L’università degli Studi di Roma Tor Vergata, attraverso il rettore Nathan Levialdi Ghiron e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), con il presidente e legale rappresentante, l’avvocato Luca Pancalli, hanno sottoscritto una Convenzione quadro (ai sensi dell’art.15 della legge 241/90).
Il prossimo 6 novembre alle ore 9.45, presso l’Aula Convegni della Macroarea di Ingegneria di Roma Tor Vergata, ci sarà la presentazione ufficiale della convenzione tra Roma Tor Vergata e il Comitato Italiano Paralimpico. I saluti istituzionali saranno affidati al rettore Nathan Levialdi Ghiron, Virginia Tancredi, presidente del CdS in Scienze Motorie Tor Vergata, Pier Gianni Medaglia, delegato del rettore per l’Inclusione, Juri Stara, segretario generale CIP, Marco Iannuzzi, presidente Comitato regionale CIP Lazio. Intervengono all’incontro Arianna Mainardi, Rapporti Atenei CIP, Manuel Onorati, presidente CUS Roma Tor Vergata, Domiziana Mecenate, atleta paralimpica nuoto, Eleonora De Paolis, atleta paralimpica canoa.
L’Italia ha ratificato, con Legge n 18 del 2009, la Convenzione di New York del 2006 sui diritti delle Persone con Disabilità. Questo accordo va verso questa direzione.
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FINALITÀ CONVENZIONE ROMA TOR VERGATA-CIP
L’accordo intende promuovere e sviluppare un’azione coordinata e sistematica tra l’università e il CIP, le quali, nel rispetto delle specifiche competenze e dei propri ruoli istituzionali intendono:
a) orientare ed avviare all’attività sportiva le persone con disabilità che afferiscono all’università;
b) sperimentare percorsi di collaborazione e iniziative che vedano coinvolte le persone con disabilità attraverso l’uso delle strutture messe a disposizione dall’università, a condizione che sia garantito prioritariamente il regolare svolgimento delle attività istituzionali dell’università nonché l’utilizzo, se già disciplinato, da parte del CUS.
c) organizzare attività didattiche;
d) attivazione di percorsi specifici di formazione per il conseguimento di crediti formativi ovvero qualifiche tecniche;
e) elaborare e partecipare a progetti di ricerca anche a valere su programmi finanziati dall’Unione Europea o da altri enti nazionali e comunitari;
f) sviluppare ogni altra attività in campo scientifico, educativo e culturale nei settori di interesse comune, quali seminari, master, convegni e gruppi di studio, sia a carattere occasionale che periodico, relativamente agli ambiti sopracitati o ad altri, preventivamente concordati.