L'Università degli Studi di Roma Tor Vergata ottiene un nuovo successo nella ricerca europea con l'assegnazione di un ERC Consolidator Grant al progetto VISTA – Vascular Inflammation early discoveries through transformative computational approaches, presentato da Michele Marino, professore associato del Dipartimento di Ingegneria civile e ingegneria informatica. L'European Research Council ha riconosciuto l'eccellenza e il potenziale innovativo della proposta, approvando un finanziamento di 2 milioni di euro per i prossimi cinque anni. Con questa selezione, VISTA entra a far parte dei 349 progetti finanziati tra oltre 3.000 candidature.
Il progetto VISTA nasce dall'esigenza di superare i limiti degli attuali metodi di analisi dei sistemi complessi, in un contesto in cui la quantità di dati disponibili cresce in modo esponenziale, ma la capacità di interpretarli e integrarli rimane insufficiente. L'obiettivo è creare un nuovo paradigma computazionale che unisca approcci basati sulla fisica, conoscenze strutturate, modelli multiscala, machine learning scientifico e intelligenza artificiale generativa. Questo permetterà di leggere i sistemi multifattoriali in modo coerente, spiegabile e predittivo, colmando il divario tra la ricchezza dei dati e la comprensione dei processi che li generano.
Il caso di studio scelto è l'aterosclerosi carotidea, una condizione complessa in cui convergono fenomeni biologici, biochimici e biomeccanici che si manifestano su scale molto diverse: dalla dinamica molecolare all'interazione cellulare, fino alla crescita e il rimodellamento dei tessuti e alle interazioni sistemiche multi-organo. VISTA creerà rappresentazioni virtuali integrate dei segmenti carotidei e dei sistemi fisiopatologici coinvolti, con l'obiettivo di individuare le relazioni che guidano la progressione della malattia. La capacità di mettere a sistema informazioni che oggi restano isolate potrebbe aprire nuove prospettive per la diagnosi precoce, la prevenzione e lo sviluppo di terapie più mirate.
“Siamo circondati da dati come mai prima d'ora, ma non abbiamo ancora gli strumenti per capire davvero cosa ci stanno dicendo. Con VISTA vogliamo unire evidenze pregresse, dati e modelli fisici per trasformarli in scoperte e rendere visibile ciò che oggi è nascosto nei processi che generano una malattia complessa come l'aterosclerosi”, spiega Marino.
Il progetto si inserisce in una rete di collaborazioni scientifiche ampie e consolidate, che comprende l'Erasmus Medical Center e la TU Delft nei Paesi Bassi, il Karolinska Institutet e il KTH Royal Institute of Technology in Svezia, e l'IRCCS Policlinico San Donato in Italia. All'interno dell'Ateneo, VISTA potrà contare sulla competenza di Fabio Massimo Zanzotto, esperto di elaborazione del linguaggio naturale, beneficiando anche di collaborazioni attive con il Policlinico Tor Vergata.
La carriera di Michele Marino si è sviluppata in contesti europei di eccellenza nella meccanica strutturale e computazionale. Dopo il dottorato a Roma Tor Vergata in Meccanica delle Strutture, ha proseguito la sua attività alla Leibniz University di Hannover, sostenuto da una prestigiosa fellowship della Alexander von Humboldt Foundation, per poi assumere il ruolo di Group Leader in Predictive Simulations in Biomechanics. Tornato in Italia grazie alla borsa Rita Levi Montalcini, ha fondato un proprio gruppo di ricerca e avviato linee innovative nella meccanobiologia, nella modellazione multifisica e nella meccanica dei materiali micro-strutturati. Oggi coordina insieme a Giuseppe Vairo il gruppo M2M – Multiscale and Multiphysics Mechanics, riferimento internazionale per lo sviluppo di strumenti computazionali avanzati.
Il contesto interdisciplinare del Corso di Laurea in Ingegneria Medica dell'Università di Roma Tor Vergata, che unisce ingegneria, medicina e ricerca clinica, ha rappresentato il terreno ideale per la definizione della visione scientifica da cui nasce VISTA. L'Ateneo conferma così la capacità di favorire progetti che richiedono competenze diverse e una forte integrazione tra discipline, condizione sempre più essenziale nella ricerca europea.
Con questo finanziamento ERC, l'Ateneo rafforza ulteriormente il proprio ruolo nel panorama internazionale e conferma l'impegno nello sviluppo di tecnologie e metodologie avanzate per affrontare alcune delle sfide scientifiche e sanitarie più complesse del nostro tempo.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo