Un “continuum assistenziale”: questo il punto di arrivo del progetto di cura e assistenza per anziani fragili che vede l'università di Roma Tor Vergata capofila nel territorio del VI Municipio.
Il progetto Anchise, finanziato con 1,5 milioni di euro di fondi europei nel biennio 2025-2027, è stato presentato nei giorni scorsi nel Teatro di Tor Bella Monaca dal governatore della Regione Lazio Francesco Rocca, dal rettore dell'università di Roma Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron, dai direttori del Policlinico Tor Vergata Ferdinando Romano e della Asl Roma 2 Francesco Amato, dall'assessore regionale ai Servizi sociali Massimiliano Maselli, con il vicepresidente della Commissione affari sociali della Camera dei Deputati Luciano Ciocchetti, Monsignor Vincenzo Paglia, consigliere spirituale Comunità di S. Egidio, la presidente della Commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale Alessia Savo, l'assessora alle Politiche sociali di Roma Barbara Funari e il presidente del VI Municipio Nicola Franco.
Si tratta di “mettere davvero al centro la persona anziana e fragile” ha sottolineato Francesco Rocca, grazie all'impegno e al coinvolgimento delle istituzioni territoriali, dell'Ateneo e del Policlinico Tor Vergata. Gli obiettivi del progetto puntano a favorire la permanenza degli anziani presso il proprio domicilio, ridurre gli accessi ai pronto soccorso e ai ricoveri ospedalieri evitabili, potenziando l'integrazione sociosanitaria tra ospedale, territorio e servizi sociali. Migliorare la qualità della vita sia degli anziani sia dei caregiver anche utilizzando innovazioni come il telemonitoraggio o il co-housing ovvero la coabitazione di persone di diversa età e interessi che possono aiutarsi tra loro.
“L'università di Roma Tor Vergata è la capofila del progetto Anchise – ha dichiarato il rettore Levialdi Ghiron - e, attraverso la Cattedra di Igiene del dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, ne coordina tutti gli aspetti, organizzativi, tecnici e amministrativi. In particolare l'università ha la responsabilità di stilare i protocolli operativi su quali tutti partner di progetto si impegneranno per garantire quell'integrazione socio-sanitaria che rappresenta il cuore di quel ‘continuum assistenziale' che Anchise vuole assicurare”.
Inoltre l'Ateneo attraverso il progetto DARE ha messo a punto l'algoritmo di selezione dei pazienti del PTV con alto rischio di ricovero ripetuto o di prolungata permanenza, che saranno i primi candidati a essere inclusi in Anchise.
Un progetto che ha l'ambizione di allargarsi al termine della sperimentazione nel VI Municipio di Roma, individuato come area fragile nella Capitale: i primi a beneficiare di Anchise sono circa 600 anziani, con il coinvolgimento indiretto di oltre 1500 familiari e caregiver. E tra quattro mesi saranno disponibili i primi dati.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo