Sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Neurotherapeutics i risultati del progetto di ricerca sulla SLA ‘ReNicALS’, finanziato da Fondazione AriSLA con il Bando 2021, sull’effetto del farmaco niclosamide nel rallentare la progressione della malattia in due modelli murini (con mutazione dei geni FUS e SOD1).
Risultati dello studio svolto da Savina Apolloni, ricercatrice Roma Tor Vergata
A spiegare il percorso che ha portato ai risultati della ricerca pre-clinica durata 12 mesi del valore di 60 mila euro, è stata la coordinatrice, la dottoressa Savina Apolloni del Dipartimento di Biologia dell’università degli Studi di Roma Tor Vergata (in foto): “Abbiamo condotto la nostra ricerca su due diversi modelli murini transgenici che riproducono i principali processi patologici della malattia, e abbiamo somministrato la niclosamide, a partire dall’insorgenza dei sintomi, in modo da poter traslare, almeno in parte, i risultati circa l’efficacia della niclosamide anche alla forma sporadica della malattia, nella quale la diagnosi avviene solo dopo la comparsa dei sintomi”.
Cos’è la SLA?
La SLA, Sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”, “malattia di Charcot” o “malattia del motoneurone”, è una malattia neurodegenerativa complessa causata da fattori genetici, epigenetici e ambientali che portano ad una alterazione di molteplici meccanismi molecolari e cellulari. La SLA presenta una caratteristica che la rende particolarmente gravosa: pur bloccando progressivamente i muscoli e i movimenti, non toglie la capacità di pensare e interagire. La natura multifattoriale della patologia può in parte spiegare i modesti risultati ottenuti finora dai trattamenti proposti, evidenziando la necessità di adottare una terapia multi-target che possa agire in modo sinergico su più aspetti della malattia.
Il farmaco in questione è invece comunemente usato come antielmintico (vermifugo) attivo nelle infestazioni da Cestodi, inserito nella lista dei farmaci essenziali dall’Organizzazione Mondiale della Sanità’, che appunto sembra poter essere utile anche nella battaglia contro la SLA.
Ne dà notizia il sito della Fondazione AriSLA
Photo Credit: arisla.org