Mediatori del disagio penitenziario - Intermediator of penitentiary distress a.a. 2022-2023

Master di primo livello del Dipartimento di Storia, patrimonio culturale, formazione e società in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza - Durata 1 anno - Crediti 60

AVVISO

IL  MASTER DI I LIVELLO  IN: “MEDIATORI DEL DISAGIO PENITENZIARIO” NON VERRA’ ATTIVATO PER l’A.A. 2022-2023

---------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Coordinatore: Prof.ssa Marina Formica

Tel. 0672595025-5121 e-mail marina.formica@uniroma2.it

Codice corso: PIZ

Inizio lezioni: 30 aprile

È istituito, presso il Dipartimento di “Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata, il Master universitario di primo livello “Mediatori del disagio penitenziario”-“Intermediator of penitentiary distress”, in modalità didattica mista presenza/distanza.
Il Dipartimento di riferimento è quello di “Storia,

Finalità

Il Master si propone di realizzare un percorso formativo che risponda all’esigenza di valorizzazione delle figure professionali impegnate nel lavoro nel mondo carcerario, che accresca le competenze e offra gli strumenti idonei ad affrontare le relative complessità e le diverse forme di disagio che ivi si manifestano.
Nello specifico, esso è finalizzato a:
- Formare personale con una specifica preparazione nell’ambito delle conoscenze giuridiche, sociologiche, psicologiche, antropologiche e linguistiche necessarie per operare in ambito penitenziario e relazionarsi con gli interlocutori istituzionali e gli Enti di riferimento dislocati sul territorio, al fine di acquisire una preparazione complessiva orientata all’implementazione di buone prassi.
- Trasmettere conoscenze teorico-pratiche relative a:
Norme di diritto penale ed ordinamento penitenziario, con uno specifico taglio rivolto alla conoscenza dei sistemi premiali ed alternativi al carcere attualmente in vigore (tempi e modalità di concessione di permessi premio, detenzione domiciliare, semilibertà, affidamento), nonché degli Organi istituzionali coinvolti (Magistratura di Sorveglianza, Ministero di Giustizia, UEPE, area educativa penitenziaria, Enti locali, cooperative sociali, comunità terapeutiche); attenzione particolare è dedicata, inoltre, alla fase post trattamentale: prospettive concrete di reinserimento lavorativo al fine di abbattere la recidiva, spunti da altri ordinamenti e da progetti di riforma per una nuova cultura della pena; giustizia riparativa; elementi di criminologia.
Principi di diritto costituzionale con particolare attenzione al tema dei diritti, oggi destinati ad essere interpretati ed applicati nel sistema c.d. multi-livello di tutela: occorre, così, conoscere non più solo la giurisprudenza della Corte Costituzionale, ma anche quella della Corte europea dei diritti dell’uomo; nonché una serie di ulteriori atti internazionali quali la risoluzione dell’ONU sulle regole minime per il trattamento dei detenuti; o quelli assunti da organismi internazionali quali il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamento inumani o degradanti.
Processo penale minorile, con particolare attenzione agli istituti giuridici che consentono l’attuazione del principio di residualità del carcere (ad es. messa alla prova, esclusione della punibilità per tenuità del fatto, esportati da poco anche nel rito dei maggiorenni), analisi del trattamento individualizzato e dell’impegno delle strutture territoriali, sociali ed educative, per il reinserimento nella collettività, Direttiva UE 2016/800 sulle garanzie dei minori indagati o imputati in procedimenti penali.
Difficoltà di realizzazione del percorso rieducativo nei confronti dei detenuti stranieri; analisi delle cause e dei possibili percorsi trattamentali. Le specificità dell’azione con detenuti extra-comunitari, per quanto concerne il funzionamento delle strutture ospitanti (Istituti penitenziari, C.I.E.), le modalità di intervento e la progettazione di piani di prevenzione e percorsi alternativi alla detenzione e alla devianza.
Diritto alla salute in carcere.
Competenze psicologiche di base e avanzate, necessarie alla gestione del colloquio con i detenuti e alla presa in carico del loro disagio, con specifici riferimenti alle tipologie di utenza (detenuti tossicodipendenti, sex-offenders, portatori di disagio psichico).
Competenze antropologiche, di tecniche etnografiche e in particolare di colloquio etnografico e competenze di storia delle religioni.
Competenze linguistiche e di mediazione culturale, indispensabili a fronte della crescita del numero di detenuti stranieri ed idonee a comprendere e affrontare il rischio di radicalizzazione.

Requisiti di ammissione

Il Master è rivolto a coloro i quali siano in possesso del diploma di laurea di I livello o di II livello nelle aree di studio di Giurisprudenza, Psicologia, Lettere e Filosofia, Sociologia, Scienze Politiche, Lingue e Letterature straniere.

Per le informazioni di ordine didattico gli interessati potranno rivolgersi a:
Coordinatore:
Marina Formica
E-mail: marina.formica@uniroma2.it

Per tutte le informazioni di carattere amministrativo consultare la pagina della Segreteria Master e Corsi di Perfezionamento

Il bando unico dei Master e Corsi di Perfezionamento dell'anno accademico corrente è presente nella sezione dedicata

 

Vai al contenuto

Schede anni precedenti

Mediatori del disagio penitenziario