Tor Vergata nel progetto “South Pole Solar Observatory”
Dai primi giorni di gennaio dl 2017, Francesco Berrilli, docente di Fisica Solare e Climatologia Spaziale all’Università di Roma “Tor Vergata”, e Stefano Scardigli, PostDoc per il Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, si trovano presso la Stazione Polare Amundsen-Scott, al Polo Sud geografico, con il progetto South Pole Solar Observatory, un telescopio dedicato all’osservazione del Sole. Compito dei due ricercatori è quello di installare e rendere operativo il telescopio solare per la ricerca astrofisica nel campo delle onde di gravità nell’atmosfera solare e della meteorologia spaziale (Space Weather). Il progetto, finanziato dal National Science Foundation con un supporto del PRIN-MIUR 2012, è coordinato dal prof. Stuart Jefferies della Georgia State University. Il team antartico è composto da ricercatori dell’Università delle Hawaii, Georgia State University, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, JPL e European Space Agency.
«Il Polo Sud, con punti che raggiungono i circa 3000 metri sul livello del mare, è un luogo privilegiato, per l’osservazione solare consentendo di osservare la stella durante l’estate australe per mesi interi, con misure virtualmente ininterrotte e condizioni di stabilità atmosferica e pulizia del cielo eccezionali - spiega il prof. Francesco Berrilli -. Il mantenimento di tali condizioni favorevoli richiede che la messa a punto del telescopio sia effettuata all’esterno della stanza di controllo, che si trova sotto il ghiaccio per non generare turbolenza nell’atmosfera, a temperature percepite di -35°C /-40°C».
Il telescopio, composto da due canali operanti nelle righe del Sodio e del Potassio, ha un cuore tutto italiano essendo basato sui filtri magneto-ottici MOF sviluppati negli anni ‘90 per applicazioni solari dal gruppo di Fisica Solare della Sapienza, allora coordinato da Alessandro Cacciani.
I due canali permettono l’osservazione simultanea dei campi di velocità del plasma solare e del campo magnetico a due altezze della regione fotosferica/cromosferica dell’atmosfera della stella. Queste immagini, acquisite ad elevatissima cadenza e virtualmente senza interruzioni temporali, consentono l’analisi della dinamica del plasma e del campo magnetico della stella con risoluzioni temporali senza precedenti, aprendo la strada a nuovi algoritmi di predizione degli eventi solari, come ad esempio i flare, e a nuovi strumenti di indagine in campo astrofisico con ricadute importanti per la società tecnologica nel campo dello Space Weather. Il progetto, che ha la durata di 3 anni, proseguirà con le campagne antartiche 2017-18 e 2018-19.