Nel 1982 nasce l’Università di Roma “Tor Vergata” e quasi contemporaneamente nel 1985 nasce il progetto di massima dell’Orto Botanico. Già da subito si prospetta un progetto molto ambizioso con la scelta di un’area moto vasta, ben 82 ha, che rende immediatamente l’Orto Botanico di Tor Vergata il più grande d’Italia ed uno tra i più grandi d’Europa. Nel marzo 1986, una commissione nominata dalla Società Botanica Italiana dopo un sopralluogo sull’area esprime parere favorevole alla realizzazione del progetto.
Le modifiche apportate al territorio e la ridefinizione del piano di assetto generale rendono difficoltoso l’avvio dei lavori e l’Orto Botanico subisce una prima lunga battuta di arresto fino al nuovo millennio.
Nel 1998 viene messo a dimora il primo nucleo dell’attuale arboreto, circa 2000 mq, un esempio di Macchia Mediterranea alta formata principalmente da Quercus ilex (Leccio), Quercus suber (Quercia da Sughero) e Acer monspessolanum (Acero minore) mentre quello arbustivo da specie quali Phyllirea angustifolia (fillirea), Pistacia lentiscus (Lentisco), Myrtus communis (Mirto) e Arbutus unedo (Corbezzolo).
L’evento del Giubileo del 2000, in particolare la giornata mondiale della gioventù, realizzata proprio nel territorio dell’orto, favorisce la realizzazione di alcune infrastrutture e la sistemazione a prato dell’area. Viene così impiantato il giardino biblico disposto in modo da rappresentare l’ingresso della Porta Santa nel quale Giovanni Paolo II è entrato insieme a 5 giovani dei 5 continenti. Nel Giardino si possono trovare le specie citate nella Bibbia come: Quercus macrolepis Kotschy, Cedrus libani A.Rich., Pinus halepensis Mill., Cinnamomum camphora (L.) Sieb., e molte altre.
Tra il 2000 e il 2004 a causa di nuovi assetti territoriali, l’Orto Botanico richiede una rimodulazione del progetto originale che garantisse una più ampia condivisione. Nel giugno 2005 viene presentato il nuovo progetto dove l’Orto Botanico oltre ad avere la funzione istituzionale di collezione vivente della biodiversità vegetale e di didattica, apparisse, per le sue dimensioni, perfettamente aperto e integrato con la società civile svolgendo un ruolo sociale e di ricerca attiva a contatto con le aziende.
Alla fine del 2006 l’Orto Botanico di Tor Vergata, con gli Orti Botanici della Sapienza, Roma Tre e Viterbo, hanno presentato alla Regione Lazio il progetto “Gli Orti Botanici e la conservazione delle specie minacciate del Lazio” con l’obiettivo di contribuire all’opera di conservazione della flora spontanea a rischio della Regione Lazio.
Finalmente dopo un avvio singhiozzante durato circa un ventennio finalmente l’Orto Botanico prende seriamente il via e nel 2008 viene inaugurato il centro di conservazione del germoplasma, con tre serre e laboratori scientifici allestiti secondo le più moderne esigenze per la conservazione del germoplasma.
Nel 2010 parte l’iniziativa “adotta un albero” che riscuote un ampio successo grazie ad una “citizen campaign” coinvolgendo scuole, studenti universitari, personale e cittadini della zona. Durante il primo evento ufficiale e aperto a tutti “Primavera all’Orto Botanico di Tor Vergata” circa 2000 persone visitano i giardini e adottano 400 alberi. Grazie a questa iniziativa nel novembre 2010, vengono messe a dimora 400 piante del bosco mesofilo (Figura 1), realizzando altri 3 ha circa dell’arboreto. A fine marzo 2011 viene messo a dimora il bosco di transizione, che collega il primo nucleo con la macchia mediterranea preesistente, con altre 350 piante adottate nel corso delle varie iniziative coprendo altri 2 ha di terreno.
1 - Panoramica Bosco mesofilo.
E’ stata quindi costituita la fascia che si disloca lungo viale dell’Archiginnasio con importanti
risvolti nel settore ambientale attraverso incentivazione di nuove attività di ricerca e sviluppo, prima non possibili per i ricercatori delle aree botaniche, ecologiche e di fisiologia vegetale
dell’Ateneo. Tali attività di ricerca consentono lo studio sulle modalità di conservazione di importanti associazioni vegetali autoctone del territorio italiano e internazionale rendendo possibile la formazione di studenti, dottorandi e cittadini in materia di conservazione del paesaggio, conservazione ex situ, sperimentazione di moduli vegetali adatti per un adeguato abbattimento della CO2 in ambito urbano, valorizzazione della biodiversità.
Nel Novembre del 2012 è avviata la realizzazione dei Giardini tematici (Figura 2), spazi dedicati a piante accomunate da un tema, il primo ad essere messo a dimora è il giardino della musica, che colleziona specie botaniche utilizzate per la costruzione di strumenti musicali e piante che hanno ispirato le opere di musica classica e moderna.
2 - Alcuni esemplari del Giardino della musica, del Giardino biblico e della macchia mediterranea.
Un altro intervento rilevante risale alla primavera 2013 quando è stata messa a dimora la fascia vegetazionale che circonda l’intero perimetro dell’Orto Botanico. La siepe è lunga circa 2000 m ed è organizzata in diversi moduli che rappresentano associazioni boschive diverse, dalla macchia mediterranea al bosco misto caducifoglio, gli alberi che la compongono sono circa 400 e gli arbusti superano i 2000 esemplari (Figura 3).
3 - Scorcio di un tratto di siepe con recinzione e collezione rose (da sinistra a destra).
Durante il 2014 è stata acquisita, grazie anche alle donazioni di collezioni di alcuni privati, una collezione di piante succulente (Figura 4). La collezione conta circa 300 specie, alcune delle quali sono contenute nell' Appendice I e Appendice II della lista C.I.T.E.S. Presto saranno messe a dimora nella nuova serra realizzata appositamente per ospitare questa collezione, all’interno della quale saranno realizzati i diversi habitat naturali.
4 - Alcuni esemplari della collezione di piante succulente. Coryphantha elephantides Lemaire (sinistra), Mammillaria parkinsonii Ehrenberg (centro in alto), Mytillocactus geometrizans (Mart.) Console (centro in basso), Ferocactus sp. (destra).
Successivamente è stata realizzata anche una collezione di piante carnivore (Figura 5) la quale è ancora in fase di sviluppo, attualmente sono presenti 42 specie diverse e circa 21 tra ibridi e varietà.
5 - Alcuni esemplari della collezione. Nepenthes x 'Bloody Mary' (sinistra), Drosera binata Labill. (centro in alto), Dionaea muscipula Soland. ex Ellis (centro in basso), Sarracenia x 'Juthatip Soper' (sinistra).
Nella primavera del 2015 è stata messa a dimora una collezione di querce (Figura 6) che si estende per un'area di 2 ettari ed è composta da circa 134 specie (170 esemplari). La collezione è stata suddivisa in base all'areale geografico di appartenenza delle unità tassonomiche, si possono notare quindi cinque diverse aree (Nord America, Centro America, Europa, Asia e Nord Africa) in continuità l'una con l'altra. Sempre nello stesso periodo è stata messa a dimora una collezione di Aesculus sp. in cui sono presenti tutte le 16 specie presenti nel mondo.
6 - Alcuni esemplari della collezione. Quercus texana Buckley, Quercus macrocarpa Michx., Quercus x ‘Bushii’ Sarg., Quercus x ‘Deamii’ Trel. (da sinistra a destra).