Si chiamano nuove linee guida CNUDD e rappresentano il nuovo ‘codice', a dieci anni dal precedente, approvato lo scorso autunno dalla Conferenza nazionale universitaria dei delegati per la disabilità per “l'attuazione dei principi di uguaglianza delle e nelle opportunità, di cittadinanza attiva e di inclusione” nella trasformazione culturale delle università e nel percorso formativo universitario degli studenti e delle studentesse con bisogni educativi speciali.
Su queste tematiche ma anche sui nuovi principi della pedagogia speciale è in corso un ciclo di seminari di formazione “Diritto allo studio e accessibilità didattica nella formazione universitaria” per i docenti universitari a Roma Tor Vergata. A partire dalla macroarea di Lettere e Filosofia.
Nelle scuole ci sono gli insegnanti curricolari e di sostegno. Perché formare i docenti anche all'università? “Le differenze, intese nella loro più ampia accezione esistenti nelle aule universitarie, non solo quindi per certe categorie di studenti con ‘bisogni educativi speciali', rappresentano l'espressione dell'individualità dei nostri tempi che, in una dimensione inclusiva, deve essere valorizzata e sostenuta in un'ottica comunitaria”, Giuseppe Sellari, professore associato di Pedagogia speciale e organizzatore e animatore del ciclo di seminari, così individua le specificità ma anche la totalità della comunità universitaria che i docenti trovano in aula tutti i giorni. “Rendere inclusivi gli atteggiamenti, i metodi e i contesti, significa - sottolinea il professore - non solo mettere in atto condotte di aiuto per favorire uno sviluppo armonico della persona e per intercettare i bisogni e le specificità di ogni singolo individuo, ma principalmente per riconoscere a tutti il diritto di tutti”.
Nel nostro Ateneo, secondo i numeri elaborati da CARIS, la Commissione dell'Ateneo Roma Tor Vergata per l'Inclusione degli Studenti con disabilità e DSA, in riferimento all'a.a. 2023-24 gli studenti certificati con disabilità sono 710, il numero di studenti con DSA è 615. Sono numeri che potrebbero non fotografare appieno la situazione, considerando che molti studenti preferiscono non denunciare la loro disabilità o il loro “funzionamento umano”, termine utilizzato dall'ICF International Classification of Functioning, Disability and Healt (2001). “Tutti gli studenti sia con disabilità sia con sviluppo tipico - ribadisce Sellari - coinvolgono l'università che con i suoi protagonisti è impegnata in un'azione di responsabilità civile nei confronti dei giovani e della società futura in cui si spera ognuno, sulla base delle proprie caratteristiche e risorse, possa esprimersi liberamente e rendersi responsabilmente e coscientemente partecipe al progetto di vita comune”.
I seminari che attualmente interessano la macroarea di Lettere e Filosofia terminano a giugno 2025 e saranno proposti anche alle altre macroaree. Sono stati organizzati sia in presenza sia a distanza tramite piattaforma Teams, con il coordinamento del professor Sellari, nell'ambito delle attività del Teaching and Learning Center che si occupa della formazione iniziale e in servizio del personale docente della scuola e dei docenti universitari.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo