Sul New England Journal of Medicine i risultati di uno studio ideato e coordinato dall’Università degli Studi Roma Tor Vergata
Nel suo ultimo numero del mese di marzo la prestigiosa rivista The New England Journal of Medicine pubblica i risultati di uno studio di fase II condotto per valutare l’ efficacia di un nuovo farmaco, denominato Mongersen, nei pazienti con malattia di Crohn. Si tratta di un studio clinico multicentrico, concepito da un gruppo di ricercatori della Cattedra di Gastroenterologia, dell’ Università di Roma “Tor Vergata”. Il gruppo di lavoro, coordinato dal professore Giovanni Monteleone, Ordinario di Gastroenterologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata, è lo stesso che ha condotto nel corso di oltre un decennio di ricerche gli studi sperimentali che hanno fornito le basi bio-patologiche per l’ideazione e la formulazione del nuovo farmaco.
La sperimentazione clinica, ha coinvolto 16 centri in Italia ed uno in Germania ed è stata condotta in 166 pazienti con malattia di Crohn attiva e resistenti al trattamento con convenzionali farmaci anti-infiammatori. L’ efficacia clinica del trattamento, durato soli 14 giorni, è stata documentata in oltre l’ 80% dei pazienti ed oltre il 60% dei pazienti trattai ha raggiunto uno stato di completa remissione clinica, poi mantenuta fino al termine dell’ osservazione, durata 3 mesi.
«Lo studio che viene pubblicato rappresenta un tipico esempio di trasferimento delle acquisizioni scientifiche dal laboratorio di ricerca al letto del malato attraverso un lungo percorso di ricerca traslazionale. Lo studio illustra come i vantaggi di questo nuovo farmaco – sostiene il Professore Francesco Pallone, Ordinario di Gastroenterologia, Direttore della Cattedra di Gastroenterologia e del Dipartimento di Medicina del Policlinico Tor Vergata – siano molteplici e non legati semplicemente all’efficacia clinica documentata nello studio. Il farmaco è stato concepito e sviluppato con l’ obiettivo di facilitare il rilascio del principio attivo nelle porzioni dell’ intestino interessate dall’ l’infiammazione».
I risultati pubblicati su The New England Journal of Medicine di questa settimana necessitano le dovute conferme, ed è per questo che- dichiara il Prof. Monteleone- nuovi studi di Fase III, coinvolgenti un maggior numero di pazienti, stanno per essere avviati in tutto il mondo».
Al prof. Giovanni Monteleone, al Dipartimento di Medicina dei Sistemi dell'Università e a tutto il gruppo di ricerca vanno i complimenti del rettore Giuseppe Novelli, orgoglioso di questa scoperta che conferma la qualità della Ricerca che si fa a Tor Vergata e sottolinea che uno degli autori dello studio, Massimo C. Fantini, è stato reclutato dall’Università di Tor Vergata sulla base del programma di rientro dei cervelli finanziato dal Miur.