I ricercatori e le ricercatrici del dipartimento di Fisica dell'università di Roma Tor Vergata sono stati insigniti nei giorni scorsi del premio Breakthrough Prize in Fundamental Physics 2025, assieme agli scienziati di tutto il mondo che con loro lavorano alla Collaborazione ATLAS al Large Hadron Collider (LHC) del CERN insieme agli esperimenti ALICE, CMS e LHCb.
ATLAS è uno degli strumenti scientifici più grandi e complessi mai costruiti. Si tratta di un esperimento che misura oltre 40 metri di lunghezza e circa 25 metri di altezza ed è stato progettato per studiare i costituenti fondamentali della materia e le forze che governano il nostro universo. È costituito da rivelatori all'avanguardia che studiano le proprietà delle particelle prodotte nelle collisioni alle energie senza precedenti di LHC, che hanno consentito scoperte come quella del bosone di Higgs e la ricerca di nuova fisica oltre il Modello Standard. E la Collaborazione ATLAS è una collaborazione internazionale tra le più estese al mondo, comprendendo migliaia di scienziati provenienti da decine di Paesi diversi che lavorano sullo strumento.
“Il Breakthrough Prize è una testimonianza della dedizione e dell'ingegno della Collaborazione ATLAS e dei colleghi degli esperimenti LHC”, ha dichiarato Stephane Willocq, portavoce di ATLAS. “Questo premio riconosce la visione collettiva e lo sforzo monumentale di migliaia di collaboratori dell'esperimento ATLAS in tutto il mondo”.
“Sono estremamente orgogliosa di vedere che gli straordinari risultati delle collaborazioni ad LHC sono onorati con questo prestigioso premio”, ha dichiarato Fabiola Gianotti, Direttrice Generale del CERN. “È un bellissimo riconoscimento agli sforzi collettivi, alla dedizione, alla competenza e al duro lavoro di migliaia di persone in tutto il mondo che quotidianamente spingono i confini della conoscenza umana”.
L'Università di Roma Tor Vergata è sin dagli Anni Novanta in prima linea nell'esperimento ATLAS, contribuendo alla costruzione e messa in funzione delle camere per muoni RPC con relativa elettronica di front-end, fondamentali per il trigger e la rivelazione dei muoni; all'identificazione di b-quark e c-quark attraverso i decadimenti dei muoni, consentendo la misura della massa del quark top e delle proprietà dei quark pesanti; con la leadership nei gruppi di fisica del quark b, quark top, delle prestazioni dello spettrometro a muoni e della modellizzazione degli eventi.
“Il contributo del nostro gruppo alla progettazione e realizzazione delle camere RPC per lo spettrometro di muoni, così come alle analisi sulla fisica dei quark pesanti, rappresenta un esempio della ricerca innovativa che costituisce il cuore dell'esperimento ATLAS”, hanno dichiarato i professori Paolo Camarri, Anna Di Ciaccio e Lucio Cerrito attuale direttore del dipartimento di Fisica dell'Ateneo. “Questo riconoscimento ci sprona a proseguire nell'esplorazione delle grandi domande ancora aperte sull'universo.”
La Collaborazione ATLAS celebra con orgoglio il riconoscimento del Breakthrough Prize, ma guarda già con determinazione al futuro. Il gruppo di fisici e tecnici dell'Università di Roma Tor Vergata è fortemente impegnato nella preparazione della prossima fase di ATLAS: lo sviluppo e la costruzione delle stazioni a muoni BI-RPC per l'LHC ad alta luminosità, il cui avvio è previsto per il 2030.
Photo Credit: @CERN
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a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo