Presentato il volume del 40ennale dell'Università di Roma Tor Vergata, alla presenza del rettore Levialdi Ghiron e degli ex rettori Garaci, Finazzi Agrò, Novelli, Schillaci, per raccontare la prestigiosa storia del nostro Ateneo.
“Un racconto tangibile di ciò che è stato fatto”. Così il rettore Nathan Levialdi Ghiron descrive l’ultimo lavoro uscito per narrare la storia dei quaranta anni dell’università di Roma Tor Vergata dal 1982 al 2022. Un epilogo grafico dai contenuti importanti: “È il testimone a lunga distanza di una manifestazione grandissima, la più grande manifestazione mediatica delle università italiane rimasta ancora imbattuta nei numeri” secondo il prof Massimiliano Schiraldi responsabile dell’organizzazione degli eventi per TorVergata40 .
Il 2022, l’anno dei primi 40 anni dell’Ateneo, è stato infatti testimone di un grandissimo impegno profuso: “in realtà è stato un insieme di eventi in un periodo particolarmente concentrato di grande intensità, con diverse e nuove modalità per una apertura significativa del nostro Ateneo verso la società". "Per farci conoscere nel migliore dei modi nelle nostre componenti della didattica, della ricerca, della terza missione; per creare momenti comuni di progettualità; per intercettare i bisogni e le esigenze dei giovani protagonisti di una società che cresce” ha sottolineato il rettore.
Un traguardo che ha permesso di valutare appieno la “incrollabile fiducia verso il futuro da parte dei padri fondatori e la loro lungimirante capacità di pianificazione”, un tributo che il professor Levialdi Ghiron ha scelto di dare agli ex rettori presenti in platea: Enrico Garaci (rettore dal 1982 al 1993), Alessandro Finazzi Agrò (rettore dal 1996 al 2008), Giuseppe Novelli (rettore dal 2013 al 2019) e Orazio Schillaci (rettore dal 2019 al 2022, anno della sua nomina a Ministro della Salute). E a tutti i colleghi che si sono succeduti negli anni, contribuendo a rendere Roma Tor Vergata competitiva a livello nazionale e internazionale.
Per il professor Schillaci, che apprezza come un “ritorno a casa” il poter presenziare questo evento, “oggi nella mia nuova veste, continuo a nutrire un sentimento di vera appartenenza a questa comunità accademica”. “È difficile non rimanere contagiati dall’entusiasmo e dallo spirito di squadra che vedo in questa aula e che sono rappresentati dalla pubblicazione dedicata ai 40 anni di Tor Vergata. In questo volume è stato raccontato, anche per chi verrà domani, il percorso di questa giovane università che, grazie alla sua capacità scritta evidentemente nel suo DNA di proiettarsi con fiducia verso il suo futuro, è riuscita a scalare classifiche nazionali e internazionali". "Una pubblicazione è sempre un’occasione per fare un bilancio sugli obiettivi raggiunti e gli ostacoli superati - ha concluso Schillaci - ma oggi mi preme soffermarmi sul significato di Tor Vergata per la vision, la Future Sight, scelta come parola base del quarantennale. Non solo uno slogan, ma il vero comune denominatore dell’offerta formativa di questa università: essere fin dall’inizio al passo con i tempi”.
E ricordando il riconoscimento del nostro Ateneo nel panorama universitario testimoniato anche dai recenti risultati nei ranking più illustri, l’ex rettore Schillaci ha rimarcato il forte collegamento di Tor Vergata con il mondo produttivo e la partecipazione a tanti importanti network di ricerca. Grazie all’impegno in ambiti innovativi come la sostenibilità, l’attività di ricerca, la capacità di attrattività.
L’ultimo intervento è stato riservato alla narrazione della costruzione del libro “1982 2022. 40 anni di storia”. Helga Pinna, curatrice della pubblicazione, ha tratteggiato il dispiegarsi di questo volume celebrativo “nato dal desiderio di creare qualcosa che potesse rappresentare la storia comune di tutti noi, la rappresentazione di chi eravamo e di chi siamo diventati in questi pochi ma densi 40 anni”. Un lavoro corale di ricerca ed editing lungo oltre un anno e mezzo: raccolta e selezione di migliaia di informazioni, di testimonianze essenziali e ricordi dei tanti protagonisti dell’epoca, di documenti commemorativi conservati nei cassetti, di foto e vecchie rassegne stampa fornite dall’Ufficio Stampa di Ateneo.