Evento digitale – venerdì 12 novembre ore 10:30
Negli ultimi due anni l’Italia ha affrontato e sta affrontando, con resilienza, una drammatica emergenza sanitaria che porta, ancora oggi, a fronteggiare una profonda crisi economica e sociale. La pandemia, però, è stata anche un fortissimo acceleratore di tendenze già in atto e ha aperto a nuove, enormi e inedite opportunità. Una, la più grande, si chiama Next Generation EU. Le sfide e gli obiettivi che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza propone al sistema Paese toccano anche il mondo universitario.
Ecco perché la CRUI ha deciso di organizzare per venerdì 12 novembre, a partrire dalle ore 10:30, l’incontro dal titolo “Università: per un Paese a prova di futuro”. Tutte le info e le modalità di partecipazione sono consultabili sul sito www.aprovadifuturo.eu
Siamo pronti a cogliere le sfide dell’innovazione e della sostenibilità? Siamo pronti a comprendere le necessità di un mercato del lavoro in continua evoluzione? L’università italiana ha retto all’onda d’urto della pandemia, ma la vera sfida viene ora, alle porte di una stagione di riforme epocali. Quale sarà quindi il ruolo del mondo accademico nel rispondere a queste sfide?
Sono questi solo alcuni degli interrogativi al centro dell’incontro del prossimo 12 novembre. Un confronto tra istituzioni, mondo delle imprese e università per analizzare e comprendere gli stimoli che arrivano dal tessuto socio-culturale ed economico e consolidare il ruolo degli atenei nell’affrontare le sfide cruciali che l’Italia ha di fronte.
Ferruccio Resta, Presidente CRUI, ha così sottolineato l’importanza dell’evento: “Abbiamo vissuto una drammatica emergenza sanitaria e ancora oggi stiamo vivendo le criticità socioeconomiche che rappresentano la coda di questa emergenza, alla quale l'Europa ha risposto con grande determinazione, con un piano di ingenti risorse: il Next Generation Europe. Non un fine ma uno strumento per ridisegnare la società del futuro. Le sfide sono chiare: una società più sostenibile in tutti i suoi ambiti, da quello ambientale a quello economico-sociale e tecnologico, avendo naturalmente competenze sulle grandi trasformazioni ecologiche e digitali che potranno intercettare queste sfide. Il ruolo dell’Università è quindi chiarissimo, dal momento che gli Atenei potranno mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze e naturalmente tutte le proprie risorse per creare un supporto adatto a raccogliere queste sfide”.