non ritornare a ringraziare i docenti, il personale tecnico amministrativo e bibliotecario (chi generosamente in presenza e chi in lavoro agile) che hanno garantito lo svolgimento della didattica a distanza ed i servizi generali, così un plauso rivolgo agli studenti che con sacrificio e costante abnegazione hanno mantenuto l’impegno e la concentrazione negli studi.
Particolare sentimento di gratitudine va, ancora una volta, ma non sarà mai abbastanza, ai colleghi medici, agli specializzandi, agli infermieri ed agli operatori sanitari che nel Policlinico Tor Vergata hanno, con il loro infaticabile impegno, assicurato le necessarie cure ai pazienti, aggiungendo alle consuete capacità professionali, formidabili doti umane.
Proprio a questo riguardo non posso non rilevare quanto l’emergenza sanitaria abbia determinato, anche nel nostro ospedale, l’adozione di misure organizzative e assistenziali che hanno comportato la presa in carico del paziente in modalità sicura, globale e di prossimità.
Le misure adottate nella Regione Lazio di fronte al diffondersi della pandemia e la valorosa risposta degli operatori sanitari del Policlinico Tor Vergata, così come degli altri ospedali, ha permesso di rendere meno tragico nel nostro territorio il bilancio delle vittime dell’epidemia.
Le linee di indirizzo emanate dall’Assessorato Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria per la ripresa delle attività confermano un percorso di programmazione che costituisce un impegno assistenziale da integrare con il progressivo recupero degli accessi in Pronto Soccorso e dell’attività ordinaria.
L’inizio di questa nuova fase vedrà una ripresa delle attività ordinarie di ricovero e cure con una rimodulazione prudenziale dell’assetto attuale che prevede, per i mesi di maggio-giugno 2020, alcuni HUB interamente dedicati a Covid Hospital ed altri, tra cui il Policlinico Tor Vergata, che, dotati di malattie infettive, sono risultati assegnatari di PL di degenza ordinaria e PL di terapia intensiva che risultano, al momento, notevolmente diminuiti rispetto alla programmazione e gestione della prima fase.
In coerenza con detto modello programmatico regionale che prevede la strutturazione di un presidio Covid delocalizzato, ritengo che già da adesso sia indispensabile affrontare le modalità di prosecuzione dell’anno accademico per la Facoltà di Medicina e Chirurgia e che per le attività didattiche e di ricerca si debba tener conto della situazione epidemiologica al momento rilevata nel paese al pari delle altre Facoltà/Macroaree, mentre per quanto attiene all’assistenza e alla formazione sarà compito di tutti, una volta consentita la graduale gestione dei percorsi ambulatoriali, delle chirurgie e dei ricoveri ordinari di PS e di elezione, assicurare il corretto percorso formativo e di tutoraggio a favore degli studenti, elemento questo indispensabile per l’apprendimento della pratica clinica.
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha evidenziato la centralità della ricerca scientifica che in molti e per troppi anni hanno sottovalutato e impoverito.
Dalle esperienze devastanti di questo periodo dobbiamo trarre la convinzione che il lavoro degli scienziati e dei ricercatori deve tornare al centro dell’interesse dei governi e dell’opinione pubblica.
E’ tempo di fare scelte diverse che non possono non considerare l’Università come un insostituibile motore di crescita del sapere clinico ed il riavvio del paese dovrà comportare anche per i nostri docenti, specializzandi e studenti una ripresa graduale, in sicurezza, secondo percorsi e strutture separate, ben distinguendo le attività rivolte al Covid dalle altre attività assistenziali ora interrotte a seguito dell’intervenuta emergenza favorendo, così, la ripresa delle attività formative presso i reparti ordinari del nostro ospedale in modo da mantenere tutti gli elementi di una didattica completa e comprensiva di ogni aspetto socio sanitario.
Questo servirà non solo al nostro Ateneo ma ai nostri giovani, al Policlinico Tor Vergata, quale riconosciuto centro di eccellenza polispecialistico ed alla crescita professionale di coloro che un giorno sapranno prendersi cura della salute dei cittadini.
IL RETTORE
F.to Prof. Orazio Schillaci