Sprigioniamo creazioni è il titolo della Rassegna che si realizza nell'ambito del Progetto "Università in carcere" e Rome Technopole a seguito della proposta della Prof.ssa Marina Formica al MagnificoRettore, Prof. Nathan Levialdi Ghiron, di portare le opere pittoriche dei detenuti presso la Macroarea di Lettere e Filosofia dell’università degli Studi di Roma Tor Vergata, in occasione della Cerimonia di Iinaugurazione dell'anno accademico 2023/2024.
La mostra è aperta negli orari di accesso (h 8-19) alla macroarea di Lettere e Filosofia, nel foyer dell'Auditorium Ennio Morricone, edificio B, dal 10 al 17 novembre, in via Columbia 1.
"È mediante l'incontro con la Responsabile del RepartoG8 della Casa Circondariale Rebibbia NuovoComplesso, Ispettore Capo di Polizia Penitenziaria, Dott.ssa Cinzia Silvano, che veniamo a conoscenza della presenza della "Sala Sofia", un'aula dedicata alla realizzazione di numerosi laboratori artistici, nata anche dalla lungimiranza della Direttrice dell'Istituto, Dott.ssa Rosella Santoro" così spiega Serena Cataldo, assegnista di ricerca "Rome Technopole" Università degli Studi di Roma Tor Vergata e curatrice della mostra con la professoressa Marina Formica, Delegata del Rettore per la formazione universitaria negli Istituti Penitenziari.
La Sala Sofia si concretizza grazie all'intuizione della dott.ssa Cinzia Silvano e al contributo de "La Ribalta" Centro Studi Enrico Maria Salerno"- fondata da Laura Andreini Salerno che insieme avevano immaginato questo spazio come luogo di cultura, all'interno del quale i detenuti avrebbero potuto esprimersi cimentandosi nelle diversi arti. È in questa stanza infatti che nel corso dei mesi si sono incontrati i protagonisti di questa rassegna: Vincenzo Gallo, appassionato di arte moderna e in particolare della pittura metafisica di Giorgio De Chirico; Marco Savignano, ritrattista affascinato dalle figure femminili di Tamara de Lempicka; Alessandro Ponza, artista eclettico che si autodefinisce "un autore fuori dagli schemi"; e ancora, Mario Falanga e Valerio Del Grosso appassionati studenti di Lettere, sempre pronti ad accogliere nuovi stimoli e a farsi coinvolgere in nuove esperienze accademiche. Se al mattino la "Sala Sofia" è frequentata da questi e altri numerosi pittori, nel pomeriggio si anima invece di persone coinvolte in altre iniziative, come ad esempio il laboratorio di scultura tenuto dal Maestro Quirino Cipolla che, sotto l'egida del Progetto "Seconda Chance" volto alla diffusione della legge Smuraglia, ha guidato un gruppo di detenuti nella modellazione del ferro per la realizzazione di molte opere, come i capolavori "L'Arciere Invisibile" e "The biker's soul", quest'ultima parte della Rassegna.
"L'obiettivo di questa mostra è quello di raccontare alla società libera uno spaccato della quotidianità del carcere, "portare fuori" quello che viene realizzato "dentro", nella prospettiva di una maggiore consapevolezza civile, invitando tutti, anche i passanti più distratti, a partecipare a questa coraggiosa ricerca di bellezza e identità".
Gli artisti che espongono
Alessandro PONZA
Classe 1981, si presenta con tre opere: Vanità, Il cielo, Spielberg.
I tratti sono ben definiti e affiora la sua voglia di esprimere la passione per la pittura che si attorciglia e si protende sulla tela, generando, per chi guarda, la sensazione di una impervia e infinita distanza, la stessa che possiamo osservare guardando gli occhi del bambino rivolti verso il cielo.
Alessandro Ponza è un artista eclettico; egli si descrive “fuori dagli schemi”. Arguto e sensibile nella sua brillante irrazionalità, un solitario artista che attraverso l’utilizzo di una vecchia tela riciclata, riflette sull’inesorabile scorrere del tempo e sulla possibilità di immaginare nuovi orizzonti.
Se Spielberg è il genio cinematografico preferito dell’artista, tanto da dedicargli l’unica opera realizzata con i pastelli, il ritratto della donna e del suo essere palesemente vanitosa, fanno trasparire la solitudine e l’inquietudine dell’anima.
Nelle sue due opere, Il cielo e Vanità, i margini privi di colore lasciano spazio ad un vuoto ancora da colmare, restituendo a chi ammira la possibilità di interpretare quella solitudine come una riflessione personale e fiduciosa in quello sguardo rivolto verso il cielo.
(commento di Almerico da Lusignano, pseudonimo di Silvio V. Studente di Lettere, Progetto “Università in carcere” di Tor Vergata)
Vincenzo GALLO
Vincenzo nasce a Lentini nel 1978.
L’interesse per l’arte e il suo sentire spirituale sono ormai tratti distintivi della sua nuova identità e si concretizzano nella scelta di riprodurre su tela attraverso la pittura ad olio, alcune opere di Giorgio De Chirico. Oltre alla pittura metafisica, ad ispirarlo, sono le opere dell’artista con dei chiari riferimenti alla sacro.
Gallo nella vasta produzione di quadri presenti nella Rassegna, ha voluto donarci anche le opere di un altro grande artista, Vito Campanella, surrealista ed esponente anch’egli della pittura metafisica.
Tra i particolari tratti della pittura di Vincenzo, possiamo notare l’originalità nella scelta dei colori sempre vivaci e intensi; vivacità che negli anni si è rivelata costruttiva grazie a quell’entusiasmo contagioso capace di coinvolgere altri detenuti di Rebibbia che non avrebbero mai immaginato di esprimere il loro essere attraverso un pennello e una tavolozza di colori.
(commento di Fabio F., laureato in Giurisprudenza. Progetto “Università in carcere” di Tor Vergata)
Marco SAVIGNANO
Ritrattista. Marco nasce a Napoli nel 1981.
Nell’Aula Sofia del Reparto G8 Marco trascorre molto tempo a disegnare e a perfezionare la sua pittura.
Silenzioso e timido nel suo modo di fare arte ma estremamente meticoloso nei dettagli. Savigano si lascia sedurre dall’Art Déco di Tamara de Lempicka e dalle figure femminili rappresentate.
L'écharpe bleue e The Sleeper lo ispirano a tal punto da voler raffigurare ancora soggetti femminili: sarà poi la scoperta dell’artista russa Ekaterina Moré a farlo cimentare ancora con la pittura ad olio, rappresentando ancora una volta la sensualità e l’eleganza femminile.
Con il ritratto di Amelia EarHart Savignano, affermerà poi la sua straordinaria capacità di fare ritratti.
(commento di Fabio F., laureato in Giurisprudenza. Progetto “Università in carcere” di Tor Vergata)
Mario FALANGA
Nato a Torre del Greco nel 1987. La pittura e lo studio della Letteratura sono diventate le sue passioni. Curioso e attento osservatore, nel quadro Nuove Prospettive rivolge il suo sguardo al futuro e anche le sue speranze.
Con umiltà e grande volontà, dalla finestra di Rebibbia immagina i colori caldi delle atmosfere estive, dove quella distesa azzurra di colore rappresenta il nuovo mare da attraversare a bordo della sua barca.
Mario che razionalmente pensa al futuro, rappresenta sulla tela un faro sempre acceso che costudisce l’esperienza di uomo che con coraggio e resilienza guarda la vita che verrà.
(commento di Fabio F., laureato in Giurisprudenza. Progetto “Università in carcere” di Tor Vergata)
Valerio DEL GROSSO
Valerio nasce a Roma nel 1998. La sua prima opera pittorica si realizza nella Sala Sofia del Reparto G8.
La produzione pittorica di Caravaggio incuriosisce particolarmente Valerio e lo conquista a tal punto da innescare in lui la voglia di volersi cimentare nella riproduzione del quadro David e Golia, dove i volti dei due protagonisti questa volta sono quelli dello stesso autore del quadro.
La spada nella sua opera ha un valore fondamentale perché rappresenta un taglio con il passato; mentre lo sfondo apparentemente oscuro, è in realtà attraversato da spicchi di luce pronti a illuminare le sue nuove esperienze di vita.
Seppur non ritrae fedelmente il chiaroscuro del Caravaggio, Del Grosso con quei giochi di ombre mette in risalto alcuni elementi scaturiti dalla personale riflessione: con il volto di Golia egli sfida sé stesso per poi rivelarsi attraverso l’immagine di David non più angosciato dai cattivi esempi e libero dalle intercessioni negative, tornando a risplendere in una nuova identità di uomo.
(commento di Almerico da Lusignano, pseudonimo di Silvio V. Studente di Lettere, Progetto “Università in carcere” di Tor Vergata)
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Il 13 novembre si è svolto nel Teatro della Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso l'Open Day per la presentazione dell'offerta formativa del nostro Ateneo per le persone detenute ed esclusivamente dedicato a loro. Presenti anche le nuove matricole, ovvero coloro che hanno fatto richiesta di iscrizione per l'anno accademico 2023/2024 e gli studenti già iscritti, sia provenienti dai reparti di Media Sicurezza, sia dell'Alta Sicurezza che hanno raccontato la loro esperienza.
L'Open Day è stato coordinato dalla prof.ssa Marina Formica con i docenti e tutor della Macroarea di Lettere e Filosofia, di Giurisprudenza ed Economia, nonché i funzionari dell'Amministrazione Penitenziaria.