La consegna delle pergamene alla presenza dei vertici delle due istituzioni. Firmata una convenzione quadro per azioni di sensibilizzazione a favore di famiglie e persone fragili
23 giovani infermieri laureati, o meglio 22 infermiere e un infermiere. Si è svolta il 10 aprile all’Auditorium “Valerio Nobili”, nella sede di S. Paolo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la cerimonia di consegna delle pergamene del Corso di laurea in Infermieristica e Infermieristica pediatrica della Scuola delle professioni sanitarie “Pier Giorgio Frassati”, in convenzione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Nell’occasione il rettore dell’ateneo, Nathan Levialdi Ghiron e il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, hanno firmato una convenzione per promuovere azioni di sensibilizzazione a favore di famiglie e persone fragili.
Oltre 60 anni di formazione professionale
Nata nel 1960 grazie all’intuizione delle Suore Figlie della carità di S. Vincenzo de’ Paoli, che operano al Bambino Gesù fin dalla sua fondazione, la Scuola delle Professioni Sanitarie “Pier Giorgio Frassati” è dedicata inizialmente alla formazione delle Vigilatrici d’infanzia. Dall’anno 2000, grazie alla convenzione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è sede dei corsi di laurea in Infermieristica e Infermieristica Pediatrica, nonché di vari corsi di Perfezionamento e Master di I Livello. L’obiettivo è la formazione di professionisti con una preparazione specifica di tipo non solo scientifico e tecnico, ma anche umanistico ed etico, che metta al centro la cura dei più piccoli e fragili. Sono 2195 i professionisti formati dalla scuola dal 1960 ad oggi, di cui 1544 vigilatrici d’infanzia (dal 1960 al 1998) e 651 laureati: 380 in Infermieristica (a partire dal 2000) e 233 in Infermieristica pediatrica (dal 2003).
L’accordo tra le istituzioni: impegno contro il bullismo
L’accordo firmato in occasione della consegna delle pergamene rientra tra le attività ad ampio raggio che legano l’Ateneo romano alla Scuola “Pier Giorgio Frassati” dal 2000, un lungo percorso che è stato illustrato dall’intervento della prorettrice delegata alle Politiche Sociali e presidente del corso di laurea in Infermieristica e vicepresidente del corso di laurea per Infermieri pediatrici dell’Università di Roma Tor Vergata, professoressa Rosaria Alvaro. Il primo progetto che verrà avviato riguarda la prevenzione del bullismo e cyberbullismo attraverso la formazione tra pari (peer education). Gli studenti del terzo anno dei corsi di laurea per infermieri saranno formati allo svolgimento di interventi di prevenzione tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
«La volontà dell’Università di Roma Tor Vergata - commenta Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell'Università di Roma Tor Vergata - è stata sempre quella di essere aperti al territorio attraverso la sinergia con le strutture che da sempre contribuiscono alla crescita e allo sviluppo dell’Ateneo e dei suoi valori fondanti». «In particolare con il Bambino Gesù, struttura sanitaria di eccellenza, l’Ateneo ha sempre raggiunto prestigiosi risultati nell’ottica di una collaborazione reciproca. Oggi - sottolinea Levialdi Ghiron - con la firma di questa convenzione parte una nuova sfida: sviluppare una sempre più stringente integrazione e interazione tra tessuto cittadino e universitario. Si parla di mettere a disposizione direttamente nel tessuto sociale e nel contesto di riferimento della persona, della famiglia e della comunità modelli formativi ormai consolidati nel tempo, con particolare attenzione alle fasce più deboli, attraverso interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle patologie».
«Prendersi cura del bambino e della famiglia – afferma il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti - richiede un alto grado di empatia e sensibilità. Essere immersi in un ambiente pediatrico aiuta gli studenti a sviluppare queste competenze, fondamentali per fornire un'assistenza infermieristica di qualità». Inoltre: «Gli infermieri formati nella nostra sede, sviluppano un senso spiccato d’appartenenza e dedizione, che influisce in modo positivo sull’inserimento nel mondo del lavoro. Nel contesto del Bambino Gesù, infine, i giovani infermieri hanno la possibilità di essere coinvolti nella ricerca clinica, nell'identificazione di nuovi trattamenti e nel miglioramento delle pratiche di assistenza».